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Stefano Benassi aggredito a Lucca: scrive una lettera dall’ospedale

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Stefano Benassi
Stefano Benassi

Stefano Benassi, castelnovese di 34 anni, è ricoverato in prognosi riservata nell'ospedale Campo di Marte di Lucca dopo essere stato pestato davanti a un pub della città toscana. E' stato lo stesso Benassi  - prima minacciato con un coltello all'interno del locale da un avventore e, una volta all'esterno, aggredito dallo stesso con un tirapugni - a raccontare l'episodio, scrivendo una lettera aperta ai mezzi di informazione.

Benassi vive a Lucca dal 2011, ma è originario di Castelnovo ne' Monti, la notizia è stata ripresa dai media di informazione toscani e, ieri, da Reggioonline. Sul profilo facebook del giovane castelnovese gli amici, in queste ore, esprimono i loro messaggi di solidarietà e vicinanza.

Questa la lettera aperta che Benassi ha indirizzato a mezzi d'informazione, cittadini ed istituzioni.

* * *

Mi chiamo Stefano Benassi, ho 34 anni, sono di Castelnovo ne' Monti, provincia di Reggio Emilia, ma vivo a Lucca dal dicembre 2011 e vi scrivo dal quarto piano del reparto neurologia dell'Ospedale Campo di Marte, dove sono ricoverato da sabato mattina in prognosi riservata. Scrivo questa lettera perché voglio raccontarvi quello che mi è successo nella notte tra venerdì e sabato in un locale dell'immediata periferia della città. Poco prima dell'una nella notte tra venerdì e sabato, in compagnia di alcuni amici, mi sono recato all'Ottavo Nano per chiudere la serata. Il locale era particolarmente affollato. Una volta arrivato alla mia ordinazione mi accorgo dell'arrivo di Andrea Palmeri, già noto alle forze dell'ordine, che entrava nel locale con parecchia foga spostando chiunque fosse sul suo cammino, creandosi un varco tra gli avventori per arrivare ad avere a che fare direttamente con me. Vista la quantità di persone presenti intorno al bancone non è riuscito ad arrivare davanti al sottoscritto, ma si è dovuto fermare a due persone di distanza. Ha iniziato a guardarmi e a gridarmi "Reggio Emilia Reggio Emilia, viva il Duce" facendo il saluto romano. In tutto questo continuava a dirmi "qui mi vogliono tutti male perché sono fascista". A quel punto gli ho risposto di non avere alcun tipo di problema con lui visto che stavo concludendo la mia serata con amici e il mio unico interesse era quello di stare tranquillo e di divertirmi. Di contro mi ha risposto: "se te non hai problemi, te li creo io". E mentre mi diceva questo ha estratto un coltello dalla tasca e me lo ha puntato alla gola davanti ai presenti. A questo punto è intervenuto un dipendente dello staff del locale che ha tentato di fermare quello che stava accadendo in maniera alquanto blanda, visto che, invece di disarmare il mio aggressore, chiamare le forze dell'ordine e allontanarlo dal locale, semplicemente gli ha preso la mano dove teneva il coltello e lo ha invitato a rimetterla in tasca. Nel vedere questa scena, pensando alla probabile violazione dell'incolumità di coloro che erano presenti nel locale, decido di uscire dal locale, invitando i miei amici a non seguirmi e a starmi il più lontano possibile. Una volta all'esterno del locale, oltrepassati i gruppi di persone, sono arrivato in strada per prendere una boccata d'aria, dando le spalle al locale. Un attimo dopo mi sono sentito picchiettare sulla spalla, ingenuamente mi sono girato per vedere chi fosse e mi sono trovato il Palmeri davanti che mi ha sferrato un pugno, con un probabile tirapugni o comunque con un qualche oggetto atto ad offendere, nell'occhio sinistro con una violenza inaudita, provocandomi un dolore difficile da descrivere. Sono riuscito a restare in piedi davanti al mio aggressore con la faccia insanguinata e mi tenevo l'occhio con una mano. Lui mi è rimasto davanti e io gli ho chiesto come mai mi avesse colpito e gli ho detto se volesse continuare a picchiarmi o tirarmi una coltellata visto che non ero accasciato a terra. Nel frattempo alcuni ragazzi che mi conoscono e che si trovavano all'interno del locale e avevano visto la scena del coltello hanno chiamato la polizia che è arrivata dopo una ventina di minuti. Ho cercato di parlare col mio aggressore non ottenendo alcuna risposta e, appena la polizia è arrivata, lui si è dileguato. La polizia mi ha detto di andare in questura il giorno dopo per fare la denuncia. Ancora non ho potuto fare di persona la denuncia visto che sono ricoverato da sabato mattina e mi trovo tuttora in prognosi riservata. Il referto completo non è ancora stato scritto, tuttavia mercoledì dovrò essere operato per ricostruire lo zigomo sinistro, ma prima di procedere con l'operazione devo aspettare che venga riassorbito il versamento di sangue al cervello. Mi sono deciso a scrivere perché le aggressioni vanno denunciate; perché è opportuno che tutti e tutte sappiano cosa può accadere a Lucca se hai la barba lunga, indossi vestiti ritenuti sbagliati da certe persone che portano avanti idee fasciste e razziste e hai la "sfortuna" di trovarti un venerdì sera nello stesso posto di questi individui. E poi perché credo che sia opportuno ristabilire un certo grado di attenzione su questi fatti, proprio per arginare la latente impunità/omertà di cui godono queste persone.

