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Un centro culturale nella casa natale del maestro Vasco Montecchi

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Vasco Montecchi
Vasco Montecchi (al centro)

Uno spazio dedicato a mostre e incontri. Una casa dove gli artisti potranno vivere per alcune settimane, in cerca d’ispirazione, tra i boschi e l’incantevole vista del monte Valestra. Sabato 3 ottobre alle 15 inaugura il centro civico culturale espositivo che il maestro Vasco Montecchi, scultore di fama internazionale, ha ricavato nella sua casa natale a Castagneto di Baiso. Per celebrare questo importante evento è stata allestita una mostra dal titolo “Vasco Montecchi e i suoi compagni di strada nell’arte”, con opere di scultori da tutto il mondo, alcuni dei quali saranno presenti all’inaugurazione.

L’abitazione di Castagneto, che è stata completamente restaurata, è composta di due piani di 60 metri quadri ciascuno, per mostre ed eventi, e un terzo di 20 metri quadri con la camera da letto per gli ospiti. Gli artisti che vorranno essere ospitati dovranno mandare il loro curriculum, “perché l’intenzione è quella di dare spazio a persone di talento”, conferma il maestro Montecchi.

“L’apertura di questo centro è una grande occasione per il Comune di Baiso e non solo - commenta il sindaco Fabrizio Corti - Sarà gestito dall’associazione “Il castagneto”, di cui fanno parte i residenti del borgo e questo è un valore aggiunto, perché coinvolge il territorio in questa importante sfida, che ha bisogno di essere sostenuta anche a livello istituzionale”.

Un Centro culturale nella casa natale del maestro Vasco Montecchi
Un Centro culturale nella casa natale del maestro Vasco Montecchi

La mostra ha avuto il patrocinio del Comune di Baiso, della Provincia di Reggio e della Regione. Al taglio del nastro sarà presente anche la consigliera regionale Roberta Mori, che in proposito commenta: “La scelta del maestro Vasco Montecchi di restaurare la sua casa natale nella natia Castagneto di Baiso, per trasformarla in un centro civico culturale, è prima di tutto un gesto d’amore: per l’arte, per la sua terra e per la moglie Renza, scomparsa nel 2010. Con la sua consorte Montecchi era d’accordo nel fatto che i loro averi dovessero essere donati alla comunità e questa intenzione viene ora onorata nel modo più alto”. La casa natale è infatti destinata a confluire nel patrimonio di Baiso, cui spetta il compito di valorizzarla.

Un anno fa venne inaugurato a Castagneto il “museo diffuso” dedicato a Montecchi, con 30 opere sparse nel suo borgo natale. “Quel giorno - ricorda il maestro - pensai a mia moglie e a quello che ci eravamo sempre detti. E’ nata così l’idea di restaurare la mia casa natale e di farne un luogo aperto”.

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La biografia del maestro

Di seguito la nota biografica scritta per il sito internet www.vascomontecchi.it in occasione dell’inaugurazione della mostra che si tenne nel 2010 in Regione a Bologna.

Vasco Montecchi nasce a Castagneto di Baiso, sulle colline di Reggio Emilia, il 23 marzo 1938. Dopo un’infanzia vissuta nel mondo montanaro e tradizionale, a causa delle difficoltà economiche del dopoguerra, emigra giovanissimo in Francia e poi lavora come carpentiere a Zurigo, Andorra, e ancora Bordeaux e Strasburgo. È in questi anni che nei momenti di riposo inizia a disegnare con gessi colorati su pannelli per la preparazione dei soffitti delle cantine ma poi, per esigenze di lavoro, abbandona. Riprende a disegnare e dipingere nella seconda metà degli anni Sessanta in un solaio dove si fabbrica da sé le sue tele.

Tornato in Italia coltiva la sua inclinazione artistica e la sua attività si concretizza nella sua prima mostra a Scandiano (RE) nel 1970. Ma la pittura non pare bastargli: avendo iniziato come paesaggista, si avvicina all’astrattismo, ma non si sente soddisfatto. Decisivo è l’incontro con il pittore e scultore Luigi Ferretti che gli suggerisce di dedicarsi alla scultura. La creatività trova la sua espressione privilegiata nella plastica applicata a materiali differenti: la terracotta, il legno, il cemento e la pietra. Montecchi inizia a modellare la creta, ma plasmare non gli basta, così prova a scolpire la pietra e il legno. È questa la sua strada e prepotente in lui si manifesta un’ispirazione realista e popolare. Inevitabile si rivela il passo successivo: andare a Carrara a scolpire il marmo.

A partire dal 1980, Montecchi inizia a frequentare l’atelier di Luigi Corsanini ad Avenza di Carrara, incontrando finalmente nel marmo la sua materia d’elezione. Una buona parte delle sue sculture è ispirata a temi sociali come la fratellanza tra gli uomini, la pace, la libertà. Ideate spesso per una collocazione en plein air, molte sue opere importanti hanno una committenza pubblica e sono visibili in diverse nazioni quali Italia, Spagna, Belgio, Repubblica Ceca e Giappone.

Vasco Montecchi ha al suo attivo oltre trenta importanti mostre personali e antologiche in prestigiose sedi nazionali e internazionali tra cui la Pinacoteca Nazionale di Monaco di Baviera (1976), i Chiostri di S. Domenico di Reggio Emilia (1992), il Maschio Angioino di Napoli (1993), il Parlamento Europeo di Strasburgo (1998) con l’inaugurazione del Vice Presidente del Parlamento Europeo Renzo Imbeni, la Galleria Comunale di Arte Moderna di Piombino (2003), Casa Toschi a Baiso – Rocca del Boiardo a Scandiano – Palazzo Bentivoglio a Gualtieri (2007) e l’Assemblea Legislativa della Regione dell’Emilia Romagna a Bologna (2009). Ha inoltre partecipato a circa novanta esposizioni collettive in Italia, Francia, Belgio, Spagna, Danimarca, Ex Jugoslavia, Giappone, Repubblica Ceca.

Nel 1999, nell’ambito della X edizione di “Etruria arte” a Venturina (LI) vince il concorso artistico Internazionale per la realizzazione di un importante monumento in marmo bianco di Carrara sul tema “La pace, la santità e l’apertura del III millennio”, collocato nella città di Piombino (LI) che l’8 ottobre del 2000 viene inaugurato dal Presidente della Repubblica Italiana, Carlo Azeglio Ciampi. Soltanto un mese dopo una sua importante opera in marmo dal titolo “Forma” è inaugurata negli ambienti del Parlamento Europeo di Bruxelles.

1 COMMENT

  1. Ho acquistato un’opera del maestro Montecchi in occasione della mostra a Napoli 1993 presso il Maschio Angioino all’epoca sala del consiglio comunale. Mi piacerebbe incontrare il Maestro e esporre la scultura.

    (Gennaro D’addosio)

    • Firma - Gennaro D'addosio