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Il Ccqs nell’Ssu

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L'assessore castelnovese Mirca Gabrini

Con l’approvazione, nel corso dell’ultima seduta del Consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti, della convenzione relativa al mantenimento del ruolo del comune capofila e alla programmazione e gestione delle funzioni sociali, socio-educative e socio-sanitarie nel distretto, è stato formalizzato anche il processo di riorganizzazione che inserisce il Centro di coordinamento per la qualificazione scolastica (più noto come Ccqs) nell’assetto stabile del  servizio sociale unificato (area famiglia).

Sul significato di questa nuova collocazione ecco una nota dell'assessore alla scuola ed ai servizi sociali Mirca Gabrini.

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Il risultato più importante di questa operazione è il rafforzamento della connessione tra scuola e servizi educativi, già sperimentata con successo negli ultimi anni, con la dimensione sociale e sanitaria. Inoltre sarà possibile costruire percorsi e progetti in modo partecipato e condiviso, nel rispetto delle funzioni e delle competenze di ciascuno.

Si è ritenuto necessario cambiare l’assetto del Ccqs, dopo anni dalla sua istituzione, per dotarlo di una struttura organizzativa stabile con risorse economiche e umane dedicate, ottimizzandole con i numerosi servizi che sono offerti ai cittadini dal servizio sociale unificato che, in questo momento d’incertezza relativa alle nuove unioni comunali, rappresenta l’unica realtà che include tutti i comuni della montagna. L’alternativa era la sua chiusura e quindi cancellare una progettazione che altri territori e realtà ci invidiano e apprezzano.

Si tratta di un traguardo rilevante, questa riorganizzazione, cui si è arrivati dopo due anni di riflessioni e confronti tra dirigenti scolastici e amministratori dei comuni della montagna. Non è stato un percorso semplice perché i cambiamenti fanno sempre un po’ paura, ma da subito sono stati definiti obiettivi chiari da raggiungere e, al contempo, da mantenere partendo da una certezza condivisa: l’importanza che il Ccqs ha rappresentato per il nostro territorio sin dalla sua nascita e la sua potenzialità per il futuro.

Le novità organizzative del nuovo Ccqs. Si è data una sistemazione strutturale e organizzativa a una realtà sistemica che da dodici anni rappresenta un valore aggiunto per la nostra montagna e in modo particolare per la scuola. Si è voluto fortemente preservare un investimento basilare e innovativo integrandolo sempre più con le politiche socio-sanitarie distrettuali trasversali a quelle educative e scolastiche. Autonomia, qualificazione scolastica e ambito socio-sanitario-educativo strettamente connessi e integrati a fronte di nuovi bisogni, problemi e opportunità. L’organo che si occuperà dell’indirizzo politico sarà il comitato di distretto rappresentato dai sindaci che si confronterà con le proposte di tutti i soggetti interessati.

Che cosa rappresenta oggi il Ccqs. Il Ccqs è espressione di una forte collaborazione e sinergia acquisita ormai da anni da chi gravita e opera attivamente nel mondo della scuola e non solo; è un esempio concreto che fare rete si può e non solo a parole. Questo importante passaggio istituzionale va a potenziare il suo ruolo di centro risorse stabile a supporto delle scuole della montagna, nell’affiancamento anche operativo agli istituti in tutti i passaggi progettuali cruciali: ideazione, realizzazione, verifica e documentazione di azioni.

Gli impegni reciproci che sono stati sottoscritti. Il principale impegno è riuscire a mantenere questa rete viva, propositiva e stimolante, aperta a tutti i soggetti e al territorio. Renderla plasmabile agli input interni ed esterni per far sì che anche la nostra scuola mantenga livelli qualitativi soddisfacenti. Questo è l’impegno principale di tutti e soprattutto di chi ci crede. Io ci ho creduto e continuerò a farlo grazie a dirigenti scolastici convinti, a colleghi amministratori attenti, a uno staff tecnico sempre più motivato e soprattutto grazie alla certezza che tutti gli studenti e famiglie della nostra montagna ne trovino beneficio.  Mi sembra una bella sfida. Una sfida importante sia sotto il profilo delle relazioni che quello delle risorse economiche necessarie a sostenerlo ma, come sempre, bisogna perseverare e lottare cercando di trovare interlocutori che apprezzino lo sforzo collettivo che si sta portando avanti con entusiasmo.

Nel concreto di che cosa si occuperà? Continuerà a coordinare il lavoro di rete con le scuole della montagna (cinque istituti comprensivi, due scuole secondarie di secondo grado, scuole dell’infanzia Fism), con il sistema delle autonomie locali e da quest’anno con Enaip, l’ente di formazione professionale presente sul nostro territorio, al fine di sostenere progetti di qualificazione e di valorizzazione del nostro sistema scolastico-formativo. Le attività che il Ccqs conduce in tutte le scuole della montagna reggiana hanno come obiettivo rafforzare la qualità educativa, sviluppare l’innovazione e la ricerca, sostenere e migliorare i livelli qualitativi e quantitativi raggiunti dal sistema scolastico, anche attraverso un impegno concreto dei soggetti interessati nel reperimento delle risorse e nella co-progettazione, valorizzando l’autonomia scolastica. Gli ambiti d’intervento si sono modificati nel tempo a seconda delle esigenze e richieste provenienti dalla scuola e dal territorio. Attualmente gli interventi più significativi sono il servizio psicopedagogico, una delle azioni pionieristiche del percorso di integrazione tra politiche socio-sanitarie e politiche educative e scolastiche; la prevenzione del disagio, l’educazione alla salute e la promozione dell’agio, l’educazione ambientale e allo sviluppo sostenibile, in collaborazione con il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, la formazione dei docenti, dei genitori e di tutto il personale scolastico, l’orientamento alle scuole superiori e al lavoro, l’intercultura, la disabilità,  l’innovazione didattica anche attraverso l’informatizzazione, il coordinamento pedagogico nelle scuole dell’infanzia.