Lucca, Ospedale Campo di Marte 10/03/13 Stefano Benassi

11 COMMENTS

  1. Caro Stefano ti conosco e so che persona corretta sei, ti sono vicino e mi unisco in maniera accorata alla tua denuncia, purtroppo nonostante in Italia il fascismo sia per legge bandito ci troviamo in giro calendari del Duce e picchetti armati alla sua tomba, per poi creare queste bestie che portano avanti la prepotenza e l’ignoranza di un ideale capace di far valere solo la forza. Grazie della tua testimonianza e spero di vederti presto in piedi e a posto.

    (Sergio)

  2. Sono garfagnino di origine e in gioventù ho frequentato molto Lucca, a cavallo tra gli anni ’60/’70, certo erano anni caldi, ma fortunatamente non mi è mai successo nulla nonostante la mia chiara posizione politica. Ma oggi trovo questo fatto di una violenza inaudita. Mi spiace veramente molto per il signor Benassi.
    Un grande in bocca al lupo per il suo intervento e per una pronta guarigione. Naturalmente mi auguro anche che il folle che ha procurato questo inutile dolore venga al più presto punito.
    Un’ultima cosa: francamente non riesco a capire come le forze dell’ordine non abbiano preteso di raccogliere immediatamente la denuncia del Sig. Benassi.

    (M.S.)

    • Firma - M.S.
  3. Signor Benassi, innanzitutto Le auguro di rimettersi presto e che tutto si risolva per il meglio. Davanti a simili fatti/notizie, rimango basito; forse ingenuamente, non riesco a concepire come sia possibile che, nell’anno 2013, ci possano essere persone, mosse da ideali sbagliati, violenti, razzisti, che nulla dovrebbero avere a che fare con la nostra società. Per terminare il mio intervento, volevo rispondere a parte del commento di M.S. il quale chiedeva lumi sul perché la Polizia non ha acquisito immediatamente la denuncia. Considerato che l’aggressore era conosciuto dal signor Benassi, a mio modo di vedere, forse, era più importante la salute dell’aggredito. Di certo non era il caso di mettersi a raccogliere la denuncia in mezzo alla strada! Ancora tanti auguri di pronta guarigione!

    (Simone)

    • Firma - Simone
  4. Caro Stefano, proprio te dovevano pescare! Tu che sei un pezzo di pane, ma che dico, di focaccia tanto sei buono, hai passato con me oltre dieci anni della tua gioventù in biblioteca, mai avuto problemi con te ne con tuo fratello… Non devi avere paura a denunciare anzi, hai fatto bene. Mi stupisco come mai tu hai fatto nome e cognome di una persona conosciuta alle forze dell’ordine e sopratutto l’intervento da parte di chi gestisce il locale sia stato così superficiale. Ti auguro una prontissima guarigione e che tu torni lo Stefano che conosciamo tutti, integro montanaro. Ritorna sotto le ali della Pietra, qua c’è di tutto anche aria buona e pulita (se non altro) e tu lo sai bene! Ti abbraccio calorosamente e coraggio, passerà anche questa esperienza negativa, ciao (fatti assistere da una fisioterapista di serie AA).

    (Eros Tamburini)

    • Firma - erostamburini
  5. Non conosco Stefano ma quello che gli è successo è orrendamente brutto ed estremamente pericoloso, a lui i miei sinceri auguri di una prontissima guarigione e all’aggressore di pagare salato il gesto violento in nome di un’ideologia malata già sepolta dalla storia. Nessuna tolleranza per la violenza. Saluti.

    (Monja)

    • Firma - Monja
  6. Sono un amico di Stefano originario della montagna reggiana e vivo a Lucca da sempre. Vorrei puntualizzare che la cittadinanza di Lucca da anni soffre davanti ad un’inquietante ondata di neofascismo che le istituzioni hanno bellamente ignorato e in alcuni casi aiutato. Questo non significa che tutti i lucchesi siano neofascisti… Anzi, lo stesso “Barba” può testimoniare quante persone gli stanno vicino in questo momento. Il suo coraggio nel denunciare gli avvenimenti non cascherà nel vuoto, la società civile in maniera trasversale (aldilà del colore) si sta già organizzando. In un prossimo futuro sarò lieto di comunicarvi i dettagli. Aggiungo che la Gazzetta di Lucca a mio avviso non è una voce molto attendibile e chi vive qua dentro e fuori l’arborato cerchio sa benissimo che si tratta di una testata parecchio schierata.

    (Jaio)

    • Firma - Jaio
  7. Ciao Ste, ti faccio tanti auguri di pronta guarigione. Mi dispiace per quello che é successo e mi dispiace sia successo a te che hai sempre fatto del rispetto altrui una regola di vita. Spero che chi ti ha fatto questo la paghi severamente.

    (Gaglio)

    • Firma - gaglìo