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Furti / “Non vi è certezza della pena”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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I gruppi criminali sono sempre più strutturati, si fanno sempre meno scrupoli e soprattutto puntano sulla loro impunità. Sempre più frequenti sono i furti in appartamento compiuti in pieno giorno. In queste settimane diverse sono state le denunce di comuni cittadini: a Carpineti, a Luzzara, in altri comuni della bassa e in generale in tutto il territorio reggiano.

Ladri professionisti che riescono a disattivare i sistemi d’allarme più sofisticati, ad aprire casseforti di ultima generazione, a sfondare muri e a divellere robuste inferriate in acciaio. Di vitale importanza l’impegno delle forze dell’ordine, che spesso consegnano alla giustizia i colpevoli.

Il sistema purtroppo va in tilt quando deve essere comminata loro la pena: le leggi in materia ci sono, ma spesso vengono applicate in modo estremamente indulgente e solitamente questi criminali, dopo pochi giorni di detenzione, tornano a delinquere. In Italia, inutile negarlo, non vi è la certezza della pena per questo tipo di reati, forse anche perché queste sentenze non riempiono le pagine dei giornali.

I rappresentanti delle nostre forze dell’ordine si trovano spesso a rincorrere per anni le stesse persone, che, incuranti delle punizioni a cui sono assoggettate, continuano a commettere gli stessi reati. La politica deve fare di più, i cittadini sono stanchi di subire. E’ fondamentale applicare le leggi in materia, prevedere pene severe e certe.

(Fabio Filippi, consigliere regionale Forza Italia)

 

4 COMMENTS

  1. Non solo non vi è certezza della pena, ma siamo al paradosso che c’è la quasi certezza della impunità! Mi auguro che anche questa volta il consigliere Filippi condividerà la mia petizione con la quale si chiede al neo prefetto di Reggio Emilia un più massiccio dispiegamento di uomini e mezzi delle forze dell’ordine, al fine di monitorare con minuziosa attenzione il nostro territorio. La politica? Perché non prendere esempio (invece dei soli compiti a casa!) dalla Germania che, a quanto pare, dopo la Svizzera si appresta a varare una norma secondo cui gli stranieri (comunitari e non!) che da oltre 6 mesi sono senza lavoro debbono fare ritorno al paesello natio (guai però a pensare che la delinquenza sia solo estera!). E’ naturale che si sbarchi in Europa con la speranza di costruirsi un futuro migliore, ma se purtroppo si infrange quel sogno è inammissibile e inaccettabile che quello rischi poi nel trasformarsi nel nostro incubo.

    (Umberto Gianferrari)

    • Firma - UmbertoGianferrari
  2. E indispensabile dopo 6 mesi di disoccupazione fare ritorno nel paese natio se sei una persona seria e su questa giusta legge che i nostri sgangherati politici devono insistere almeno una volta dimostrare di essere capaci di fare qualcosa per noi invece di perdersi ad esempio sulle varie coppie da sposare utili come le mosche nel latte.

    (fg)

    • Firma - fg
  3. La situazione generale della nostra società è notevolmente peggiorata e i furti ne sono una conseguenza prevedibile. Tra l’altro si stanno moltiplicando, in modo oserei dire virulento, rispetto alla realtà tradizionale della montagna. Le Forze dell’Ordine ci sono, ma mi domando come possano fare di più coi pochi mezzi a cui sono ridotte. Alla sensibilità del legislatore sembra che, oltre a interessare sempre meno il lavoro, non interessino più di tanto i valori come quelli della sicurezza. Forse ognuno di noi dovrebbe fare più pressing sui propri riferimenti politici affinché – invece – questi temi vengano affrontati adeguando la legislazione vigente alle nuove realtà intervenute.

    (Marco Leonardi)

    • Firma - marcoleonardi