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Lupacchiotto malato lupacchiotto salvato. AGGIORNAMENTO

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Il cucciolone di lupo recuperatoAvventura a lieto fine per un giovane lupo. Umberto Gianferrari, commissario straordinario di caccia, pesca, ambiente, ha ricevuto  ieri all'ora di pranzo una telefonata allarmata di un amico che gli ha segnalato l'avvistamento di un lupo in località Pianello, sul fiume Secchia.

"L’animale pareva morto, ma quando i due si sono avvicinati - racconta Gianferrari - il cucciolone raccoglieva tutte le forze che gli erano rimaste e si allontanava".

Chi cerca trova, ma così non è stato nella giornata di ieri per Gianferrari, non insolito a incontri ravvicinati con gli animali di ogni tipo, che con la moglie ha dedicato tempo alla ricerca della bestiola. Stamane, invece, la ricerca del "cucciolone malmesso" ha avuto buoni esiti visto che è stata avvistata al bordo di un campo una sagoma grigia: "strano ma vero, era il lupo".

La chiamata al 118, singolarmente, si è conclusa con l'avvisare il recuperatore dei cadaveri di fauna selvatica, una soluzione certo singolare e, pertanto, Gianferrari ha ritenuto di consigliarsi con l'ispettore della Polizia Provinciale, Alessandro Lirani, che gli ha suggerito di contattare (anche tramite una telefonata fortuita giunta alla redazione di Redacon)  il dott. Willy Reggioni del Parco Nazionale il quale, pur trovandosi in Toscana, è riuscito a disporre l’immediato invio sul posto di due colleghe per il recupero del lupacchiotto, "forse colpito da rogna".

Ulteriori sviluppi appena disponibili.

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10/9/2013 - AGGIORNAMENTO DELLE ORE 13

Il lupacchiotto è stato lavato, disinfettato, reidratato e riscaldato  in apposito CRAS ( Centro recupero animali selvatici). Ha cominciato a nutrirsi da sè, anche se è presto per dire se si salverà.

(U.G.)

 

23 COMMENTS

      • Non sei l’unico. Il voler reintrodurre una specie estinta in maniera casuale senza valutare tutte le condizioni dell’area interessata lo trovo un gesto di prepotenza ed egoismo. Chissà che contributi saranno stati stanziati per la reintroduzione del lupo nel Parco dell’Appennino!

        (Luca)

        • Firma - Luca
        • Il lupi nell’appennino ci sono sempre stati ma hanno rischiato l’estinzione negli anni ’70 per colpa di una gestione sciagurata del territorio da parte dell’uomo. Poi viste le massicce immissioni di caprioli, cinghiali ibridati, daini ecc. a fini venatori sono di nuovo cresciuti di numero, data l’abbondanza di cibo, e si sono riappropriati di territori da cui erano spariti anni fa. Vogliamo farne una colpa ai lupi o forse a chi ha immesso quantità industriali di prede (non autoctone) nei nostri territori che ora hanno anche la faccia tosta di ergersi a salvatori della patria?

          (And)

          • Firma - And
      • Io sono contento che ci siano tutti gli animali. Chi parla di ripopolamento non è bene informato, quindi sono parole senza senso. Hanno semmai ripopolato i cinghiali, non certo i lupi e lo dice ufficialmente la Forestale, non gli sciocchi animalisti! Io continuo a fare passeggiate nei boschi in tutta tranquillità, spesso ho visto tracce e fatte che potevano essere di lupo senza mai avere il privilegio di vederli. Per loro fortuna ci temono (sia per natura ma anche per tutte le nefandezze disumane a loro riservate da sempre in tutto il mondo) e se ne vanno appena ci sentono. Non abbia paura e continui ad andar per boschi… magari con un altro spirito e occhi diversi. Buona serata

        (Elisabetta Deagostini)

  1. Complimenti alla passione, alla competenza ed alla professionalità di Umberto Gianferrari. Vorrei anche anche aggiungere, orgogliosamente, che è un carissimo amico, anche se la cosa può apparire un’inopportuna piaggeria; ma chi mi conosce, davvero, sa che così non è.

    (Paolo Comastri)

    • Firma - PaoloComastri
  2. Io ho mandato la foto del lupo sabato sera a Redacon, dopo che mia sorella lo aveva avvistato e fotografato (non pensavamo fosse un lupo), ma purtoppo non è stata pubblicata e forse si poteva trovarlo prima. Comunque è andato tutto bene e questo è la cosa importante.

    (Vannuccio Casali)

    • Firma - Casali Vannuccio
  3. Il punto non è volere o non volere il lupo in Appennino. Il lupo c’è sempre stato e la sua presenza rappresenta una risorsa in termini di biodiversità. Il problema, secondo me, è gestire la presenza di questo predatore, per arrivare a un equilibrio fra la sua consistenza e le esigenze delle comunità montane che vivono sul territorio, in particolare di zootecnia, e che subiscono danni dalla predazione. In quanto al lupacchiotto “salvato” (mi sembra in condizioni tanto penose che non so se sopravviverà), l’importante è capire da che malattia è affetto e che rischi corrono gli altri animali, selvatici o domestici del territorio, compreso l’uomo (che pure animale è).

