Home Cronaca E’ caccia sui “Bambi”: un cervo ammazzato in macabro transito per Castelnovo

E’ caccia sui “Bambi”: un cervo ammazzato in macabro transito per Castelnovo

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Cervo foto di Umberto Gianferrari

E’ stata avviata in sordina. La caccia (di selezione) ai cervi. “Bambi”, ora, è oggetto di predazione da parte dell’uomo che si sostituisce di fatto ai predatori naturali a suon fucilate e palle “monolitiche” – così si chiamano ndr – disseminate sul territorio.

Non solo: nei giorni scorsi, per le vie di Castelnovo, pare abbia dato bella mostra di sé un trattore con, al seguito caricato su una pala posteriore, sanguinolento, uno splendido esemplare di cervo ammazzato, diretto al centro di controllo di Rosano; a parte gli aspetti sanitari quanto meno discutibili, pure una macabra visione per gli automobilisti e passanti.

Non solo: pare che i tra i selecontrollori ammessi ad abbattere questi magnifici animali ci siano nomi di facoltose personalità di fuori provincia. Sino a prima di ottobre abbattere un cervo, patrimonio dello Stato, costituiva reato.

Non solo: essere selecontrollori può costare sino a 1700 euro di contributo aggiuntivo per i cacciatori residenti che abbattono un cervo bellissimo. Ma ci si chiede: se è una caccia di selezione per eliminare i nocivi in eccesso, perché occorre pagare? Attualmente abbattere di frodo un cervo comporta una multa di 200 euro. Ci si trova innanzi a un buco della normativa statale che potrebbe tradursi in incentivo – ora che la caccia di selezione è ammessa – al bracconaggio.

Andiamo con ordine. Il Calendario venatorio provinciale prevede che dal 5 di ottobre 2012 siano abbattibili i maschi adulti, i sub-adulti e i giovani. Per le femmine e i piccoli invece, si parte a capodanno. Quindi, sul serio, i piccoli Bambi nati a maggio 2012 saranno ammazzati a suon di schioppettate. “Ci spiace – lamentano sul territorio - averlo appreso direttamente dallo stesso mondo venatorio e non dalla Provincia”.

Nel mentre Umberto Gianferrari, commissario straordinario per Reggio Emilia delle associazioni venatorie Caccia pesca ambiente (apparentata Anuu a sua volta legata ad associazioni di valenza internazionale ) e, chiede all’assessore regionale alla caccia (Tiberio Rabboni), a quello provinciale (Alfredo Gennari) formale richiesta di accesso agli atti relativamente all’abbattimento di cervi Atc RE 04 dal 5 ottobre 2012 al 27 novembre 2012, in Atc Re 04 Montagna, “con particolare riferimento ad animale assegnato / abbattuto, nome e cognome dell'accompagnatore, eventuale sequestro dell'animale e sua destinazione, sia essa finalizzata all'autoconsumo, o invece cessione alla catena alimentare o fosse anche all'inceneritore”. Questo perché in particolare pare “essere molto elevata l'incidenza degli errori commessi dai selecontrollori (in parte attribuibili anche agli accompagnatori) che hanno operato il prelievo”.

Sta facendo molto discutere, anche, il fatto che tra i selecontrollori risultano persone di fuori provincia, con nomi di casati nobiliari che poco o nulla c’entrano col territorio che, in altre occasioni, erano forse definiti “barbari” dai vertici della stessa Atc RE 04

Cervi in Appennino, in questo scatto di Umberto Gianferrari

Le associazioni ambientaliste lamentano “che questa è la prova lampante del fatto che la ‘cosiddetta caccia di selezione’ è l’ennesima forma di distribuzione di prede da esibire’”. Lo dimostrerebbero uno o più trasporti sicuramente poco accorti, tra cui quello di un magnifico esemplare di maschio cervo di 275 kg proveniente da Villa Minozzo (contro gli abituali 200) e 17 cime nel palco di corna (quando mediamente se ne contano una dozzina).

