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“Sto rileggendo attentamente l’esortazione ‘Evangelii Gaudium’”

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EvangeliiRiceviamo e pubblichiamo.

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Sto rileggendo attentamente l’esortazione “Evangelii Gaudium” che è una vera miniera di esortazioni  piene di sapienza e sono capitato proprio ieri su questa parte (cap. 205-206-207) che voglio trascrivere perché mi sembra oltremodo calzante in questo momento in cui il nostro Paese ha appena concluso le elezioni e nuovi volti  di politici si affacciano per il governo del nostro paese e dell’Europa comunitaria.

Una esortazione che ci deve farci riflettere ed attuare comportamenti adeguati perché possiamo, insieme, raggiungere   il “ bene comune”.

Scrive il Papa:

Chiedo a Dio che cresca il numero di politici capaci di entrare in un autentico dialogo che si orienti efficacemente a sanare le radici profonde, e non l’apparenza, dei mali del nostro mondo!

La politica tanto denigrata è una vocazione altissima, è una della forme più preziose della carità, perché cerca il  bene comune.

Dobbiamo convincerci che la carità "è il principio non solo delle micro-relazioni: rapporti amicali, familiari, di piccolo gruppo,ma anche sociali, economici, politici".

Prego il Signore che ci regali più politici che abbiano davvero a cuore la società, il popolo, la vita dei poveri!

E’ indispensabile che i Governanti e il potere finanziario alzino lo sguardo e allarghino le loro prospettive, che facciano in modo che ci sia un lavoro degno, istruzione ed assistenza sanitaria per tutti i cittadini.

E perché non ricorrere a Dio affinché ispiri il loro piano?

Sono convinto che a partire da un’apertura alla trascendenza potrebbe formarsi una nuova mentalità politica ed economica che aiuterebbe a superare la dicotomia assoluta tra l’economia e il bene comune sociale.

L’economia, come indica la stessa parola, dovrebbe essere l’arte di raggiungere una adeguata amministrazione della casa comune ( la res pubblica dei latini) che è il mondo intero.

Ogni azione economica, di una certa portata, messa in atto da una parte del pianeta, si ripercuote sul tutto; perciò nessun governo può agire al di fuori di una comune responsabilità.

Di fatto diventa sempre più difficile individuare soluzioni a livello locale per le enormi contraddizioni globali, per cui la politica locale si riempie di problemi da risolvere.

Se realmente vogliamo raggiungere una sana economia mondiale, c’è bisogno, in questa fase storica, di un modo più efficiente di interazione, che, fatta salva la sovranità delle nazioni, assicuri il benessere economico di tutti i paesi e non solo di pochi”.

L’esortazione non si rivolge solo ai politici ma anche alle nostre comunità cattoliche, con parole molto chiare e profetiche ma anche “piene di affetto e preoccupazione per tutti coloro che sono schiavi di una mentalità indifferente ed egoista  perché possano liberarsi da quelle indegne catene…".

Continua Papa Francesco:

Qualsiasi comunità della Chiesa, nelle misura in cui pretende di stare tranquilla senza occuparsi creativamente e cooperare con efficacia affinché i poveri vivano con dignità e per l’inclusione di tutti, correrà anche il rischio della dissoluzione, benchè parli di temi sociali o critichi i governi. Facilmente finirà per essere sommersa dalla mondanità spirituale, dissimulata con pratiche religiose, con riunioni infeconde  o con discorsi vuoti”.

Ora tocca a tutto il Paese, a ognuno di noi, impegnarsi a fondo e pregare anche molto per farlo risorgere a vita nuova.

(Enzo Fontana)