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Maggio, il mese della regina dei fiori: la rosa

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ROSA 1
(foto Barbara Romolotti)

Con l'arrivo di maggio e del bel tempo la natura si è ormai completamente svegliata e le nostre piante stanno già sfoggiando i loro colori più belli. E' troppo tardi per ripensamenti e spostamenti, le piante a dimora vanno lasciate dove sono, ma si è ancora in tempo per le nuove piantumazioni.

Possiamo porre a dimora quasi tutti i fiori, anche se per le rose è meglio affrettarsi per non perdere la fioritura che avviene in genere durante questo mese; anche per le piante da frutto è tardi, se desideriamo piantarle ricordiamoci però che i frutti li avremo, quasi sicuramente,  il prossimo anno.

Se il prato è poco folto o presenta delle macchie senza erba siamo ancora in tempo per provvedere ad un infoltimento: procediamo spargendo sul terreno del terriccio già arricchito di fertilizzante, rastrelliamolo per spanderlo in strato uniforme, quindi spargiamo la semente, cercando di non creare mucchietti di semi; quindi annaffiamo abbondantemente, ogni 2-3 giorni.

ROSA 2
(foto Barbara Romolotti)

Se non abbiamo già provveduto lo scorso mese è bene fornire le nostre piante di una buona concimazione. I fiori perenni e annuali necessitano di fertilizzazioni periodiche, ogni 7-10 giorni, mescolate all'acqua delle annaffiature.

La temperatura ormai buona ci consente di portare all'esterno le piante che avevamo ricoverato in casa o in serra durante il periodo invernale.

L'innalzamento delle temperature, però, comporta anche l'arrivo degli attacchi da parte di parassiti animali (afidi, cocciniglia, ecc.) o fungini (ticchiolatura, mal bianco, ecc). Alle prime comparse di questi parassiti è bene procedere immediatamente con prodotti antiparassitari. Ce ne sono di due tipi: naturali e chimici. Quelli naturali sono meno aggressivi, i più diffusi sono a base di zolfo, da distribuire in maniera regolare. Altri prodotti naturali ma meno efficaci dello zolfo sono: bicarbonato di sodio, permanganato di potassio e il silicato di sodio.

I prodotti chimici si utilizzano sulle piante con attacchi più gravi e sono a base di penconazolo, tebunconazolo e trifloxiztrobin in grado di esercitare un'azione più energica.

Sui balconi e nelle fioriere si possono iniziare a mettere gerani, petunie e tutte le altre piante annuali.

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Il fiore del mese: la Rosa

«La rosa è il profumo degli dei

la gioia degli uomini

orna le grazie dell'amore che sboccia

è il fiore prediletto di Venere»

(Anacreonte, Ode 51)

ROSA 3
(foto Barbara Romolotti)

Maggio è uno dei miei mesi preferiti, in quanto la regina del giardino, la rosa, inizia con la sua prima abbondante e rigogliosa fioritura.

Può essere considerato un fiore scontato poiché la si trova in quasi tutti i giardini, ma ha alle spalle una storia lunga e importante.

Questa pianta ha iniziato a diffondersi solo dopo il 1820.

La rosa viene detta "regina dei fiori" perché Saffo nel VI secolo a.C. la chiamò così. Ha antichissime tradizioni e le prime testimonianze risalgono a circa 5000 anni fa. Infatti il re dei sumeri, Saragon I, che visse tra il 2684 e il 2630 a.C., la portò a Ur da una battaglia al di là del Tauro. Nel IX secolo a.C. Omero nell'Iliade parla della "regina dei fiori" quando descrive lo scudo di Achille e quando parla degli unguenti che usò Afrodite per imbalsamare il corpo di Ettore. E' certo che le rose penetrarono in Grecia via Oriente; grazie a scritti di Confucio sappiamo che nel V secolo a.C. tra i cinesi era già noto l'olio di rose e che il suo uso era permesso soltanto alle persone nobili. Secondo Erodoto la rosa fu portata in Grecia da re Mida di Frisia, che visse nel 700 a.C. in Asia Minore, quando si trasferì in Macedonia; la descrive profumatissima e con circa 60 foglie. In tombe, affreschi e tessuti egizi del 300a.C. sono frequenti disegni e ghirlande di rose; Cleopatra la sostituì all'antico Loto. La rosa fu poi importata a Roma dai Greci poco prima della nascita di Gesù Cristo e fu apprezzatissima: Virgilio, Orazio, Plinio la decantarono nei loro versi.

