Home Società Con Hessel, Dossetti e don Nicolini, la Fnp Cisl dice “basta”

Con Hessel, Dossetti e don Nicolini, la Fnp Cisl dice “basta”

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Da sx a dx: Anna Fabbiani, Loris Cavalletti e Giuseppina Bottazzi
Da sx a dx: Anna Fabbiani, Loris Cavalletti e Giuseppina Bottazzi

 “Indigniamoci e torniamo a dire ‘no’”. È la dichiarazione di Loris Cavalletti, riconfermato segretario della Fnp Cisl di Reggio Emilia e affiancato in segreteria da Giuseppina Bottazzi e Annamaria Fabbiani.

Durante il IX congresso, appena conclusosi, che lo ha visto ancora portavoce del sindacato, Cavalletti ha condiviso le parole dell’appena scomparso Stéphane Hessel, autore di “Indignatevi!”, per parlare della crisi che affligge il nostro Paese e di ciò che il popolo potrebbe fare: “Come cittadini elettori dobbiamo essere consapevoli che siamo corresponsabili di questa situazione: abbiamo delegato troppo, non ci siamo indignati a sufficienza nei confronti delle tante ingiustizie, dei tanti privilegi”. Insieme alla crisi, Cavalletti ha trattato anche  e soprattutto di persone, tra pensionati, giovani, e donne, con particolare riferimento al mondo del badantato (che va superato): “Il concetto di domiciliarità oggi, in Italia come nei paesi latini, si regge sulle cosiddette badanti, nome orribile, che scarica i costi sulle famiglie e tutto il peso tutto sulle donne. Dovremmo ripensare i servizi, l’assistenza domiciliare, perché oggi siamo fermi agli anni ‘80”.

Ad abbracciare e condividere l’intervento del segretario è stato don Giovanni Nicolini, collaboratore di Giuseppe Dossetti a Monteveglio, di cui la Fnp ha ricordato la memoria quest’anno in occasione del centenario della  nascita. Proprio stamattina,  durante la giornata finale del congresso, don Nicolini ha citato e ricordato l’articolo 1 della Costituzione: “L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”. Parole che hanno accompagnato il congresso costantemente e che hanno consentito alla Fnp di ribadire che il popolo deve agire. Inoltre, don Nicolini ha ricordato la regola dell’ordine dei monaci di don Dossetti che “si impegnano in 35 ore di lavoro settimanale. Perché il lavoro viene temporalmente, per loro, prima della preghiera e delle opere di carità”.

Emblematico, per il mondo Fnp Cisl, il messaggio di don Nicolini, approvato dalla Fnp: “Nel momento in cui non si è più produttivi nel lavoro, si ha l’obbligo di dare comunque la propria vita e metterla a disposizione a chi ci sta attorno”.

Ora il nuovo mandato della segreteria per mettere in atto quanto raccolto nella mozione riassuntiva dei due giorni.