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“730 precompilato: un aggravio di costi”

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Al tavolo politico-letterario Ernest Hemingway-Cadsociale del bar di Puianello ha suscitato interesse apprendere che nel 2015 si assisterà al debutto del “730 precompilato”. In sostanza, l’agenzia delle entrate metterà a disposizione di quei contribuenti che possono compilare il modello 730 (dipendenti e pensionati), la dichiarazione dei redditi  mediante i servizi telematici.  Il contribuente potrà accettarla così com’è, oppure integrarla. Se la vuole integrare o correggere dovrà consegnarla ad un CAF o ai professionisti abilitati che apporranno il “visto di conformità”, controllando attentamente i documenti relativi; tali intermediari invieranno successivamente all’agenzia delle entrate la dichiarazione. In caso di errori risponderà unicamente il CAF o il professionista.

Vista così sembrerebbe tutto molto bello.  Ma quei “diffidente” del tavolo Hemingway,  hanno voluto “vederci chiaro” e, grazie alla amichevole consulenza del dott. Vittoriano Bardelli, responsabile tributario della Confesercenti, hanno analizzato bene la normativa scoprendo che…qualcosa non va.

Innanzi tutto è già previsto che quasi l’80% delle dichiarazioni saranno da integrare. Il motivo è presto detto: quest’anno mancheranno, ad esempio, tutte le spese mediche, perché tali dati arriveranno al fisco solo dal 2015. Inoltre il governo ha stabilito che in caso di “visto infedele”, cioè quando il CAF o il professionista, per esempio, consentono la detrazione di un onere che poi si rivela non detraibile, la maggiore imposta dovuta e la sanzione saranno a carico di questi ultimi. Ma perché una norma del genere?

La realtà è che tale norma si rivelerà un vero e proprio boomerang per i contribuenti, ed è stata voluta molto probabilmente per un intento poco “nobile”.  I CAF e i professionisti avranno grossi problemi ad assicurarsi, anche perché non è chiaro se tale rischio è  rimborsabile (trattandosi di un danno “diretto”). In ogni caso i premi assicurativi saliranno di molto, e tale onere sarà certamente “scaricato” sui contribuenti, mediante un incremento notevole del costo del visto di conformità e dell’invio del modello 730; tale costo potrebbe raddoppiare o triplicare, specie in caso di rimborsi elevati.

I CAF saranno ancora più scrupolosi nel vagliare i documenti, e nei casi dubbi il visto di conformità non verrà rilasciato, con la conseguenza di essere nell’impossibilità di presentare il modello 730. Pensiamo per esempio alla detrazione sulle ristrutturazioni o sui mobili: spesso infatti sussistono dei dubbi sulla detraibilità o meno dell’intervento.  Ai contribuenti non resterà che presentare il modello UNICO, con un rimborso che, se va bene, arriverà dopo 4-5 anni.   Spariranno i modelli 730  gratuiti. Al tavolo prevedono che non ci sarà infatti più alcun CAF che accetterà i 730 senza richiedere un compenso, viste le notevoli responsabilità.

Ma il governo e il parlamento avevano previsto una conseguenza del genere? Certo che l’hanno prevista: infatti nelle osservazioni al disegno di legge all’art 6 si legge: “e’ implicito ipotizzare un aggravio di oneri per i contribuenti che si rivolgeranno agli intermediari…., nonché un aumento del contenzioso … e un aggravio di oneri amministrativo gestionali”.

E’ stato previsto certamente anche una diminuzione dei rimborsi e quindi un aumento implicito delle tasse. Molti contribuenti infatti valuteranno più conveniente rinunciare ai rimborsi per evitare di pagare le competenze ai CAF.

Ecco il vero motivo di quest’impianto normativo: accanto ad una volontà apprezzabile di semplificazione fiscale, che però avrà bisogno di alcuni anni prima di realizzarsi, un bell’aumento di gettito  tributario.  Per i membri del tavolo Hemingway il modello 730 precompilato “pare una beffa l’ennesima beffa” Ma questa non è una  novità!!!

 

(Mario Guidetti, portavoce tavolo Hemingway-Cadsociale)

 

2 COMMENTS

  1. Ma perché finora c’erano CAF che intervenivano sui 730 gratuitamente? Li conoscerei volentieri, perché io, iscritta al sindacato, ho sempre pagato delle belle cifre per normalissime denunce di dipendente con casa. Io auspico la semplificazione burocratica. Certo occorrerà meno personale nei Caf, auspichiamo insieme che venga spostato su servizi produttivi per migliorare la qualità della vita di tutti.

    (Partigiana Jane)

  2. Occorre premetere che sino a due anni fa il contribuente poteva rivolgersi direttamente al servizio dell’Inps o all’Agenzia delle Entrate per la semplice trasmissione del 730. Il CAF prevede che tutti gli sportelli effettuino tutti i controlli previsti e pubblicati fra “consulta dei Caf e Agenzia”. Inoltre per poter verificare che tutti i documenti esibiti, e non quelli trovati successivamente, erano stati elaborati veniva posto il timbro di verifica su ogni documento e ne veniva conservata copia per 5 anni (fotocopia o scanner). Il responsabile del Caf apponeva il visto di conformità; visto che di fatto prevede la piena responsabilità per l’elaborazione e l’invio. L’Agenzia non ha mai consentito che i Caf provvedessero esclusivamente all’invio senza apporre il visto anche per i precompilati. Non c’è quindi da scndalizzarsi se veniva chiesto un modesto compenso. I Caf di estrazione politica (CGL-CISL-UIL-ACLI) oltre al tesseramento, non potendo chiedere compensi per i precompilati, hanno sempre usato la formula “l’invio del 730 è gratuito ma, eventuali correzioni daranno luogo ad un compenso”. Spero di aver risposto in modo esauriente a “Partigiana Jane”.

    (Bertini)

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