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“Uniti per lo sviluppo dell’Appennino”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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R. Ugolotti (maggio 2014)Leggendo la stampa e i vari organi di informazione vediamo una forte presa di posizione  da parte di molti contro l’assessore regionale alla salute Venturi, posizioni sicuramente condivisibili perché il nostro territorio si  aspetta risposte certe sul futuro, non solo sul reparto di ostetricia in modo primario ma sul futuro di  tutto l’insieme dell’ospedale.

Oltre ai 5 stelle, la Lega, il Comitato "Salviamo le cicogne", anche il sindaco Bini si arrabbia perché l’assessore non si fa trovare da due mesi; ricordo che il Consiglio comunale di Castelnovo ne' Monti aveva votato all’unanimità un ordine del giorno che chiedeva all’assessore Venturi un incontro pubblico per definire le sorti dei vari reparti già un anno fa.

Ora alzare la voce è un modo per far vedere che ci si è ma finora non ha portato molti risultati. Noi pensiamo invece che alzare la voce serva a poco, mettere in campo i nostri diritti ed esporre le nostre ragioni sia l’unico modo per cercare di vincere questa faticosa battaglia nei confronti della Regione Emilia-Romagna.

I partiti che siedano in Consiglio regionale facciano sentire la propria voce portando avanti le istanze che conoscono bene le nostre ragioni, ribadite anche da Concooperative  in queste ore,  per evitare la chiusura, invece della ricerca di qualche consenso in più, considerato che non siamo ancora in campagna elettorale. Il sindaco Bini porti il suo peso amministrativo dell’intera Unione dei comuni al tavolo provinciale, ai consiglieri regionali del Partito democratico, che venerdì sera erano presenti all'iniziativa importante organizzata dal Comitato "Salviamo le cicogne" in montagna,  di  non essere  smentiti  dall’assessore  alla sanità nelle feste dell’unità ma di tener fede agli impegni presi sul territorio, dove si sono confrontati con uomini e donne  che hanno espresso la volontà del territorio, le sue esigenze e le proposte serie e fattibili per diventare un progetto pilota della sanità per l’intera Emilia-Romagna.

Noi come lista civica “Progetto per Castelnovo ne' Monti" continueremo la nostra battaglia con le nostre forze, perché da anni siamo vigili su questo tema, quando eravamo da soli a  sostenere le preoccupazioni, che oggi tutti riconoscono. Ma crediamo quanto mai fondamentale continuare il lavoro fatto fino ad oggi che è e sarà quello di fare squadra per vincere le numerose battaglie che ci aspettano come Appennino, per  evitare di rimane sempre in condizioni precarie e per cominciare ad avere certezze che partono dai servizi fondamentali come l’Ospedale S. Anna, che ci devono vedere impegnati anche su altri fronti a partire da quello occupazionale, dello sviluppo economico e turistico, per chi oggi continua con fatica a rimanere in montagna ma soprattutto lo dobbiamo fare per le nuove generazioni giovanili che vogliono continuare orgogliosamente ad essere montanare.

(Robertino Ugolotti, capogruppo lista civica "Progetto per Castelnovo ne' Monti")

 

1 COMMENT

  1. La generale ed unanime condivisione nel definire incantevole e suggestivo l’Appennino reggiano, oltre a funzionare da richiamo ed attrattiva verso turisti e visitatori, può essere un incentivo a venirvi a risiedere in maniera più o meno stabile, anche perché qui non dovrebbe mancare la disponibilità di abitazioni al momento non utilizzate, per chi non ne possiede già una, e questo fatto potrebbe tamponare in qualche misura lo spopolamento della nostra montagna e decongestionare altresì, pur se non con grandi numeri, aree della provincia che sono diventate nel tempo molto popolose. Ma c’è da credere che il presupposto perché ciò abbia a verificarsi sia il mantenimento dei servizi, in primo luogo quelli essenziali, e in questo senso Castelnovo ne’ Monti ha una posizione baricentrica, ossia centrale rispetto al restante territorio, così che le sue strutture a valenza comprensoriale, come ospedale, scuole superiori, ecc…, riescono a “coprire” piuttosto bene, quanto a distanze, l’intero nostro ambito montano. Mi sembra oggettivamente essere una condizione abbastanza ottimale, riguardo alla “razionalizzazione” delle risorse disponibili, posto che qui avrebbero un buon “ritorno”, anche in virtù di tale caratteristica geografica, e anche su questo aspetto varrebbe forse la pena di insistere con i “decisori” regionali, visto che a loro sembra spettare “l’ultima parola” in materia.

    (P.B.)

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