    (Marco Braga)

    • Firma - Marco Braga
  4. Il lupo si è estinto in “maniera casuale”? Mah, se l’eliminazione a forza di schioppettate, trappole, veleni ecc. si può definire così… Per me casuale è un virus o la naturale fine di un habitat; comunque io sono favorevolissimo alla presenza del lupo. Eventuali squilibri sono causati, come spesso capita, dall’uomo che modificando (sempre a proprio favore) gli equilibri che la natura fissa in milioni di anni, crea danni. Visto che ormai però i danni sono stati fatti, sono altrettanto favorevole all’attenta gestione della fauna selvatica da parte chi può farlo ed agli indennizzi a chi subisce perdite economiche a causa di essa. Cordialità.

    (Paolo Romei)

    • Firma - Paolo Romei
  5. Associazioni agricole, allevatori, agricoltori, semplici cittadini che hanno un orto o un pollaio si lamentano che ormai l’agricoltura e l’allevamento sono quasi compromessi per i troppi caprioli, cervi, istrici, volpi ecc. Il lupo colpisce, è vero, la pastorizia, ma è anche un meccanismo di regolazione di queste altre specie. Per me in un equilibrio corretto sarebbe giusto che in Appennino ci fossero sia prede che predatori. Trovare questo equilibrio, mettendoci dentro anche l’uomo e le sue attività, ovviamente è molto complesso…

    (Luca Tondelli)

    • Firma - Luca Tondelli
  6. Ma veramente c’è ancora chi crede che il lupo sia stato reintrodotto? Che si siano spesi soldi pubblici per questo? Il lupo sta tornando perchè è protetto, perchè le prede di cui si nutre sono tornate e perchè c’è meno gente in montagna. Punto. Le altre sono solo leggende. Vorrei poi far notare che in un economia globale la nostra agricoltura soffre per la concorrenza estera, perchè perfino i cinesi allevano pomodori e quindi l’agricoltore locale poco può fare contro di loro. Non sono certamente i lupi il motivo della crisi dell’agricoltura italiana. Quello che sarebbe importante capire è come la biodiversità, il Parco, l’osservazione della fauna selvatica, possano diventare un’importante fonte alternativa di reddito, ben più cospicua delle perdite ricevute, ma bisogna saperle utilizzare bene. Anche prelevandola, a volte, ma anche costruendo un’attrattiva per il turismo ambientale (fotografi, birdwatcher, appassionati) che come ho avuto la possibilità di vedere in altri paesi europei, sono disposti a spendere centinaia di euro per una singola notte di capanno, pur di poter fotografare orsi o lupi.

    (Alberto)

    • Firma - Alberto
  7. È un bel segno di civiltà e di consapevolezza del valore della natura il fatto che la segnalazione sia partita per l’iniziativa e l’impegno di cacciatori del nostro territorio. A loro il grazie del Parco Nazionale.

    (Parco Nazionale Appennino Tosco-emiliano)

    • Firma - ParcoNazionaleAppenninoToscoEmiliano
  8. Ok per il turismo, ok per i 100 euro del capanno, ma ci vogliono dei limiti, perché io cerco di campare con i prodotti della terra che coltivo. I lupi sono animali autoctoni e mi fa piacere che resistano, ma cervi e caprioli non sono autoctoni, fanno solo danni. Lasciamo perdere i cereali nei prati che è un dramma, ma pochi giorni fa sono andato a vedere un bosco tagliato 3 anni fa, bene continuano a brucare i germogli nuovi fino alla morte della pianta. Risultato: nel bosco solo cespugli. Io sinceramente proverei a inserire gli orsi, piuttosto, visto che c’erano. Così calerebbero oltre a caprioli e cervi anche i fungaioli che devastano i sottoboschi.

    (C.D.)

    • Firma - C.D.
  9. È molto significativo il fatto che segnalazione, ritrovamento e avvio del recupero del cucciolo di lupo siano stati promossi da cacciatori locali. Un segno di civiltà e consapevolezza del valore della natura, condiviso anche nella diversità di visione sulla gestione dei necessari equilibri.

    (Fausto Giovanelli)

    • Firma - FaustoGiovanelli
  10. Caprioli e cervi, come lupi e orsi, sono autoctoni sul territorio italiano. Se erano quasi scomparsi ciò era dovuto alla pressione esercitata dall’uomo. La loro attuale riespansione è legata al progressivo abbandono della montagna. Non autoctoni sono mufloni, daini e cinghiali ibridati. In tutto il mondo la fauna selvatica è una risorsa, non solo ambientale ma anche economica (turistica, venatoria, alimentare). Solo in Italia non viene valorizzata e sfruttata. Il problema principale risiede nel fatto che l’animale selvatico è considerato patrimonio indisponibile dello Stato. Come in tanti altri settori, la legge dovrebbe essere adeguata alle nuove esigenze.

    (Marco Braga)

    • Firma - MarcoBraga
  11. Strano che ricade tutto su: caccia sì, caccia no! Nessun altro argomento, lupo reintrodotto? Pare proprio di sì! Ma c’è chi dice no e come si fa a dire chi ha ragione! Io sono favorevolissimo al lupo, all’orso e se vi va anche al leone, ma non sono disposto a non essere risarcito per i danni che arreca, o sbaglio? E poi che storia è dentro il Parco sì e fuori no? E perchè non parlare dei tariffari utilizzati per risarcire i danni? Apriamo una discussione con gli enti preposti, ma poi non solo parole, un disciplinare controfirmato da tutti non sarebbe forse ora di redigerlo? Cordialemente

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - MalvoltiRoberto