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Gatta: “Grazie per l’albero abbattuto”

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Qui, sotto l'erba tagliata, "giace" il "mozzicone" del tronco tagliato. L'aria odora ancora di resina

Riceviamo e pubblichiamo.

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Vorrei ringraziare pubblicamente il sindaco Enrico Bini, la sua amministrazione e tutti i soggetti che a vario titolo hanno contribuito all'abbattimento del gigantesco pino ubicato in località Gatta a ridosso della scala pubblica che porta dalla strada provinciale alla Chiesa di Gatta. Tale lavoro era necessario per evitare danni alla scala pubblica e alla Chiesa, danni potenziali al mio immobile e possibili tranciamenti di cavi telefonici ed elettrici che passavano nel raggio d'azione del temibile albero.

(Prospero Marazzi)

 

2 COMMENTS

  1. In merito al taglio del pino di Gatta zona chiesa vorrei correggere il signor Prospero perché è stata la parrocchia ad accollarsi il costo dell’intervento e non l’amministrazione. Come per il pino secco davanti al cimitero, l’intervento se lo è accollato il consigliere Elio Marazzi di tasca propria. Consigliere inspiegabilmente messo ai margini da questo sindaco e questa amministrazione, poiché persona sempre disponibile ed impegnata da 20 anni nello sport, nel sociale e per lavoro nell’ambientale. Il sindaco è venuto con i consiglieri Marazzi e Severi ed il tecnico Ferrarini a vedere degli interventi da fare, ma gli abbattimenti degli alberi non sono stati fatti dal comune e non capisco perché nessuno abbia smentito la lettera del signor Prospero che sicuramente ha frainteso la situazione. Cordiali saluti.

    (Un “gattino doc”)

    • “Gattino doc” non sa che “verba volant, scripta manent”. Nel suo commento non tiene in considerazione fatti o circostanze che non gli sono stati riportati e che il mio ringraziamento non poteva contenere per ragioni ovvie di spazio. Per capire alcune questioni vorrei fare un esempio abbastanza banale: se io sono alto circa 170 cm come faccio a comparire alto 190 cm circa? Circa alla stessa maniera come fa una parrocchia ad affermare mediante il suo amministratore pro tempore, rogiti alla mano, che il pino era prima sulla mia proprietà, poi per magia è finito su quella del municipio e poi dopo sette anni è finalmente finito nella proprietà giusta, ossia quella della parrocchia? E’ sicuramente vero che la parrocchia ha pagato il lavoro (molto mal volentieri), tuttavia se l’ombra del sindaco nel ristabilire la realtà non ci fosse stata il pino gigante sarebbe ancora lì, ovviamente piccolo e appena piantato. Ma c’è di più: se sette anni fa, seppur di corsa, la parrocchia avesse consentito il taglio di questo pino insieme ad altri due alberi secchi non avrebbe pagato, perché all’epoca sarei stato disponibile a pagare io per il pino. Invece per una questione di sconti e di riutilizzo del legname da ardere il lavoro non è stato completato, come neppure stavolta, visto che sono rimasti altri alberi da togliere, ma io non ho proposto nulla visti i mugugni e la farraginosità del modo di prendere le decisioni. Confusione alla quale io non amo partecipare e di cui, probabilmente, è divenuta vittima sacrificale Elio Marazzi a cui è stato negato l’“accesso” a cariche più visibili, non certamente meno sostanziali. Alla luce dei fatti suesposti credo non sia difficile capire il mio comportamento che può essere tradotto come fraintendimento solo da chi non conosce lo svolgimento completo dei fatti, durato sette anni. Cordiali saluti.

      (Prospero Marazzi)

      • Firma - Prospero Marazzi