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Quel film che manca… all’Appennino

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A quando un film per l’Appennino reggiano? Sempre di più le produzioni cinematografiche, se di successo, danno una forte spinta al turismo. Motivo per cui, dai cinepanettoni ai film di Zalone e Pieraccioni sempre più spesso l’ente pubblico, attraverso le Film Commission, sostiene le opere cinematografiche, ottenendone in cambio – a fronte di una spesa spesso relativamente modesta – un grande ritorno promozionale. E se è attesa per i primi di marzo l’uscita di un bando relativo al Fondo a sostegno per l’audiovisivo della Regione Emilia-Romagna - che mette a disposizione di produttori nazionali ed esteri un milione e 200 mila euro nel 2016 per venire a girare in Emilia-Romagna – ci chiediamo quando sarà il momento affinché le nostre montagne, con i suoi luoghi, i pascoli, i suoi castelli, le sue pievi, le sue sorgenti e le sue vette possano davvero essere il teatro naturale per una scenografia da sfondo a un’opera di qualità. Un curioso ma efficace strumento che, sempre più spesso, porta il pubblico a voler rivivere, col turismo, quanto di emozionante vissuto nelle sale cinematografiche o in tv.

Enrico Salimbeni by Nick Montanari
Chicco Salimbeni (foto Nick Montanari)

“E’ il progetto per il quale sono tornato a vivere a Castlenovo Monti tre anni fa, lasciando Roma – risponde Chicco Salimbeni, regista e attore reggiano, alla domanda rivoltagli riguardo al Bando - Avevo proposto proprio per Reggio Emilia la nascita di un polo per l’audiovisivo nazionale e internazionale, una  Film Commision reggiana. Il progetto è stato presentato al Tecnopolo un anno fa, patrocinato da Comune e Provincia di Reggio Emilia. Relatori con me c'erano la presidente dei produttori cinematografici dell’Anica, Francesca Cima (Indigo Film) che da pochi mesi aveva vinto l’Oscar con il film “La grande bellezza” di Sorrentino e il segretario generale dell' Anica, Silvio Maselli fondatore di quella Apulia Film Commission che in pochi anni dalla sua fondazione ha rivoluzionato in positivo l' economia della Puglia, dove oggi vengono girati e ambientati moltissimi film, pubblicità e serie televisive.

Poi cosa è successo?

“Il convegno è stato un vero un successo e sembrava che tutto potesse partire a breve. Il mio progetto era ben articolato; lo avevo elaborato in anni di convegni, studi, incontri e sopralluoghi, e tutti i presenti hanno percepito appieno le sue potenzialità non solo di marketing, ma anche di nuovo lavoro, nuove professionalità e valorizzazione di quelle esistenti.

Poi però il progetto si è arenato per volontà diverse dalle mie, forse anche per la concomitanza con Expo, che ha catturato attenzione e investimenti di enti, associazioni, unioni... Probabilmente non c’è stata la capacità di intuire che il momento era propizio, che eravamo in anticipo sugli altri”.

Ora ci penserà la Regione…

“La Regione sarà il pozzo da dove attingere risorse, ma difficilmente potrà avere un interesse capillare per il nostro specifico territorio come lo avrebbe avuto una struttura locale. Essendo regionale, dovrà tenere conto di tutti”.

Da anni in Italia c'è una legge, chiamata “tax credit” che consente a realtà terze che non fanno parte del mondo dell’audiovisivo di entrare in coproduzione dell’opera audiovisiva, ottenendo sgravi e agevolazioni fiscali. Pensa che qui da noi potrebbe funzionare?

Conosco bene questa legge. Certo che funzionerebbe. Il mio progetto prevedeva anche questo. L'introduzione del Tax Credit ha richiesto tempi più lunghi che in altri Stati, ma ora è una garanzia e sta portando buoni frutti.

Si ricorda di qualche film di rilevanza nazionale girato nel nostro Appennino?

Onestamente no. Di film girati in provincia di Reggio c'è Radiofreccia (di cui Salimbeni è uno dei protagonisti) ndr, che è la conferma di quanto un film di successo possa portare rinomanza ad un territorio per molto tempo. Correggio è ancora oggi dopo 18 anni, meta di turismo per i tanti fans di Ligabue che vogliono venire a visitare i luoghi del set”.

