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Come proteggere i propri risparmi?

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Un momento della serata
Un momento della serata

 

Ricordate la Rubrica dell’investitore? Si tratta di una serie di articoli apparsi tra il 2011 e il 2012 su Redacon con i consigli del palanzanese Franco Quaretti che, per il nostro sito, ha voluto  presentare le principali prassi e accortezze per impiegare i propri risparmi. Ora quegli articoli sono diventati una vera e propria pubblicazione e, alcuni giorni fa allo Sport Center Village di Parma, la stessa è stata presentata e distribuita a un vasto pubblico di imprenditori. L’occasione è stato il convegno sul tema dell’Asset Protection Planning organizzato dalla divisione dei promotori Credem e rivolta a un pubblico qualificato.

Dopo il saluto ai presenti da parte del dottor Quarantelli in qualità di responsabile del Centro Sportivo, Duccio Marconi, direttore commerciale promotori Credem ha presentato il gruppo Credito Emiliano sottolineandone la radicata presenza sul territorio e la solidità e sostenibilità del proprio business. Franco Quaretti, nostro collaboratore e promotore Credem, ha poi introdotto i temi principali in agenda. Quaretti ha sottolineato come in un contesto difficile come l’attuale, causa le difficoltà economiche che a vari livelli stiamo riscontrando, ulteriormente aggravate da incertezze politiche e sulle prospettive future, sia fondamentale da parte degli investitori pianificare adeguatamente i propri investimenti analizzando in profondità la propria situazione economico/patrimoniale. Di qui l’invito a rivolgersi al contributo di professionisti che forniscano le competenze necessarie alla definizione di strategie e soluzioni coerenti con le loro aspettative ed esigenze sia in termini di protezione del patrimonio sia rivolte a generare valore e crescita nel tempo.

Marzio Gussago, Senior Sales Manager di Pictet, società di investimento fondata a Ginevra nel 1805 ed ad oggi fra le più importanti e qualificate a livello internazionale,

Franco Quaretti
Franco Quaretti

partendo dallo scenario macroeconomico ha richiamato l’attenzione su eventi di particolare importanza verificatesi negli ultimi anni principalmente per sottolineare come spesso l’approccio degli investitori al mercato sia guidato dall’emozionalità anziché da scelte razionali. Il risultato è quello di entrare spesso sui mercati quando questi sono vicini ai massimi sull’onda dell’euforia per poi uscire vicini ai minimi presi dal panico nel vedere i proprio investimenti erosi dalle crisi che inevitabilmente seguono le fasi di irrazionale rialzo. Il suo intervento che quindi ha spaziato nell’ambito della finanza comportamentale è stato molto apprezzato per il brio e la capacità dimostrata nel mantenere alta l’attenzione.

L’avvocato Mario Dusi che dirige uno studio legale in Milano ed uno a Monaco di Baviera ha fatto una rapida panoramica sui rischi endogeni ed esogeni che possono minacciare i  patrimoni in particolare per effetto di situazioni di criticità legate alle varie professioni. In particolare è stato sottolineato come spesso si è portati a ricercare l’aiuto del legale quando il problema si è già presentato ad esempio per una causa risarcitoria mentre fondamentale sarebbe prevenire queste situazioni analizzando a monte i rischi che possiamo incorrere ed attivare di conseguenza gli strumenti e le professionalità che ci possono tutelare. Il convegno si è concluso con l’intervento di Alessandro Job di Credemvita che sempre nell’ottica di richiamare a strumenti di pianificazione e protezione.

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2 COMMENTS

  1. Mi piacerebbe conoscere il vero pensiero degli esperti circa l’attuale momento, a mio parere molto importante, circa il futuro dell’economia e dei nostri figli. Adesso il prezzo dei “futures” è in calo; al di là delle dichiarazioni di Bernake e della FED, questi erano prezzi già predefiniti (come già accennato in precedenza) almeno in parte. Fino a questo momento USA e Giappone hanno immesso liquidità di dollari e yen. La domanda è: cosa hanno comprato con tutta quella liquidità? Tenete presente che è in atto una contrapposizione tra Cina e Occidente per la quale ad ogni movimento monetario economico americano/giapponese corrisponde una contromossa cinese e viceversa. Qui sono in gioco titoli di Stato, valute, fondi internazionali e debito… tanto debito. Quando Chavez si è incaponito contro gli USA e usava il petrolio venezuelano come arma di propaganda e arricchimento, gli USA e chi definiva il prezzo del petrolio hanno fatto in modo da farne scendere il prezzo, aumentando la produzione di barili e ridurre sensibilmente i suoi guadagni. Per l’oro, secondo me, è la stessa cosa e c’è gente che manovra miliardi mettendo e togliendo dal mercato in una sorta di monopolio. Adesso penso sia il momento di comprare, ma mi affiderei più a oro “materialmente in mano” che a quello depositato in un deposito inglese. Ultimo “pensierino”: tra gli acquisti fatti da FED e Banca del Giappone non credete che siano stati acquistati anche euro ? Come si spiega che sia così valutata una moneta che ha una economia così in stallo?

    (Sergio)

    • Firma - sergio