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Il divario digitale è inaccettabile per l’Appennino

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Banda larga"L'attuale situazione di digital divide è inaccettabile. Per questo proponiamo un confronto con gestori, Camera di commercio ed enti pubblici”. A pronunciarsi è Gabriele Arlotti, presidente di Lapam Confartigianato Castelnovo ne' Monti sulla base dei dati della Camera di commercio rielaborati dall’associazione di categoria.

“Fatto 100 la popolazione che vive in divario digitale nei Comuni reggiani, ben il 79% di questo vive in comuni dell’Appennino, dove, in termini assoluti, è il 20% la popolazione che non dispone di alcuna connessione veloce”.

Per la precisione si tratta dei comuni di Ligonchio (dove in oltre una casa su due si vive senza internet veloce), Ramiseto e Toano (una su tre), Canossa e Carpineti (una su quattro) quindi Baiso, Villa Minozzo, Castelnovo ne’ Monti, Casina. Cui si aggiungono anche S. Polo e Casalgrande.

“Comuni nei quali – aggiunge Arlotti – il 29% degli intervistati da un sondaggio Lapam Confartigianato rivela come le opportunità di sviluppo delle imprese sia soffocato da un carico fiscale che non tiene conto delle maggiori difficoltà del produrre in Appennino”.

“Le soluzioni ad oggi proposte dall’ente pubblico– lamenta il presidente – non hanno portato a soluzioni efficaci, essendo molto onerose o giunte a seguito di ritardi. Troppe le aree artigianali ancora scoperte, come Fora di Cavola. Purtroppo l’intervento proposto in un incontro più di un anno fa risulta particolarmente oneroso e si cerca la soluzione finanziaria: dove c’è la fabbrica più grande dell’Appennino si viaggia con Adsl 640 Kb”.

Analogo fatto si prospetta per l’area artigianale di Felina dove i tempi si stanno un allungando perché la progettazione non è semplice. Si segnalano anche casi, come a Marola e Ramiseto, dove l’arrivo della banda larga con fibra ottica non è stato seguito dalla connettività terminale da parte di Tim/Telecom a imprese e abitazioni.

“Guardiamo con interesse – osserva Arlotti – alla connettività proposta dell’ingegno imprenditoriale che viene avanti con soluzioni di wireless (dopo l’avvio con Speedwireless, oggi Eolo tra questi) che probabilmente sono ad oggi la soluzione più efficace. Ma non possiamo esimerci dal notare che chi ad oggi in Appennino ha la banda larga vive in condizioni equivalenti a quelle di dieci anni fa, dato che la rete si satura facilmente e, in molti casi, si naviga ben al di sotto di 1MB/sec pur pagandone 7 o 10 o 20”.

Una nuova tegola per chi vive in montagna dato che “nel 2015 continuiamo a lamentare mancanza di attenzione a chi intende fare impresa in Appennino”.

Tra le soluzioni proposte dal presidente di Lapam Confartigianato per agevolare il mondo imprenditoriale, ma anche privato, a muoversi in questa giungla “ proponiamo una mappatura resa pubblica del territorio in base alle opportunità presenti per la banda larga (banda larga da cavo, wireless, 4G, satellitare, fibra) e, quindi, quella di un tavolo urgente di discussione, coordinato da Camera di Commercio, Unione dei comuni e imprese, per la soluzione del problema, con incentivi e proposte su scala regionale. Sì, anche, a incentivi per il wireless gratuito nei capoluoghi a sostegno del commercio”.

2 COMMENTS

  1. E’ proprio così, qualcuno dovrebbe prendere in mano la situazione, noi utenti ci rimettiamo; basterebbe che le compagnie rispettassero gli impegni contrattuali e che Telecom ampliasse le centraline, in modo da eliminare almeno la saturazione. Dovremmo fare tutti recesso e farci rimborsare ciò che promettono e non danno, ma non è semplice, io è un po’ che ci provo…

    (Tambu)

    • Firma - Tambu