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“I miei alpini li voglio qui”, come nella canzone muore così Emilio Schenetti

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Emilio Schenetti

“I miei Alpini li voglio qui”, proprio come richiedeva “Il capitan de La Compagnia” nella celebre canzone delle penne nere prima di spegnersi. Muore a 65 anni il presidente dell’Ana di Reggio Emilia, vegliato dai “suoi” alpini, così come aveva richiesto. Si conclude così la vita di Emilio Schenetti, baisano e geologo, ricoverato dal 14 febbraio presso l’ospedale di Sassuolo a seguito di una polmonite. Una infezione complessa, per cui si era reso necessario anche sedare il presidente che, al capezzale, ha visto alternarsi la moglie Elena Palazzoli, dentista a Scandiano, e i suoi alpini, ora rammaricati dall’aver potuto svolgere solo “la guardia” per due notti al fianco del loro comandante. Una disponibilità che aveva raccolto le intenzioni dell’uomo e che può esprimere il movimento forte di 150 associati.

“A mezzanotte – spiega il cerredolese Franco Saielli– gli ho consegnato le medicine, abbiamo parlato e scherzato, poi l’ultimo saluto ‘ora è meglio dormire’. Alle 4.40 di lunedì mattina il dramma: il respiro di Emilio si è fatto affannoso e il suo cuore ha cessato di battere”.

Tornato al comando della Ana di Reggio Emilia nel 2013, dopo le vicende giudiziarie che lo avevano visto condannato per detenzione di armi, Schenetti aveva ripreso la consueta attività, tra cui la 50° Festa degli Alpini lo scorso luglio a Valestra, oltre ai vari e numerosi appuntamenti sul territorio. Volontario anche nelle terre colpite dal sisma, alternava la sua attività tra lo studio di geologia e la ditta di trasporti Labor, per lo smaltimento di detriti di ceramica.

Schenetti viveva a Debbia: oltre alla moglie Elena, lascia le sorelle Mina e Rita e l’anziana madre. I funerali probabilmente a San Cassiano martedì 18 febbraio nel pomeriggio.

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15 COMMENTS

  1. E’ una triste notizie per tutti gli alpini reggiani, il nostro amato Presidente, dott. Emilio Schenetti è andato avanti, ha raggiunto tanti suoi cari alpini che lo hanno preceduto su questo percorso; nel suo nuovo regno sarà a fianco del Beato Don Carlo Gnocchi, del Gen. Reverberi e di Cesare Battisti, alpini per i quali aveva una grande venerazione e di tutti i suoi alpini che amava tanto. Solo pochi giorni fa, il 9 febbraio, Emilio Schenetti era stato riconfermato Presidente degli Alpini della Sezione di Reggio Emilia con una votazione plebiscitaria; nessuno di noi aveva dubbi; Emilio non era solo un “galantuomo” come definito dall’ex Presidente Nazionale degli Alpini Corrado Perona, era molto di più; era un alpino che sprigionava alpinità da ogni poro della sua pelle, era un vero alpino di questa era moderna dove l’egoismo e la cattiveria sono sovrane; era un uomo che combatteva ogni giorno la sua guerra a favore di chi soffriva e di chi aveva bisogno. Il suo cuore si è fermato, ma i suoi insegnamenti, le sue virtù, la sua grande umanità, la sua generosità e il suo spirito di vero alpino vivranno per sempre in tutti noi alpini e ci faranno capire quanto sia importante essere alpini. La sua scomparsa ci disorienta, ci fa sentire in un mare in tempesta senza timoniere, dove in tanti vorrebbero cancellare i grandi valori dell’uomo; i grandi valori che noi definiamo con una sola parola: alpinità; la sua scomparsa prematura ci fa capire quanto sia breve la vita e quanto sarebbe indispensabile viverla in amore, pace e in armonia con tutti; grazie Emilio per quello che ci lasci e per quello che ci hai insegnato, sarai sempre nei nostri cuori.

    (Lino Franzini Capogruppo Alpini di Ramiseto)

    • Firma - FranziniLino
  2. Uno dei pochi reggiani che non nascondeva la sua fede politica, non proprio di sinistra. Credo sia quello il motivo che ci ha fatti incontrare. Uno dei pochi che si lamentava se stavo alcuni giorni senza inviargli le mie mail, relative alle mie piccole battaglie quotidiane, che in gran parte condivideva. Insieme anche in tanti momenti di svago, per esempio la pesca in alto mare (era un sub e mi pare sia stato uno dei fondatori della Sesto Continente di Reggio Emilia ). Un omone dal carattere non facilmente malleabile e col quale spesso mi trovavo anche in disaccordo per poi ritrovarci insieme in certe occasioni importanti per entrambi, tipo la commemorazione di “Don Carlo” al cimitero di Pianzano, o alla S. Messa di commemorazione dei tragici fatti di Colombaia.