In altre parole… attraverso “la caccia di selezione si stanno ammazzando in queste ore e se ne ammazzeranno in futuro magnifici esemplari di cervi, cosa che è in evidente antitesi – lamentano gli ambientalisti – con il fare caccia di selezione, partendo dagli animali più deboli, lasciando che si riproducano i più forti e i più sani, come in natura farebbero i predatori del cervo”.

Più che un territorio da tutelare e preservare come un Parco, l’Appennino si dimostra riserva, non di cultura, ma di caccia.

12 COMMENTS

  1. Ciao.. premetto che sono un agricoltore di Villa Minozzo e mi ritengo molto rispettoso di animali e piante, forse più di loro che di alcune persone, ma si è arrivati a un punto che non se ne può più di questi “bambi” e cinghiali… È possibile che puntualmente tutti gli anni devo vedermi rovinare i campi che lavoro…? Si spendono migliaia di euro tra nafta per i mezzi, concime, semenze.. più il tempo che ci vuole a lavorare un terreno in montagna… e bisogna pure recintare con filo elettrico che a mio avviso non serve a niente… Arrivi al raccolto e ti trovi i campi sotto sopra… vi sembra giusto questo…? Si dice anche che una volta c’era più rispetto per la natura.. Questo è vero, ma problemi con questi animali erano pochi… Vi siete chiesti perché..?

    (C.D)

    • Firma - C.D
  2. Caro signor C.D. lo chieda alla quasi ex (per fortuna) provincia che ogni anno concede palate di euro per introdurre capi da abbattere per il sollazzo dei cacciatori. Soldi che potrebbero essere investiti in maniera certamente più proficua. Ed evitando di generare squilibri nella popolazione di animali. Con ogni probabilità non ci sarebbe bisogno di operare alcuna selezione o abbattimento, ma i signori di cui sopra dovrebbero poi cambiare “sport”. Per quanto riguarda il suo caso specifico, ho parecchi dubbi che a provocare disastri siano dei cervi. Posso però dirle che i cacciatori con i loro mezzi fuoristrada ne provocano ben di più. Proprio oggi ne ho visti saltar fuori da una mulattiera nelle vicinanze di Canossa e col fango che c’era l’hanno ridotta ad una pista per carri armati, con fossi di 1/2 metro. Poi qualcuno ha il coraggio di dire che sono le moto e le bici a rovinare. Roba da mat!

    (Jarno Dall’Asta)

    • Firma - JarnoDall'Asta
  3. Direi che basterebbe incrementare i predatori naturali, ma il perchè non si fa non riesco a capirlo… Poi oltre tutto i cacciatori lasciano i bossoli di plastica vuoti per terra, quest’estate pulendo una mia zona boschiva piena di lepri ne ho raccolto una borsina piena. La polizia provinciale però fa il suo mestiere, vedo che controlla tantissimo un vai e vieni continuo, solo che non scendono mai dalla macchina.

    (papà Andrea)

    • Firma - papàAndrea
  4. Scusate, due sole considerazioni:
    1. Una volta era d’usanza girare per il paese con il trofeo di caccia sulla macchina o sul trattore, in alcune regioni non lontane da noi (la Toscana) è ancora così. Qui no, da un po’ di tempo a questa parte tutti quelli che vanno a caccia sono considerati peggio che dei delinquenti. Magari sono proprio dei cacciatori che fanno questi articoli…
    2. Le persone che hanno abbattuto l’esemplare di cervo come tutti quelli che uccidono caprioli, cinghiali, ecc. quasi sempre non sono cacciatori delle nostre zone, ma sono persone che ACQUISTANO il capo da abbattere. Vengono qui e portano soldi agli alberghi, ai ristoranti, ai bar, insomma all’economia locale.

