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Silvano Scaruffi festeggia i suoi venti anni da scrittore con il libro “Gli alieni non hanno le antenne”

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La copertina del libro "Gli alieni non hanno le antenne"
La copertina del libro "Gli alieni non hanno le antenne"

Ascolta l'intervista della trasmissione di Radionova "Ecco a voi"

Prima parte

Seconda parte

Terza parte

Silvano Scaruffi, di Ligonchio, festeggia i suoi 20 anni da scrittore con una raccolta che ripercorre, attraverso i racconti, la sua storia letteraria con il libro: "Gli alieni non hanno le antenne", editore  Abao Aqu (collana Le tasche), con la presentazione dell'assessore alla cultura di Castelnovo ne' Monti, Emanuele Ferrari.

Dieci racconti per celebrare in modo ironico vent'anni di scrittura. Dieci storie e una sola ossessione. Un mondo primitivo e arcaico: un paese d'Appennino appeso ai monti, al vento e alle gole scoscese del fiume Ozola. I suoi abitanti con i loro soprannomi, con le loro bestemmie e le loro visioni. Questi sono i luoghi e lo scenario dove accadono eventi strani e miracolosi, tra horror e fantascienza, coi dischi volanti che si abbattono sulla terra e gli alieni che vengono sconfitti da una banda improvvisata di boscaioli.

Silvano Scaruffi
Silvano Scaruffi

Uno stile personalissimo e asciutto, con le sonorità della parlata dialettale che s'intrecciano ai ritmi e ai toni della scrittura di genere, in un filo conduttore che tiene insieme un quotidiano fatto di abbandono e lavori precari o improbabili, chiacchiere da osteria e scorribande nell'onirico. In mezzo a questo guazzabuglio ci sono continui indizi di un'apocalissi imminente, ma anche l'idea di un futuro lontano e impossibile, che ha il volto di un nuovo medioevo barbarico, i cui segni si mostrano già nella vitalità inattesa e grottesca del presente.

Locandina Invidia del Cinghiale
Locandina Invidia del Cinghiale

Silvano Scaruffi presenta, in oltre, sabato 30 gennaio alle 21, al Maki Pub di via Boiardo a Bagnolo in Piano, sotto forma di drammatizzazione, l’opera “L'invidia del cinghiale” (leggi l'articolo di presentazione e ascolta l'intervista qui).  La presentazione vedrà la partecipazione dello stesso Scaruffi, insieme a Riccardo Finelli alle letture e Pierluigi Hofer Baracchi alla chitarra e dobro.

La presentazione del libro "Gli alieni non hanno le antenne" a cura di Emanuele Ferrari.

Ultimamente non è che ci vediamo spesso, io e Silvano. Lui se ne sta abbarbicato ai suoi monti, al bordo della diga, quasi vuota, dentro al suo santo vento. Io non so mai bene dove fermarmi, se fermarmi. Silvano direbbe che sto semplicemente girotlando, ma questa sarebbe un’altra storia.
Questo libro è nato un giorno d’estate, davanti a un paio di piadine. Per un editore è una di quelle cose che non si dovrebbero fare: una raccolta di racconti.

Vendono poco, non si capisce come possano stare insieme, non tutti sono belli uguale. Ma con Silvano è diverso. Ogni suo racconto è un pezzo di mondo che cerca di salvare, anche quando si tratta di altri mondi, di alieni senza antenne o con le tenaglie e le ventose, anche quando somigliano tanto a dei rospi o dei lombrichi.
Così avventurarsi dentro questo libro, mi viene da pensare, è un po’ come comprendere cosa c’è da salvare davvero, in questo mondo, quali voci riportare alla luce, quale musica suonare e quale paesaggio disegnare, non tanto per sentirsi più uomini e forse neppure più umani.
Semplicemente per sentirsi esseri viventi, in mezzo ad altri viventi, più o meno.
Così, con un ritardo di quasi due mesi, e dopo un viaggio di Silvano alle Canarie, dove se non sbaglio si è portato dietro tutti i suoi famigerati taccuini, siamo pronti a partire per un altro viaggio.

L'immagine tratta da uno dei quaderni di Silvano Scaruffi
L'immagine tratta da uno dei quaderni di Silvano Scaruffi

E siccome in ogni viaggio che si rispetti serve una mappa, io l’ho chiesta a Silvano, da mettere qui, in questo strano luogo che si chiama bandella, per chi non lo sapesse, e alla fine non è altro che una specie
di persiana del libro.
Eccola dunque, la mappa di Silvano: “ci sono dieci racconti, che vengono da qua e là, hanno avuto storie e sorti alterne, dieci inutili racconti, che non servono a niente se non a riempire fogli, così che un nevrotico se ne stia calmo. Furia esapode è un racconto inedito, che ho scritto non da tanto, su un quaderno dalla copertina grigia, un quaderno che mi ha regalato mia sorella e che ha le pagine di un grigio nebbioso, ma anche un po’ polveroso.