    (Umberto)

    • Firma - Umberto
  3. Sorpresi per la prematura scomparsa del nostro Presidente e addolorati per la perdita di un amico sincero, per tutti noi rimangono i ricordi di tanta generosità e fraterna collaborazione. Porgiamo alla famiglia sentite condoglianze.

    (Il gruppo alpini di Carpineti, il capogruppo Paolo Croci)

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  4. Oggi per noi alpini è un giorno triste, la scomparsa del nostro Presidente Emilio Schenetti ha lasciato un vuoto che pare incolmabile; pensando all’alpinità che Emilio ci ha profuso sono comunque certo che reagiremo e sapremo, seguendo il suo esempio di persona Onesta, Semplice e Disponibile, portare avanti il suo insegnamento di cui ci ha reso partecipi in questi anni. Ciao Emilio, spero che tu sia tra i giusti in Paradiso.

    (Cirillo Corbelli con il Gruppo Alpini di Castelnovo ne’ Monti)

    • Firma - CorbelliCirilloconilGruppoAlpinidiCastelnovoMonti
  5. Ciao Emilio, ci mancherai come mi mancheranno le discussioni per migliorare la nostra Protezione civile sempre in favore di dare una mano a chi ne aveva bisogno. Sei andato avanti troppo presto.

    (Marco Montanari, caponucleo PC Reggio Emilia)

    • Firma - MarcoMontanaricaponucleoPCReggioEmilia
  6. Ho appreso con dolore dell’improvvisa scomparsa dell’amico Emilio Schenetti, dal 2011 presidente dell’Associazione nazionale Alpini di Reggio Emilia. Emilio aveva 63 anni, era ricoverato da alcuni giorni in ospedale a Sassuolo: fatale una crisi cardiaca. Era estremamente attivo nell’associazione delle penne nere, ricordo con piacere le tante iniziative degli alpini a cui ho partecipato, invitato dall’amico Emilio; lui era sempre in prima fila. Un lavoro encomiabile, il suo, portato avanti in tanti anni di impegno a favore dell’associazione. Emilio era anche, con me, tra gli organizzatori della commemorazioni in ricordo dei martiri Munarini e Rossi di Colombaia di Carpineti. Conosco Schenetti da tanti anni, svolgeva la professione di geologo, tra i primi tecnici del settore della nostra provincia: in numerose occasioni, nei vent’anni di attività ingegneristica, avevo collaborato con lui; era preparato e serio. Persona allegra ed aperta, amava stare in compagnia, Schenetti era conosciuto e apprezzato dall’intera comunità, sentiremo la sua mancanza. Mi unisco al dolore della famiglia Schenetti, dei tanti amici, in molti alpini e di tutti coloro che gli hanno voluto bene.

    (Fabio Filippi)

  7. Partecipo personalmente e a nome della Amministrazione del Comune di Castelnovo ne’ Monti, con la mia preghiera e la mia solidarietà, al dolore della famiglia Schenetti e dell’Associazione Nazionale Alpini di Reggio Emilia per l’improvvisa scomparsa del Presidente Alpino Emilio Schenetti.

    (Gian Luca Marconi – sindaco)

    • Firma - GianlucaMarconi
  8. Sono rimasto costernato per la morte prematura, improvvisa e imprevedibile dell’amico Emilio Schenetti di cui ricordo che, oltre alla notevole dedizione alla sua attività professionale di geologo e imprenditore, si è particolarmente distinto per l’impegno in campo sociale e volontaristico a guida degli Alpini e della loro Associazione, prima di quella di San Cassiano e poi di quella provinciale di Reggio Emilia. Ho conosciuto, inoltre, il Dott. Schenetti nella sua veste di Consigliere comunale di opposizione a Baiso e, anche in tale ruolo, ho potuto apprezzare la sua leale collaborazione e il suo senso di responsabilità, sempre e comunque a favore della collettività e del bene comune. Condoglianze affettuose alla moglie e ai famigliari, ai “suoi” alpini e alla comunità di Debbia.

    (Paolo Bargiacchi – sindaco di Collagna)

    • Firma - PaoloBargiacchi(SindacoCollagna)
  9. Partecipo al dolore della famiglia e di tutti i suoi alpini. Una morte che ha colto tutti impreparati, un uomo forte, generoso, sempre pronto per accorrere dove c’era bisogno di aiuto, secondo il costume degli alpini. L’avevo incontrato a Cervarezza, alla presentazione del “Diario alpino” di Andrea Romei, reduce dalle ritirata di Russia; era molto commosso e aveva preso la parola per sottolineare l’immensa tragedia di quella guerra che aveva causato tanti lutti ed episodi terribili e indimenticabili. Emilio – come si dice nella Famiglia Alpina – è andato avanti e, chissà, forse starà già ascoltando quel magnifico canto alpino: Dio del cielo, Signore delle cime….

    (Paola Agostini)

    • Firma - PaolaAgostini