Home Cultura Oltre l’eurofobia, c’è bisogno d’Europa

Oltre l’eurofobia, c’è bisogno d’Europa

8
0

A poco più di un mese dalle elezioni europee, si é aperta questa settimana la prima sessione dell'ottava legislatura del Parlamento di Strasburgo. Mercoledì 2 luglio il premier Matteo Renzi ha tenuto a battesimo il nuovo parlamento, inaugurando la presidenza italiana al Consiglio dell'Unione Europea.

Un discorso di venti minuti ricco di citazioni e richiami alla storia classica greca e romana, ponendo l'accento sul valore delle nuove generazioni ma anche sulla necessità dei giovani di combattere per un futuro migliore. Difficile non cadere nel confronto con quello che successe nel 2003 quando, sempre durante la stessa cerimonia, l'allora primo ministro Silvio Berlusconi, cadde nell'inopportuna gaffe nei confronti del tedesco Martin Schulz, eletto peraltro martedì scorso, presidente dell'Assemblea per i prossimi due anni e mezzo.

I 31 deputati del Partito Democratico (il partito più votato d'Europa) siederanno nel gruppo dei Socialisti e Democratici che unisce i partiti socialisti europei. Gli eletti di Forza Italia e Nuovo Centro Destra, come nella scorsa legislatura, saranno nel gruppo dei Popolari Europei. I 17 eurodeputati del Movimento Cinque Stelle, dopo avere consultato i propri iscritti hanno deciso di aderire al raggruppamento degli euroscettici guidati da Farage, mentre la Lega Nord non ha trovato abbastanza alleati per formare un gruppo e resterà tra i non iscritti.  I tre deputati della lista Tsipras si sono uniti al gruppo della sinistra unitaria europea.

L'Italia non ha deputati tra le file del gruppo liberale, del gruppo dei verdi e di quello dei conservatori e riformisti.

Dopo discorsi e cerimonie ci si avvia adesso verso cinque anni importanti, tra l’urgenza di trovare una soluzione alla crisi economica ed il bisogno di dare un disegno politico futuro all’Unione Europea

Un siparietto che qualcuno ha trovato divertente si é consumato all'apertura dei lavori. Mentre l'orchestra suonava l'inno alla gioia di Beethoven, i deputati euroscettici dell'UKIP hanno voltato le spalle ai musicisti durante l'esecuzione, come segno di protesta nei confronti dell’UE. Ognuno ha il diritto di essere euroscettico, ma credo che questo gesto sconfini piuttosto in una sorta di eurofobia.

La nona sinfonia di Beethoven interpreta un alto momento della storia europea, non solo per lo splendore della composizione del musicista di Bonn, ma anche per il messaggio delle parole di Schiller. Filosofo della libertà, della bellezza della natura, dell’arte come funzione morale.

Ed è proprio con queste parole di grande umanità che dobbiamo costruire l’Europa di domani, e con il quale dobbiamo abbracciare, carichi di speranza, un progetto per un futuro migliore

Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso