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Il nudista nel vettese

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VETTO (7 luglio 2015) - E' accaduto domenica lungo le rive dell'Enza quando, poco sopra, a Vetto il paese festeggiava allegramente la Fiera. Per scappare alla calura in questa parte alta del comune, lungo il fiume, è andato in scena un episodio di nudismo con un signore che ha dato bella mostra di sé lasciando anche tracce del suo passaggio. E’ quanto ci segnala una signora con una lettera: “Mi sono recata in uno dei posti più belli e suggestivi del fiume Enza, nell’alto vettese, con la mia famiglia. Qui giunta, risalendo il fiume, notavo un uomo nudo sulla sessantina intento a prendere il sole che nulla faceva per coprire le sue creanze. Ora, nulla da eccepire sui suoi gusti, ma credo che un po’ di rispetto per chi è di minore età sia necessario, oltre che per la normativa italiana che non consente tale pratica ovunque la si voglia esprimere”.

Sarà stato per il solleone, o per l’estrema calura, pare che l’uomo sia comunque stato visto da diverse persone intento per altro a percorrere un lungo tratto di fiume.

Certo è che Stabbio, luogo assolutamente incontaminato del fiume Enza – se non per qualche presenza di scarichi umani nelle acque – parrebbe luogo ideale per esprimere la nudità come mezzo fondamentale per tornare in contatto con la natura e, come sostengono i naturisti, utilizzare l’organo sensoriale più esteso per percepirla: la pelle. “Le gioie del naturismo – si legge sui siti a tema - infatti, stanno anche nel risveglio dei sensi epidermici a contatto con l'aria, l'acqua, il sole, la terra: per sentirci di nuovo come siamo veramente quando esiste libertà e non più come siamo diventati oggi”.

E se la definizione ufficiale di naturismo recita: "Il naturismo è un modo di vivere in armonia con la natura, caratterizzato dalla pratica della nudità in comune, allo scopo di favorire il rispetto di se stessi, degli altri e dell'ambiente. (Agde - Francia 1974)" così pare non sia stato per il nudista di Vetto. “Quel che è assai peggio – lamenta la lettrice – è che terminata la giornata l’uomo lasciava nel suo bivacco i rifiuti del giorno trascorso a sollazzarsi al sole: la solita bottiglietta di plastica, i quotidiani letti: se questo è il suo naturismo, poteva tranquillamente starsene vestito”.

In passato si segnalarono casi analoghi più in basso a Cerezzola, sotto la chiesa di Compiano.