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Un proverbio tira l’altro (18) / Pr’arcgnùsre un âši a gh’ völ un’âtr’âši

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Asinus asinum fricat

asinus asinum fricat

Un asino si gratta contro un altro asino.

 Logicamente per consolarsi a vicenda. La presenza ripetuta del termine Asinus dà già il taglio del motto. Traduce il nostro Mal comune mezzo gaudio. Come  se volesse dire: siamo solidali almeno tra noi sfortunati.  E Fedro commenta:  Non è mai sicura l'amicizia con un potente. In un secondo momento però è passato ad indicare la connivenza di personaggi ambigui che cercano appoggi per i propri affari poco puliti pur di restare a galla. Succede spesso fra coloro che hanno iniziato la parabola discendente. Viste le prospettive grigie si strofinano a chi ha ancora qualche chance per ricavarne ulteriori vantaggi. Non si tratta più del Mal comune ma dell’Aiutati che il cielo ti aiuta, sempre che il cielo abbia tempo per preoccuparsi di queste cose.

 Perché si dice...

 il calcio dell'asino

Dare il calcio dell’asino

Significa approfittare della debolezza di qualcuno per infierire contro di lui. Ci ricorda una favola di Fedro [Favole I°, 22]: su un leone ormai prossimo alla fine infierisce il cinghiale, poi il toro, e, in fine, il somaro. Quest’ultimo gli sferra un calcio nella fronte. È il colpo del vigliacco. Prima di spirare il leone dice:

Amaro fu l’assalto dei più forti (cinghiale e toro),

ma, dopo il tuo, viltà della natura,

mi sembra di morire anche due volte.

 

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