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Una giornata col ministro Kyenge

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J&J-Ministro Kyenge e Marconi
Il Ministro Cecile Kyenge con il Sindaco di Castelnovo ne' Monti Gian Luca Marconi (foto Jack and Joe)

E’ stato un momento di confronto vivace, profondo, interessante. Un bel momento quello vissuto questa mattina al Teatro Bismantova, dove una platea composta per lo più da studenti delle scuole medie e superiori dell’Appennino ha avuto modo di dialogare direttamente con il Ministro per l’Integrazione Cecile Kyenge, ospite per un giorno in quella che ha definito “la mia seconda casa”, riferendosi alla provincia di Reggio.

Teatro pieno, con diversi Amministratori, i rappresentanti delle Forze dell’Ordine, ma soprattutto i ragazzi, che hanno posto domande profonde ed attuali, e non hanno lesinato nemmeno richieste di maggior impegno nei loro confronti, per restituire quella fiducia e quelle prospettive sul futuro che oggi vedono venir meno.

A salutare l’arrivo della Kyenge è stato il Sindaco di Castelnovo ne' Monti, Gian Luca Marconi, che ha illustrato diverse iniziative che gli istituti scolastici del territorio portano avanti per l’integrazione, ed anche l’attività dello sportello per l’immigrazione attivato insieme alla cooperativa l’Ovile fin dagli anni ’90. “Oggi nelle nostre scuole elementari e medie c’è una percentuale che va dal 15 al 17% di ragazzi di origine straniera, scuole che sono quindi palestre dove poter costruire una vera integrazione a partire dai giovani”. Marconi ha parlato anche della legislazione italiana in materia di immigrazione, “spesso ondivaga e spiazzante”. E’ stato poi il turno dei ragazzi delle scuole, introdotte da Claudio Cernesi, porre alcune domande, a turno, al ministro Kyenge.

Domande sulla proposta inerente lo ius soli, sul possibile ruolo dell’Europa a fianco dell’Italia nel controllo dei flussi migratori. Una lettera articolata, che ha riportato lo stato d’animo in cui si riflettono tanti giovani, è stata letta da Gabriele Agostinelli, dell’Istituto di istruzione superiore di Castelnovo: “Torniamo a casa da scuola e sentiamo notizie sull’economia che crolla, i politici che si mangiano la faccia a vicenda, politici diversi da noi e dai nostri ideali, che ci nascondono il futuro e il presente. Ci sentiamo presi in giro e ci dispiace per i nostri nonni che non arrivano a fine mese, che a Lampedusa muoiono persone uguali a noi e non abbiamo la voce per poterci opporre. Siamo stanchi e arrabbiati. Discutere solo dei problemi non è la soluzione, siamo un Paese pieno di bellezza e di cultura e dobbiamo crescere con il timore di dovercene andare in futuro”.

Un intervento molto applaudito, ed apprezzato anche dal ministro Kyenge: “Quello di oggi è un momento importante, del quale vi ringrazio. Per noi è fondamentale cercare di parlare con i giovani, di ascoltarli, per fare un lavoro che cerchi di dare un volto nuovo al Paese. Reggio per me è una seconda casa, ho lavorato nel suo ospedale, ho qui degli affetti familiari, l’occasione di venire mi ha fatto davvero  piacere, ringrazio le autorità presenti ed in particolar modo le Forze dell’Ordine, il cui ruolo anche in queste ultime settimane, così importante, è stato spesso sottovalutato, ma a Lampedusa hanno lavorato per salvare tante persone, e per una attività pur disperata come il recupero delle salme. La lettera che mi avete letto, è dura, è una sorta di manifesto di quelle che  sappiamo essere le vostre sensazioni. Lo terrò in ufficio, mi farà da promemoria per il lavoro da fare, che dovremo fare insieme”.

