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“La ritirata di Russia” 70 anni di ricordi e ricerche

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Una sala gremita nonostante il tempo ha ascoltato commossa e ammirata la lettura del Diario Alpino di Andrea Romei dalla voce grave e a tratti emozionata di Benedetto Valdesalici.  A ricordare il 70° anniversario della ritirata di Russia ieri a Casina c’erano due reduci, Andrea Romei e Pasquale Corti, i sindaci di Busana e Carpineti, Alessandro Govi e Nilde Montemerli, diversi amministratori, i rappresentanti provinciali e comunali dell’A.N.A., tantissimi alpini, tanti parenti delle vittime giunti da diversi paesi della montagna e cittadini appassionati di storia e soprattutto di vicende umane.  

“Ci sono eventi e date che appartengono alla storia soltanto sui libri: per i protagonisti e per chi è rimasto l’unico tempo è quello della vita e del dolore che non passa” ha sottolineato nella sua introduzione l’assessore alla cultura Giovanna Caroli che ha percorso tutta la montagna alla ricerca di notizie, lettere e diari di caduti nella Seconda Guerra Mondiale dando vita a diverse pubblicazioni ormai esaurite.

Andrea Romei ha conquistato la sala da subito con il suo sguardo sereno e la sua mitezza: “Andrea Romei è riuscito a raccontare di sé e della propria vicenda avendo sempre come sostegno l’amicizia dei compagni, come riferimento costante nei momenti di sconforto la fede, la famiglia, i luoghi cari. Quest’uomo ha attraversato l’inferno e ce lo ha riportato in un’opera che non ha soltanto valore storico. Meriterebbero la pubblicazione completa le duecento quartine con le quali Andrea Romei ha condotto il resoconto della sua esperienza” ha affermato Angela Pietranera nella sua presentazione. Poi, dopo un breve inquadramento storico, Benedetto Valdesalici ha regalato le emozioni più intense con una lettura molto partecipata:

 Vent’anni! Quanti ricordi cari.                                 

Vent’anni! Vi serbo qui nel cuore,                           

sogni giulivi e amari,                                               

speranze vane d’un vero grande amore.                 

Tutto era bello dove l’occhio posavi,                       

anche l’ingenuità era delizia,                                  

le storie raccontate dai tuoi avi,

il corteggiar gentile in amicizia,

le allegre festicciole senza orchestra,                           

il suono d’un fonografo invecchiato

posto sul davanzal d’una finestra,

dava un po’ di brio al caseggiato.

Poi arrivò come sferzata in testa

l’umiliante catastrofe fatale,

la guerra, demoniaca tempesta

progenie dello spirito del male,

e cominciò il Calvario del dolore

di mamme, figli, spose, amici tutti

che ognun tenea per sé chiuso nel cuore

l’esiziale preludio a gravi lutti…

E giunse anche per me e coetanei

l’ora temuta di partir soldato,

diciannovenne ancor fra tanti estranei

smarrito  mi sentivo e stralunato...

Noi eravamo inconsapevolmente

i figli del ventennio e come tali

agire si dovea ardentemente

contro i nemici, cagion dei nostri mali.

Quali nemici? Chi li ha mai visti?

Parlando fra di noi ci chiedevamo!

Era invenzione degli interventisti

per far di Russia ciò che non pensavamo.

Ma l’umanità di Andrea Romei si innalza ancora quando guarda agli abitanti dei paesi che attraversa, in particolare durante una messa in un villaggio:

Eran mamme mature, volto segnato

dall’angoscia umiliante del furore,

i loro figli eran là, oltre il fossato,

schiavi in casa, braccati con orrore.

Bello era star con quelle miti donne,

che non davan segno d’inimicizia,

qualcuna assomigliava a nostre nonne,

i lor sorrisi al cor davan delizia. 

Al termine un lunghissimo applauso ha espresso i sentimenti suscitati dalla lettura.

Il pomeriggio si è concluso con un bellissimo filmato inedito portato da Vicenza da Giovanni Periz, appassionato di storia, che ha sintetizzato in un dvd di un quarto d’ora 4 ore di filmini super8 girati dal tenente Uccelli del battaglione Verona con moltissimi piani medi e qualche primo piano dei soldati del battaglione che registra il maggior numero di casinesi. L’auspicio di tutti che si possa vederlo presto nella versione integrale. Al solito, il problema sono i fondi, sorride Periz.