Il telecomando a luglio del 2011 è entrato a far parte del primo volume di Racconti emiliani edito da Consulta libri & progetti. Clan Aligonti, altro racconto inedito, c’è una parte, cinque sei righe, presi direttamente da un sms che mi aveva mandato Baruk.
La testa è del 2009: mi chiama Giuseppe Caliceti e fa Ciao, scrivi ancora? Io che ancora scrivevo gli ho detto Sì. Allora lui mi spiega di un progetto che ha in testa, un piccolo libretto della collana Baobab. Invio cinque storie, per la raccolta Lavoratori precari dal futuro.

Lui li legge e gli piacciono e dice che li presenteremo anche al festival della fotografia perché a ogni racconto aggiungeremo delle foto. C’è solo un problema, cinque racconti son troppi, uno va tagliato. Tagliamo la testa, gli dico io, che viene anche dalla logica.
Santo vento è nato quella volta che a casa di Baruk ci siamo letti una copia dattilografata e tutta stracciata dell’interrogatorio di un anarchico, poi mi ha dato dei mandarini e ha messo su il caffè. L’incollatore, è stato pubblicato sulla Gazzetta di Reggio credo nel 2007, poi è entrato a far parte della raccolta di racconti Microfollie quotidiane, sempre di Baobab. Invasioni è un racconto inedito, a tratti illeggibile, scritto in una grammatica un po’ fantascientifica.  

L'immagine tratta da uno dei quaderni di Silvano Scaruffi
L'immagine tratta da uno dei quaderni di Silvano Scaruffi

I flagelli urlanti nel 2006 ha vinto una selezione di racconti ed è entrato a far parte dell’antologia di racconti dell’Oltrecosmo. Dirupamento, è un racconto inedito che doveva fare una cosa: finire al festival della fotografia con tanto di fotografie del mio amico Billo, però poi è andata a finire che ha fatto un’altra cosa: è finito in un’antologia di racconti, che è il suo da fare. Infine Il varco dimensionale è un racconto inedito, mal riuscito tentativo di dare una spiegazione sognatrice e anche un po’ quadridimensionale a un preoccupante caso di nevrosi.”

I lavori di Silvano Scaruffi:

Romanzi:

“La leggenda degli Aligonti” (1995) Gold studio.

“Devianti” (1998) Gold studio Editrice (Reggio Emilia);

“I giocatori dell’Armageddon” (2002) Effedue Edizioni (Reggio Emilia)

“Jack & Daniel. Sei stati di alterazione” (2004) Prospettiva Editrice (Civitavecchia)

“Jack & Daniel 2. L’arte di ammazzarsi con le proprie mani” (2006) Prospettiva Editrice (Civitavecchia).

“Write Club” (2008) antologia con Massimo Zanicchi a cura di Giraldi Editore (Bologna) cui ha fatto seguito il cortometraggio “Come nacque e morì il Write Club”

“La fossa del mal contagio” (2009) Elytra edizioni.

“Come morire prima di aprire un negozio di surf” (2009) Tanit edizioni.

“Cà di Svanèe” (2012) Inot.

“Mastorchade” (2012) quaranta racconti in dialetto Algonchino con traduzione in italiano, a cura di Tipolito.

“Un problema di creature mannare a Ligonchio” (Ottobre 2013) AbaoAqu edizioni, tavole di Mauro Moretti.

“Armadgat” (Settembre 2015) Tipolito edizioni. Romanzo corto in dialetto di crinale.

“Gli Alieni non hanno le antenne” (Dicembre 2015) AbaoAqu edizioni.

Racconti:

“I flagelli urlanti” (2006) nell’antologia I racconti dell’Oltrecosmo.

“L’incollatore” selezionato dal quotidiano La Gazzetta di Reggio per essere inserito nell’Antologia Microfollie quotidiane, edita da Baobab.

“ Paul” e “Il fuggiasco” antologia del Premio Grechi (2007/2008)

“In aereo” nell’antologia di dialoghi teatrali Lui&Lei edita da Baobab nel 2010.

“Agosto” pubblicato dal mensile Pollicino Gnus.

“Lavoratori precari dal futuro” quattro racconti di fantascienza e una serie di foto del mio amico Michele Venturi per Baobab nella Primavera del 2009, presentata al Festival Europeo della fotografia di Reggio Emilia.

“Il telecomando” “Racconti Emiliani vol. 1” edita da Consulta libri e progetti nel Luglio 2011.

“Invasioni” in “Racconti Emiliani vol.2” Novembre 2011.

“Sindrome da Incipit” “Racconti Emiliani vol.3” 2012.

“Pattuglia cani rabbiosi” è diventato un ‘libro in legno’ scolpito da Fabrizio Fabretti Ugoletti per il festival Arteumanze. Stampato in piccoli libretti al portatore nell’estate del 2013.

“Trilobiti” “Racconti Emiliani vol.4” 2013.

“Presagi” pubblicato nell’antologia “Sentiero 605-Abetina Reale-, AbaoAqu edizioni (2013).

“Fotografie dal futuro” (2014) in “Racconti Emiliani vol.5”

“Niente” (2015) in “Racconti emiliani vol.6”

Reading/Teatro:

“L’invidia del cinghiale”(2014) con Ricardo Finelli e Pier Hofer Baracchi

“Rospi e Umani”(2015) con Enrico Salimbeni e Tiziano Bianchi

“Armadgat”(2015) commedia dialettale in tre atti.