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Arrivederci, rondini

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RONDINIErano arrivate a Valestra il 24 marzo. Da ieri, 29 luglio, le rondini a cantare e danzare nei cieli non ci sono più. Hanno già ripreso il loro lungo viaggio verso il continente Africano con quello che, parrebbe, un inusuale anticipo.

Intanto le giornate hanno già iniziato ad accorciarsi sensibilmente e il fresco della sera ci ricorda che l'autunno non tarderà ad arrivare. Quel che è peggio è che le stalle che ancora le rondini si ostinano ad abitare sono sempre più spesso vuote, essendosi più che dimezzato nel volgere di due lustri il numero delle aziende. Secondo la Lipu in 10 anni si è definitamente perso il 40% di questi esemplari. E' quanto emerso dal Lipu-BirdLife che con il Corpo forestale dello Stato l'associazione ha lanciato a Caserta con l'"Operazione Rondò", un'iniziativa di sensibilizzazione per coinvolgere i ragazzi delle scuole italiane e tutti i cittadini attraverso una partecipazione attiva che prevede l'inserimento degli avvistamenti di rondini sul sito web del Corpo forestale dello Stato.

"Le cause del calo delle rondini", spiega la Lipu, "sono da ricondurre, oltre che all'agricoltura intensiva e all'uso di prodotti chimici, alla forte riduzione (e modernizzazione) delle stalle nel principale sito riproduttivo italiano (la pianura Padana), ai cambiamenti climatici, soprattutto nelle aree di svernamento in Africa, e al consumo di suolo, fattori che hanno enormemente ridotto la popolazione complessiva della specie sia in Italia sia in Europa".

Eppure, senza queste 'gallinelle di Geù' ci si sente un po' più soli.

 

 

6 COMMENTS

    • Brava Debora e grazie del commento. Leggo una notizia bella come belle sono le rondini; personalmente sono tanti anni che non le vedo volteggiare. Mi capitava spesso un tempo, nei pressi di Roncadelli a Felina, vederle sfiorare la macchina e volare raso terra per poi risalire, ma sempre di poco, soprattutto prima o dopo una pioggia estiva. Erano tante. Da voi hanno trovato evidentemente un ambiente tranquillo e sicuro. Forse, poco a poco, ci stiamo accorgendo del danno che abbiamo provocato alla natura. Dopo il Santo Padre, oggi è intervenuto anche Obama sul problema inquinamento. Speriamo che non sia troppo tardi.

      (Luisa Valdesalici)

      • Firma - LuisaValdesalici
      • E” vero che, come dice il proverbio, una rondine non fa primavera ma una rondine sicuramente, quando i vecchi come me ne vedevano una, pensavano immancabilmente alla incombente e agognata primavera. Il suo volteggiare nel cielo, libera e spensierata, avvertiva che il freddo inverno era passato e che la vita riprendeva il suo regolare cammino.

        (Sergio Tagliati)

        • Firma - sergiotagliati
  1. “…la rondinella con obliquo volo terra terra s’en va, sul fumaiolo, bianca colomba si pulisce l’ala.” E adesso, i professori che scrivono su questo giornale, mi dicano cos’è e chi la ha scritta, perchè quand’ero bambino sicuramente qualcuno me la ha fatta studiare a memoria. E mi rifiuto di trovare una risposta da solo “mettendoci impegno”. Anch’io sono un vecchio e quando penso che “uno spazio di memoria”, della mia memoria, me lo hanno fatto occupare con queste cose, mi arrabbio ancora con la scuola e i suoi “docenti”.

    (MV)

    “La pioggia”
    Il suo stridor sospeso ha la cicala;
    la rondinella con obliquo volo
    terra terra sen va: sul fumaiolo
    bianca colomba si pulisce l’ala.

    Grossa, sonante qualche goccia cala,
    che di pinte anitrelle allegro stuolo
    evita con clamor: lieve dal suolo
    di spenta polve una fragranza esala.

    Scroscia la pioggia e contro il sol riluce,
    come fili d’argento: il ruscel suona
    che la villa circonda, e par torrente;

    sulle cui ripe a salti si conduce
    lo scalzo fanciulletto, ed abbandona
    le sue flotte di carta alla corrente.

    Giacomo Zanella (1820-1889)

    —–

    Nessuno di noi è professore, per quanto riguarda la didattica, ogni periodo storico della scuola italiana ha avuto i suoi metodi, cosa ricordare è scelta di ognuno.

    (red)

    • Firma - mv
    • Anch’io son vecchia e leggendo il suo commento ho sorriso. La immagino arrabbiato che si va a cercare la poesia di Giacomo Zanella” La pioggia”. Non pensa che il solo fatto che ricorda ancora alcune righe sia un grande dono e che bene han fatto i suoi docenti a farle studiare la poesia che ha occupato un po’ della sua memoria? Io mi lamento perché ho perso tanto in memoria. Era per me facile ricordare. Le dirò che prima di rispondere al suo commento mi sono andata a rivedere la vita e le opere di G. Zanella. E mi ha fatto bene, ho rinfrescato la benedetta memoria che quando si era giovani era così grande e quante nozioni poteva contenere. Un’infinità. Ora non più. I cassetti si vanno chiudendo. Mi è piaciuto questo frammento che non riguarda le rondini, ma il cielo e le stelle:
      Nonna che dici? Io mi credeva
      che i milli che mi additi lassù, punti lucenti,
      non fossero pianeti e soli ardenti,
      rotanti nimbi ed iridi tranquille.
      Io fori li credea, donde faville
      sprizzan quaggiù dai fulgidi torrenti,
      che di dentro fan belli i firmamenti;
      perché levansi a Dio nostre pupille.

      A me pare tanto bella, forse perché son vecchia. E poi nel cielo, oltre alle stelle, volteggian pure le rondini che son sì belle.

      (Luisa Valdesalici)

      • Firma - LuisaValdesalici