Alla fine, in molti hanno chiesto di riproporre l’iniziativa questa estate ai Martedì alla Cantoniera.

3 COMMENTS

  1. Emozioni, sentimenti, cultura, passioni sono stati i motivi dominanti nel pomeriggio di ieri, alla presentazione del diario di Andrea Romei, reduce della ritirata di Russia – avvenuta 70 anni fa – che ha scritto in quartine quella tragica epopea. E’ un’opera corale, che parla del paese delle famiglie della gioventù tradita da chi sta in alto e decide che si debba andare a combattere i nemici. E poi le pagine strazianti della ritirata dalla enorme pianura gelata solcata dal Don, dove si sono immolate delle gloriose divisioni e migliaia di uomini mandati al macello. Il tuo diario, carissimo Andrea, è molto bello, molto vero, molto buono anche quando descrivi le scene più cruente. La tua intelligente sensibilità, la tua speranza, la tua grande fede sono sempre presenti e sei riuscito a farci condividere, a commuoverci, a sentirci vicini come se ognuno di noi dividesse col vicino, col parente di un disperso, con familiari che per anni hanno sperato in un segno che desse loro almeno il conforto di sapere di una sepoltura e, sopratutto sei riuscito a farci rivivere quello che tu hai scritto per lasciare ai posteri un grande insegnamento:mai più guerre! Ti ringrazio e ti abbraccio con l’amicizia di sempre. Nella fotogallery c’è una nostra foto che terrò molto cara.

    (Paola Agostini)

    • Firma - PAOLAAGOSTINI
  2. Ho partecipato domenica 13 gennaio all’incontro proposto dall’Assessorato alla cultura del Comune di Casina per ricordare, nel settantesimo anniversario, il dramma della ritirata di Russia del gennaio 1943. Vorrei ringraziare con tutto il cuore la professoressa Giovanna Caroli che ha organizzato questa cerimonia per le toccanti parole con cui ha ricordato il sacrificio di quanti sono rimasti là e il dramma delle famiglie a casa. Vorrei abbracciare i due reduci presenti all’incontro, in particolare il Sig. Andrea Romei, autore di un preciso diario della ritirata, scritto senza parole di odio per nessuno, diario letto dal Dott. Valdesalici con grande coinvolgimento emotivo. Grazie alla professoressa Angela Pietranera per la sua analisi puntuale di questi avvenimenti. Un grazie particolare al Sig. Gianni Periz dell’ANA di Vicenza che ci ha presentato un filmino del viaggio e dell’arrivo in Russia dei nostri soldati, un preziosissimo documento autentico che ci ha fatto incontrare per l’ultima volta i tanti che non sono tornati. Il suo commento alle immagini che passavano sullo schermo è stato molto toccante, segno dell’amore con cui ha fatto questa ricerca. Mio padre è uno dei dispersi ed io l’ho rivisto nel volto, nelle espressioni, nell’ultimo saluto che ci hanno rivolto tutti quelli che sfilavano davanti alla cinepresa. E’ stata una cerimonia viva, autentica e positiva, inusuale, sottolineata anche dal silenzio irreale della sala, cerimonia che penso, ha toccato il cuore di tutti. Dalle parole dette dai diversi relatori per ricordare il sacrificio dei nostri padri o mariti o figli o fratelli che si sono immolati per noi tutti, io ho sentito e visto mio padre vivo in quello che sarebbe poi diventato un deserto sconfinato di neve e di morti, pur non avendo avuto la fortuna di averlo accanto a me per tutta una vita. Sono tornata a casa serena, con la pace nel cuore perchè chi vive nel ricordo delle persone rimaste per quello che ha fatto, non muore mai. Grazie, Giovanna, per avere reso possibile tutto questo. Non cercherò più di avere i resti di mio padre e di avere la fortuna di trovare la sua piastrina. Non ce n’è bisogno.
    Grazie per lo spazio.
    Cordiali saluti.

    (Marta Tapognani Agostini)