Rispondendo alle domande ha poi spiegato: “Il fenomeno dell’immigrazione va spiegato, perché ha molte sfaccettature. Guardiamo i telegiornali, leggiamo i giornali e sentiamo di un africano, un rumeno, che ha svaligiato una villa, sentiamo di una persona investita da un’auto guidata da uno straniero e non si danno mai spiegazioni sui flussi migratori di questi anni. E’ ovvio che la legge va sempre rispettata da tutti, ma va detto che ci sono diverse categorie di immigrati: quelli che arrivano a Lampedusa sono profughi dall’inferno della guerra, da diverse zone belliche e sulla loro accoglienza ci sono norme nella convenzione di Ginevra,   c’è l’articolo 10 della Costituzione, che si oppone ad ogni forma di razzismo. Queste sono persone da proteggere. Poi ci sono tanti migranti 'economici' che cercano un paese dove migliorare le loro condizioni di vita, compresi gli studenti, tanti lavoratori, che non possiamo etichettare con leggerezza come fossero delinquenti. Poi ci sono anche dei profughi ambientali, che si spostano perché le condizioni climatiche delle loro terre di origine non permettono più la sussistenza. Una volta che queste persone arrivano da noi, è necessario perfezionare la loro integrazione, attraverso le comunità locali  e con la scuola che può avere un ruolo fondamentale. Se io vi guardo vedo un gruppo di giovani, non vedo nessun colore diverso. Se uno studente si sente diverso, non è lui ad essere sconfitto, ma tutta la società. La cittadinanza, ed è per questo che ho proposto lo ius soli è fondamentale perché si comprenda di essere parte di questa società e diventarne un tassello a pieno titolo. Ho scelto di discuterla per via parlamentare: ci sono 20 proposte diverse presentate dai Partiti, saranno una base di discussione approfondita”.

La Kyenge ha fornito anche alcuni dati sull’immigrazione in Italia: “Oggi contiamo circa 5 milioni di cittadini di origine straniera, dei quali 2,3 milioni di lavoratori, che incidono per l’11% del Pil italiano, pagano tasse e contributi. Negli ultimi anni, a causa della crisi economica, circa 32 mila stranieri sono andati via dall’Italia, principalmente cinesi e rumeni, e questo ha comportato una perdita di 81 milioni di euro per le casse dello Stato. Credo che le leggi verso coloro che arrivano dovrebbero evitare l’assistenzialismo, e puntare invece sull’inserimento nel sistema produttivo nazionale”.

Una seconda tranche di domande dei ragazzi ha toccato temi come le contraddizioni del reato di clandestinità, la possibilità di aiutare i migranti nei loro paesi e l’eventuale rientro di chi viene per studio per poter influire positivamente sull’economia dei paesi d’origine, ed una lettera di Filippo Lugari, anche lui dell’IIS di Castelnovo, ha sottolineato come a volte anche tra i giovani si insedino la paura e forme di razzismo, ma che con la conoscenza aumenta la tolleranza, che però non significa ancora piena integrazione.

La Kyenge ha spiegato: “Sul reato di clandestinità credo si debba intervenire per colpire, anziché i poveri che vengono sfruttati da chi organizza questi viaggi e che oggi vengono denunciati indifferentemente dalla loro provenienza e dai motivi che li spingono ad arrivare, guerra compresa, gli scafisti, che per ogni trasporto incassano anche diverse centinaia di migliaia di euro. Sui motivi per i quali un ragazzo che viene in Italia a studiare poi non torna nel proprio paese, il principale è l’instabilità che governa questi paesi. Sulla migrazione circolare, che preveda un ritorno dopo lo studio, si deve lavorare con progetti che permettano ai giovani titolati di inserirsi nel paese di origine in ruolo che possano davvero migliorarne l’economia e farlo crescere”.

Il ministro ha poi parlato di un approfondita indagine che sta compiendo in tutta Italia sulle buone pratiche portate avanti nei vari territori verso l’integrazione, sottolineando alcune importanti esperienze anche a Reggio e soffermandosi sull’importanza di creare una sinergia tra queste pratiche. Ha poi annunciato che in dicembre sarà presentato un ampio studio statistico sull’immigrazione in Italia, sulle sue ricadute economiche e sui bisogni che comporta.

L’incontro si è concluso con la cittadinanza affettiva dell’Appennino e di Castelnovo ne' Monti consegnata dal sindaco e dal presidente del Parco Fausto Giovanelli a Emirjan Zefi, giovane di origine albanese da tanti anni residente nel capoluogo montano, che sta concludendo il percorso della laurea specialistica e diventerà un revisore dei conti. Al termine la Kyenge ha salutato augurandosi di tornare, “e magari la prossima volta voi ragazzi vi siederete sul palco con me e discuteremo di come poter lavorare insieme per il futuro”.

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Fotogallery

Il ministro a Castelnovo (Foto Studio Jack & Joe)

Il ministro a Baiso (Foto Ersi Agosti)

1 COMMENT

  1. C’ero. Mattinata molto interessante, impressione ottima. La ministra mi è sembrata umile e determinata. I ragazzi attenti. Pur all’altro estremo dell’età, mi sono sentita rappresentata dalla lettera degli studenti letta da Agostinelli, tra l’altro perfetta anche nello stile, e mi piacerebbe poterla rileggere tutta con calma: si può riportare? Oppure dove si può ritrovare?

    (Partigiana Jane)

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    Rivolgiamo la sua richiesta all’autore, sperando che ci segua. Se vorrà inoltrarla alla redazione saremo lieti di pubblicarla.

    (red)