Home Cronaca “La mia esperienza in Tibet”

“La mia esperienza in Tibet”

7
0

P. Ruffini con F. Silvetti

Non sono un alpinista e nemmeno una persona che persegue risultati o classifiche, ma molto più semplicemente un innamorato della montagna che nel cammino trova agio nel suo essere uomo e nei valori della vita”.

E’ stato questo il pensiero portante della serata trascorsa al Teatro Bismantova e titolata “Tibet Projet – racconti, video, immagini e suoni”, dove il castelnovese Fabrizio Silvetti ha illustrato alla nutrita platea la sua recente scalata al Shisha Pangma, l’unico “ottomila” completamente in territorio tibetano che l’alpinista ha deciso di scalare da solo, senza l’aiuto di ossigeno supplementare e portatori d’alta quota.

Il progetto, nato con l’ausilio di numerosi collaboratori, amici e sponsor, ha visto una prima fase contraddistinta da un “trekking” di avvicinamento di 70 chilometri, per poi proseguire in compagnia di altri due alpinisti stranieri anch’essi decisi a raggiungere gli 8.027 metri della cima himalayana.

Un sogno”, come lo ha definito lo stesso Fabrizio, che è stato anche e soprattutto un progetto di solidarietà a favore della "Buddhist child home", una struttura che ha avuto modo di conoscere nel 2008 e che accoglie bambini orfani ed abbandonati a Kathmandu garantendo loro una vita dignitosa e un’istruzione per potersi riscattare nella difficile società dove si trovano costretti a vivere.

Accompagnato dal suono di una chitarra e di un violino, Silvetti ha poi mostrato numerose diapositive che hanno ritratto i momenti salienti della spedizione, mettendo tuttavia in risalto anche “colori e suoni” sapientemente illustrati dal protagonista che ha saputo trasmettere le sue emozioni alla platea.

Tanti gli amici presenti, ma anche gli appassionati di trekking e di alpinismo giunti anche dalla città per avvicinarsi ad un mondo così lontano, ma apparso più vicino grazie al racconto, alle immagini ed ai suoni trasmessi nell’esperienza di Fabrizio Silvetti.

Alla fine l’assessore comunale Paolo Ruffini ha voluto donare al concittadino un libro fotografico sulla Pietra di Bismantova, sottolineando la positività dell’impresa anche da un punto di vista sportivo e come esempio da trasmettere ai tanti giovani appassionati di montagna.

(Roberto Rocchi)