    (commento firmato)

    • Firma - commentofirmato
  5. La risposta potrebbe anche essere una sola: chi vive di rendita la terra in montagna non la deve lavorare, ha più tempo per chiacchierare… se la caccia di selezione è autorizzata e perfettamente legale un motivo c’è. Se le regole non piacciono che si cambino. Dispiace vedere abbattere gli animali ma i nostri pochi contadini rimasti devono poter lavorare e sopravvivere.

    (mp)

    • Firma - mp
  6. Allora.. i cervi fanno più danni di quanto si pensi..n on so se avete mai visto in un bosco dove passano i maschi come riducono la corteccia degli alberi.. ma questo è il meno, è diventato impossibile piantare piante da frutta, tra cervi e caprioli non le salvi, devi recintare tipo penitenziario.. una volta si mettevano i radicchi nei campi.. provate ora, io questi prodotti li vendevo ora è i impossibile… poi ho parlato di cinghiali… un campo dove entrano in branco sembra letteralmente arato… uno non ci crede quanto siano devastanti… e senza considerare che tutte le volte che vengo a casa devo fare l’ispezione zecche…. considerando tutte queste cose una gran voglia di continuare a fare sacrifici non c’è….

    (C.D)

    • Firma - C.D
  7. Io spero che si ammazzino tutti i cervi. E poi tutti i caprioli. E poi tutte le volpi. E poi i fagiani che mi finiscono nell’orto. E poi tutti i passeri. E poi le rondini che vengono nella mia stalla a sporcare anche se le vacche non ci sono più. E poi tutti i cani che abbaiano. E poi tutti i gatti che fanno le fastidiosissime fusa. E poi gli usignoli. E poi che si ammazzi anche la speranza di un mondo senza violenza.

    (Fulminant La Penna)

  8. I cervi nel nostro appennino sono stati immessi sulla base di un progetto gestito dalla provincia di Reggio Emilia… In altre parole gli agricoltori danneggiati ringrazino la Amministrazione provinciale… Ogni volta che l’uomo interviene sull’ambiente riesce a fare un sola cosa… danneggiarlo.

    (Rossella Ognibene)

    • Firma - rossellaognibene
  9. Per Papà Andrea, non vuole essere polemica, ma se la polizia provinciale l’anno scorso ha rilevato diverse centinaia di violazioni solo sull’attività venatoria (caccia) probabilmente qualche volta è scesa dall’auto.

    (dox)

    • Firma - dox
  10. Se si fosse collegato il cervello 30 anni fa quando si decise di immettere nei nostri territori cervi e quant’altro infischiandosene dei danni che avrebbero causato all’agricoltura locale vista la totale assenza di predatori, forse ora non si sarebbe “costretti” a questa macelleria… Evidentemente ai tempi per le associazioni venatorie e per la provincia i danni che avrebbero potuto causare erano accettabili, ma è il colmo che ora si ergano pure a “paladini”…

    (Commento firmato)

    • Firma - (commentofirmato)
  11. Dox, se la polizia provinciale ha rilevato diverse centinaia di infrazioni non vuol dire soltanto che è scesa dalla macchina, ma vuol anche dire che non hanno buonsenso nel loro lavoro e le multe che fanno servono soltanto ad ingrassare i conti provinciali… Si credono tutti dei Rambo ‘sti provinciali, senza pensare che buona parte dei loro salari li paghiamo noi cacciatori con il pagamento delle tasse annuali. Vorrei vedere se tutti i cacciatori non andassero più a caccia dove li prenderebbero i soldi per pagare tutta quella gente… Li hanno dotati anche di telemetro per misurare le distanze e se sei in difetto anche di un metro ti sanzionano… Io non ce li ho 400-500 euro per comprare un telemetro, ma vi assicuro che basterebbe un po’ di buonsenso e collaborazione anche da parte loro, senza stare a cercare il pelo nell’uovo…

    (Danilo T.)

    • Firma - DaniloT.