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Nuova Provincia, alle 12 affluenza al 37,6%

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votoDalle 8 di questa mattina sono in  corso le elezioni della ‘nuova’ Provincia di Reggio Emilia, presidente e Consiglio provinciale, così come è stata ridisegnata dalla Legge 56/2014. Nell’unico seggio elettorale allestito a piano terra di Palazzo Allende, per la prima volta dal 1860 non si recano i cittadini, ma soltanto sindaci e consiglieri comunali dei 45 Comuni reggiani: complessivamente 640 amministratori pubblici. Alle 12 si erano recati a votare 241 amministratori, per un’affluenza pari al 37,65%.

Le operazioni di voto, apertesi questa mattina alle 8 e coordinate dalla la presidente del seggio elettorale Angela Ficarelli, si stanno svolgendo regolarmente e si concluderanno questa sera alle 20. Alcuni elettori, così come avvenuto in altre Province, si sono recati al seggio, ma non hanno ritirato le schede o ne hanno ritirato soltanto una.

Come noto l’unico candidato alla carica di primo presidente della ‘nuova’ Provincia di Reggio Emilia èGiammaria Manghi (Pd), sindaco di Poviglio. Due, invece, le liste per il Consiglio provinciale. Per la lista Pd: Claudia Dana Aguzzoli, Chiara Albanese, Enrico Bini, Elena Carletti, Paola Casali, Angelo Cigarini, Ilenia Malavasi, Alessio Mammi, Mariachiara Morelli, Marcello Moretti, Pierluigi Saccardi e AndreaTagliavini.

Per la lista Terre Reggiane: Alessandro Bussetti, Paolo Delsante, Sara Devincenzi, Daniele Erbanni, Enrico Ferrari, Daniele Galli, Vincenzo Iafrate,  Marcella Menozzi, Giuseppe Pagliani, Giovanni Salvarani, Manuela Venturi e Gianluca Vinci.

La proclamazione del nuovo presidente della Provincia di Reggio Emilia è prevista per domani, lunedì, alle 15.30 con la consegna del verbale da parte della responsabile dell’Ufficio elettorale, Loredana Dolci. Poco dopo avverrà la proclamazione del nuovo Consiglio provinciale.

Le elezioni della ‘nuova Provincia’ avvengono attraverso un complesso meccanismo di voto ponderato: l’elettore (sindaco o consigliere comunale) che appartiene ad un Comune con un minor numero di abitanti esprimerà un voto con un valore inferiore rispetto all’elettore (sindaco o consigliere comunale) di un Comune con un numero maggiore di abitanti. Ad esempio, la preferenza ‘varrà’ 22,778 voti ponderati se espressa da un consigliere o sindaco di Busana o Vetto,  57,332 se di Rolo o Casina,111,672 se di Cavriago o Gualtieri, 171,218 se di Scandiano o Correggio, addirittura 949,434 per i 33 elettori (il sindaco e 32 consiglieri comunali) di Reggio Emilia.

Le ‘nuove’ Province, avranno gli stessi confini e la stessa denominazione delle Province attuali e saranno amministrate da tre organi: il Presidente e il Consiglio provinciale, nonché l’Assemblea dei sindaci.

Il Presidente, avrà la rappresentanza legale dell’ente; convocherà e presiederà il Consiglio provinciale e l’Assemblea dei sindaci; sovrintenderà al funzionamento dei servizi provinciali e svolgerà tutte le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.

Il Consiglio provinciale, composto da 12 amministratori eletti tra sindaci e consiglieri comunali in carica, si occuperà di proporre il nuovo Statuto all’Assemblea dei sindaci; approvare regolamenti, piani e programmi; proporre all’Assemblea ed approvare, in via definitiva e previo parere favorevole, il bilancio dell’ente; esercitare le funzioni attribuite dal nuovo Statuto.

L’Assemblea dei Sindaci, composta da tutti gli attuali 45 sindaci reggiani, approverà il nuovo Statuto ed eserciterà compiti propositivi, consultivi e di controllo.

Presidente, consiglieri provinciali e sindaci che comporranno l’Assemblea, non percepiranno alcun compenso (gettone di presenza o indennità) per l’attività svolta in Provincia.

4 COMMENTS

  1. Che buffonata! Allestiscono un seggio per dare una scenografia “democratica” alla manifestazione massima dell’oligarchia partitica: eletti che decidono altri eletti per amministrare la vita dei cittadini, che dovrebbero essere gli unici titolati a decidere i propri amministratori. Peggio ancora ci vogliono anche prendere in giro eliminando i compensi per i consiglieri ma lasciando in piedi tutto il resto del carrozzone che è la spesa più alta. Riforme all’italiana, invece di provincia la chiami area vasta ma il resto rimane tutto uguale, anzi peggiora perché adesso è il partito che decide chi vince e chi perde.

    (Cosimo Pagliara)

    • Firma - CosimoPagliara
  2. La democrazia “ponderata”… che cosa carina! Quindi ai tempi della monarchia potevano votare tutti, con potere di voto di pari valore? Forse perché allora la memoria della rivoluzione francese non era così distante come oggi! No, perché oggi invece neanche i voti dei delegati, sindaci e consiglieri, hanno pari valore. Ci sono quelli di serie A, quelli di serie B e quelli di serie C. A parte gli scherzi, la cosa fa pensare.

    (Marco Leonardi)

    • Firma - marcoleonardi
  3. Per una serie di motivi che non ripeto perché già esposti in altri commenti, per la prima volta in vita mia non sono andato a votare, ritengo tutt’ora il voto un sacrosanto diritto ma lo è solo se lo si può esprimere con libera scelta, in questo modo no e non ho votato perché non intendo prendere in giro la gente e tanto meno farmi prendere in giro.

    (Antonio Manini)

    • Firma - AntonioManini