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Persecutore: ora è in galera

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Ha vissuto due mesi d'inferno costellati da minacce, persecuzioni e in due episodi anche violenze fisiche. Il responsabile di questi fatti, che si sono verificati tra il settembre e il novembre del 2009, ora è finito in galera. Dopo la denuncia della donna per le persecuzioni e le violenze subite dall'ex sono infatti state avviate le indagini che hanno portato al rinvio a giudizio del responsabile. Quindi l'iter processuale con la conseguente condanna e l'odierno provvedimento di carcerazione eseguito all'alba di oggi dai Carabinieri di Carpineti.

Un reggiano di 47 anni residente a Carpineti, che doveva scontare 10 mesi di reclusione per i reati di minacce, atti persecutori e lesioni personali, è stato arrestato questa mattina dai Carabinieri della locale stazione, che hanno dato esecuzione ad un provvedimento restrittivo emesso dall’Ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Emilia, essendo divenuta esecutiva la sentenza di condanna. Dall'alba odierna quindi l'uomo si trova ristretto presso la Casa circondariale cittadina, dove è stato condotto dai militari.

L'odierno ordine di carcerazione riguarda fatti verificatisi nel periodo predetto a Reggio Emilia, quando l'uomo ha commesso una serie di reati, tra cui minacce e atti persecutori nei confronti dell'ex. In due casi - nei giorni 16 ed 17 novembre 2009 - ha usato violenza mandandola in ospedale e cagionandole lesioni. Dopo la denuncia della vittima è seguito l’iter processuale, che ha visto il Tribunale di Reggio Emilia, con sentenza del 28 giugno 2011, confermata in appello nel novembre del 2012, condannare l'uomo a 10 mesi di reclusione.

La sentenza, divenuta definitiva, ha visto quindi l’Ufficio esecuzioni penali della Procura reggiana trasmettere il provvedimento trasmesso ai carabinieri, che questa mattina lo hanno eseguito, raggiungendo il 47enne presso la sua abitazione, dove lo hanno dichiarato in arresto, conducendolo presso il carcere di Reggio Emilia per l’espiazione della pena.