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L’Appennino tosco-emiliano ancora protagonista nel nuovo romanzo di Paolo Medici

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Io non me ne vado
(La copertina del libro)

L’Appennino tosco-emiliano, un salto nella storia a cinquant'anni fa, nel nuovo romanzo dello scrittore Paolo Medici. La vita nella montagna reggiana e quella in città, l’amore per le proprie origini e il desiderio di avventura: dopo il successo del romanzo-denuncia sulla montagna dimenticata, “Il sentiero verso l’oblio”, il promettente autore reggiano torna in libreria con “Io non me ne vado” (WLM Edizioni), una storia emozionante e ricca di spunti di riflessione.

Suggestive descrizioni di Villa Minozzo e delle sue montagne fanno da sfondo alla storia di due fratelli che si separano per portare avanti scelte diverse: passato e futuro, famiglia e autodeterminazione.

“Esiste di fatto una fratellanza tra i due versanti appenninici, quello emiliano e quello toscano: sono molto vicini e una volta i mercanti si spostavano da un versante all'altro nel corso dell'anno – spiega l’autore, originario di Febbio di Villa Minozzo - Nella storia i due fratelli si dividono: uno si trasferisce a Lucca per cercare fortuna e l'altro rimane nell'Appennino reggiano per portare avanti la famiglia. Dopo anni però si riuniranno.”

Il libro è fra i vincitori del Premio “Cinque Terre–Golfo dei Poeti” indetto nel 2014 dal Cenacolo artistico letterario di Aulla nella categoria inediti e a maggio parteciperà a “MontagnaLibri”, annuale vetrina internazionale dedicata all'editoria, organizzata nell'ambito del Trento Film Festival.

Ecco la trama

Giuseppe e Fernando sono due giovani pastori che ogni mattina, nella bella stagione, portano il loro gregge a pascolare sulle pratine dell’Appennino Tosco-emiliano intorno al monte Cusna. Vivono a Febbio, una frazione di Villa Minozzo, nel reggiano. A casa, però, c’è un clima familiare difficile, poiché il padre, Renzo, torna spesso ubriaco e maltratta Palmina, la madre dei due ragazzi e della neonata Caterina. Fernando decide di andarsene da casa per fare fortuna altrove. Con la complicità di un mercante, e il silenzio del fratello, si allontana. Per lui comincia una nuova vita, un’avventura che lo vedrà scendere dai monti attraverso la Garfagnana per giungere e stabilirsi a Lucca, lasciando una ferita profonda nell'animo della famiglia d’origine. Comincia così il racconto di due giovani vite che si svilupperanno in parallelo, Giuseppe fedele alle sue montagne seguirà gli insegnamenti del nonno Erminio, Fernando quelli di Anna lavorando nella sua osteria. Io non me ne vado racconta così il conflitto fra la vita in montagna e quella in città, fra l’amore per le proprie origini e il desiderio di avventura nell'uomo. Nell'animo dei due giovani, quella frattura dell’unità famigliare, solo apparentemente sopita, rimarrà a lungo. Molti anni dopo qualcosa cambia...

L’autore

Paolo Medici è nato il 24 settembre 1984 a Scandiano e vive a Febbio di Villa Minozzo. Fin da bambino viene portato in montagna dal padre, che gli trasmette l’amore e il rispetto per i luoghi. E dalla montagna nasce anche la passione per le storie popolari. Ha esordito con Il sentiero verso l’oblio (WLM 2013) accolto positivamente dalla Gazzetta di ReggioIo non me ne vado è la sua seconda prova letteraria, fra i vincitori del Premio Cinque Terre–Golfo dei Poeti indetto nel 2014 dal Cenacolo Artistico Letterario di Aulla nella categoria inediti.

1 COMMENT

  1. Complimenti all’autore per il premio Cinque Terre- Golfo dei poeti. Amo molto conoscere e possedere le opere dei nostri autori di Appennino, quindi mi procurerò ‘Io non me ne vado” e sono certa che non sarò delusa leggendo la vita dei due fratelli di Febbio. Cordialmente.

    (Paola Agostini)

    • Firma - PaolaAgostini