20 anni fa c’era il suo pluripremiato cortometraggio Dobra Sgnobra – una storia ironica che utilizzava il linguaggio della pubblicità per condizionare il pensiero della gente – e prima ancora l’emigrazione di don Camillo in Appennino…

“Dobra Sgnobra ha permesso di vedere la Pietra a Los Angeles, Berlino, in Francia e chissà in quali altri posti, dal momento che ha partecipato a festival un po' ovunque. Ma non dobbiamo accontentarci: si può raccontare di più, più nel dettaglio e più ad ampio raggio, vista la smisurata ricchezza di paesaggio della nostra terra. E quando ho concepito il progetto ho pensato anche a questo; che potremmo essere il set per storie di altri, ma che potremmo cominciare ad esserlo anche per le nostre”, afferma il 51enne regista che al momento sta lavorando come autore e regista pubblicitario. (G.A.)

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IL BANDO DELLA REGIONE

Il bando regionale affida l’istruttoria per chi intenderà partecipare al bando alla Emilia-Romagna Film Commission. Le domande potranno essere presentate dal 2 marzo al 31 luglio. I progetti potranno essere di vario genere: lungometraggi, film e serie per la tv, documentari/docu fiction e serie web (realizzati anche con tecniche di animazione) e dovranno prevedere almeno sei giorni di lavorazione sul territorio regionale. Le domande saranno valutate da un nucleo di esperti, in base alla fattibilità, alle strategie di marketing e distribuzione, alle ricadute economiche sul territorio, e soprattutto alla qualità culturale ed artistica del progetto. Ogni impresa potrà presentare fino a due progetti.

L’annuncio è stato dato dall’assessore regionale alla cultura Massimo Mezzetti nell’ambito della Berlinale, alla presenza delle autorità italiane a Berlino, dei rappresentanti delle film Commission Italiane e della presidente Stefania Ippoliti,  di Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna, di Andrea Romeo direttore artistico del Biografilm festival, di produttori nazionali e stranieri e della stampa nazionale ed internazionale.

“Torniamo soddisfatti da Berlino – ha riferito l’assessore Mezzetti -. Abbiamo registrato grande interesse da parte di diversi addetti del settore internazionali e nazionali presenti alla Berlinale”. “Dopo un primo bando di rodaggio – ha aggiunto – oggi siamo pronti per reggere un impatto più consistente anche grazie a maggiori risorse a disposizione”. “C’è stato apprezzamento per il lavoro svolto – ha aggiunto – e soprattutto per il taglio che abbiamo dato all’iniziativa, non solo tesa ad attrarre nuove produzioni ma anche ad investire sulla filiera produttiva del settore cinematografico e audiovisivo regionale”. “L’auspicio – ha concluso – è che questa operazione possa moltiplicare l’occupazione e le imprese che operano nel nostro territorio nonché un ritorno economico e turistico”. Attualmente sono 800 le imprese che operano nel settore per un totale di circa 3800 addetti.

“E’ stato un momento storico – ha commentato Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca di Bologna”-. “L’Emilia-Romagna – ha aggiunto – finalmente non ha solo una legge ma anche un sistema operativo per far sì che il cinema possa svilupparsi completamente nella nostra regione”. “Qui già operano moltissimi professionisti – ha sottolineato Farinelli – e realtà che adesso hanno finalmente anche  un sostegno consolidato dalla Regione, potendo quindi lavorare in maniera più rafforzata, guardando anche fuori dai confini nazionali. E’ un momento importante, che rimarrà nella storia di chi ama il cinema e di chi vuole che questo settore sia sempre più determinante nel nostro territorio”.

Soddisfazione anche da parte di Claudia Belluzzi, responsabile dell’Emilia-Romagna Film Commission : “Abbiamo raggiunto un obiettivo che vede con l’approvazione della legge regionale prima, e con l’avvio del fondo dopo, una crescita di interesse intorno al nostro territorio, riscontrata anche dai numerosi contatti avuti nel corso della Berlinale”. “A questo bando – ha concluso Belluzzi –  si affiancano anche un bando per lo sviluppo ed uno per il sostegno alla produzione, riservati alle imprese regionali”.

Info: [email protected]

 

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