ROSA 4
(foto Barbara Romolotti)

I romani più ricchi coltivavano interi giardini a rose perché credevano che ornare le tombe con questo fiore fosse cosa gradita agli dei. Il Cristianesimo, intorno al 200, condannò la coltivazione della rosa, considerata simbolo di lussuria, ma anche i cristiani più ferventi continuarono a coltivarla segretamente.

Maria Giuseppina Rosa de Tascher de la Pagerie, meglio nota come Giuseppina di Beauharnais prima moglie di Napoleone Bonaparte,dopo il divorzio e negli ultimi anni di vita continuò la sua opera di restauro e di abbellimento del parco della sua dimora di campagna. Insoddisfatta delle rose disponibili a quel tempo, erano piccole e fiorivano solo per pochi giorni, fece piantare nei giardini della tenuta oltre duecento varietà di rose provenienti dalla Persia. Da queste rose venne in seguito isolata prima la Rosa tea e, successivamente, la Ibrida perenne, dai fiori doppi e rifiorenti e dalla quale discendono molte delle rose che attualmente sono in commercio.

Le rose si possono dividere principalmente tra antiche e moderne.

Le rose antiche sono quelle introdotte prima del 1867. Questo tipo di rose di solito sono, generalmente, cespugliose; i loro fiori sono più belli quando sono totalmente aperti, ma i petali sottili sono facilmente danneggiabili sotto la pioggia.

Le prime rose moderne sono gli ibridi di tea, che derivano da incroci tra gli ibridi perenni, rustici e vigorosi, e le rifiorenti perenni.

ROSA 5
(foto Barbara Romolotti)

Le prime ibridazioni avvennero spontaneamente tramite l'impollinazione dovuta alle api o al vento. Intorno all'anno 1880 in Francia e Inghilterra si selezionarono nuovi ibridi di tea per mezzo di impollinazioni incrociate deliberate.

La rosa si adatta a qualunque tipo di terreno purché lavorato in profondità, ben concimato con stallatico maturo. Le piante vengono collocate a dimora in autunno e la concimazione si effettua all'inizio della ripresa vegetativa (io inizio a metà del mese di aprile con concime a lento rilascio e lo effettuo tutti i mesi).

La potatura è importantissima per una buona fioritura. Premetto che la maggior parte delle mie rose sono ibridi di Tea e quindi più rustiche e senza una forma precisa da mantenere, faccio due importanti potature: una a fine ottobre, qui dò la potata più "grossa" dove preparo la pianta per il riposo invernale, l'altra a luglio-agosto quando c'è una pausa fra la prima e seconda fioritura per sfoltire e migliorarne lo sboccio.

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La ricetta del mese: la conserva di petali di rosa

(foto Barbara Romolotti)
(foto Barbara Romolotti)

Ingredienti:

- 2 hg di petali di rosa assolutamente non trattati (prendere i più profumati);

- 1 kg di zucchero;

- 1 limone;

- 1 lt di acqua

I petali vanno messi in una grande pentola con lo zucchero, il succo di limone e l'acqua. Mescolare gli ingredienti, poi con un frullatore a immersione ridurre il tutto ad un composto piuttosto fluido. Mettere su fuoco e portare ad ebollizione, mescolando. Dopo una cottura di mezz'ora, si toglie dal fuoco e si versa, ancora bollente, in vasetti a chiusura ermetica che vanno capovolti e lasciati a raffreddare prima di porli in luogo fresco e buio.

Una volta aperto il vasetto va conservato in frigo.

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Proverbio del mese:

Maggio fresco

ed arioso, rende

l'anno ubertoso.

 

Maggio grandinaio

non fa riempiere

il granaio.

 

Quando piove per

S. Filippo (26)

il povero non

ha bisogno del ricco.

 

Se piove per l'Ascensa

per 40 giorni non siamo senza.

 

Se piove i primi

di maggio

i fichi

fan buon viaggio.

 

(Le rose fotografate sono del mio giardino. Informazioni tratte da “Cucina Italiana” maggio 1978 e “Rose la grande enciclopedia illustrata”)

 

 

 

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