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“A Vetto semafori intelligenti”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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“Troppi morti e feriti in moto - maggiore senso di responsabilità": così titola un articolo apparso sul Carlino Reggio (l'altro ieri, ndr) di ieri, che fa riferimento al pesante bilancio in vite umane, due morti e quattro feriti, causa gli incidenti verificatisi nelle prime uscite stagionali di motociclisti sulle strade della montagna; e in merito l’articolo in questione riporta la voce del presidente dell’Osservatorio provinciale sulla sicurezza stradale e del delegato provinciale Fmi.

Anche la vallata dell’Enza rientra  nelle mete  prescelte dagli appassionati di motociclismo, così che con l’avvio della buona stagione gli abitanti di Vetto odono spesso, soprattutto nel fine settimana, il rombo delle moto in transito sulla via provinciale per Castelnovo ne' Monti, arteria che attraversa diversi abitati del vettese, compresa la frazione capoluogo.

Non siamo  in grado di sapere  se e quanti siano i  motociclisti che non rispettano i limiti di velocità imposti dalla legge e segnalati dai cartelli stradali, né vogliamo di certo lanciare accuse indistinte e indiscriminate verso una categoria di sportivi amanti del nostro Appennino, che immaginiamo per la gran parte attenti e disciplinati, ma l’appello ad un maggior senso di responsabilità che leggiamo sulla stampa fa pensare che ci si debba in ogni caso  tutelare nei confronti di coloro che, alla guida di una moto o anche di un’auto, avessero a dimenticarsi di dover contenere la velocità del proprio veicolo allorché si trovano a passare in mezzo ad un centro abitato (non fosse altro per rispetto a quei pedoni che per età o altro motivo sono più lenti e vulnerabili nel muoversi in strada).

Per questa ragione ci sentiamo di dover riprendere un argomento da noi più volte sollevato negli anni in cui sedevamo nel Consiglio comunale di Vetto, sui banchi della minoranza, e che ci sembra sempre attuale.

Ritenevamo (e riteniamo) che ai due ingressi del paese andassero installati i cosiddetti “semafori intelligenti”, quelli cioè che misurano la velocità dei veicoli in arrivo e quando la stessa risulta eccessiva fanno apparire il “rosso” interrompendo così la corsa del mezzo “insubordinato“, che si vede costretto a fermarsi in attesa che torni il via libera del “verde”. Questo tipo di semaforo può pertanto funzionare da “dissuasore” per chi avesse tendenza a non rispettare  i limiti di velocità.

Ci pareva un  passo semplice ma importante - insieme all’uso delle strisce pedonali, celermente rinnovate quando il loro colore tende a sbiadire e scomparire - per mettere via via in sicurezza l’intera sequenza dei centri abitati del vettese che costeggiano la strada provinciale diretta a Castelnovo ne' Monti, arteria piuttosto frequentata essendo l’unico asse viario di collegamento sul confine ovest del reggiano.

Nondimeno, i governanti vettesi (sindaco, giunta e loro maggioranza) non hanno mai accolto tale nostra proposta e a tutt’oggi non riusciamo a spiegarcene le ragioni, anche perché allora non era ancora emerso il “buco” nelle casse comunali e dunque la relativa spesa poteva essere sostenuta o presa comunque in considerazione (almeno sulla carta, in base cioè alle cifre di bilancio che ci venivano presentate). Forse la questione “sicurezza stradale” non è mai stata nei loro pensieri visto la stato in cui versano tuttora le strisce pedonali.