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Agricoltura e turismo: il mix esatto per promuovere Ventasso

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Un vero e proprio progetto imprenditoriale costituito dall'agroalimentare  e dal territorio, assieme. Questa la convinzione che la senatrice Leana Pignedoli, vicepresidente Commissione agricoltura, ha riproposto nel corso del meeting “Agricoltura e risorse del territorio in alto Appennino”, tenutosi oggi, sabato 28 maggio, a Ligonchio. L'iniziativa è stata organizzata dalla lista “Ventasso adesso! Manari sindaco”, che concorrerà alle elezioni amministrative del 5 giugno nei territori del comune nato dalla fusione di Busana, Collagna, Ligonchio e Ramiseto.

“È necessario – afferma la senatrice – lavorare ad un progetto di attrazione turistica per tutto l'Appennino di cui il comune di Ventasso è traino perché ha il patrimonio naturale più prezioso. Un progetto in cui prodotti agricoli, cibo di alta qualità, palestre naturali e strutture ludiche, del benessere e dell'attività fisica vengono promosse insieme.

“Un progetto – prosegue la Pignedoli – che ha bisogno di creare un unico sistema di offerta, una rete imprenditoriale organizzata che permetta a tutte le imprese di essere visibili. Un territorio che ha un grande capitale e deve essere messo a valore. Occorre un nuovo approccio aprire una nuova fase per le nuove generazioni proprio nell'occasione della nascita del nuovo comune del Ventasso”.

Del medesimo parere Lorenzo Basso, deputato, membro Commissione attività produttive, commercio e turismo, che dichiara: “C’è un’Italia rappresentata dai piccoli comuni di tipo montano che rappresenta una grande risorsa per il nostro Paese. Un sistema di territori da tutelare e rilanciare sotto diversi aspetti. Servono investimenti per il recupero dei borghi ormai spopolati e per un rilancio turistico che sfrutti le potenzialità delle nuove tecnologie. Serve creare sistemi turistici diffusi in grado di portare nuove presenze e maggiori risorse economiche sui territori per dare la possibilità di viverli tutto l'anno a chi decide di restare o ritornare”.

“Ambiente è il valore e il tratto d'eccellenza del territorio di Ventasso – sottolinea Fausto Giovanelli, presidente del Parco nazionale dell'Appennino tosco-emiliano –, riconosciuto come Parco nazionale e territorio Uomo e Biosfera Unesco. L'agricoltura e il turismo sono sempre più inseparabili e sono i temi sui quali si può creare impresa, lavoro, essenziali in Appennino, per dare senso e futuro a tutto il resto. Serve un salto di paradigma, di visione e di mentalità, servono diverse priorità, investire su risorse umane, creatività e innovazione nel pubblico e nel privato”.

“La direzione giusta da intraprendere – spiega Martino Dolci, presidente del Caseificio del Parco – è quella di un'agricoltura di montagna che, attraverso nuovi progetti possa portare alla valorizzazione del territorio e dei suoi prodotti del territorio, creando opportunità di vita, di lavoro e di reddito”.

Pier Paolo Gibertoni, presidente Mediterranean trout research group, ha quindi trattato della risorsa idrica, soprattutto per finalità turistiche, ricreative e didattiche come il canyoning, il torrentismo, il trekking fluviale e la pesca sportiva. “Queste attività – sostiene – sono una destagionalizzazione dell’offerta turistica del territorio di Ventasso, sono ecosostenibili e aperte a qualsiasi età o preparazione fisica. L’indotto generato sulle strutture ricettive del territorio montano è già di significativa entità e attraverso una migliore promozione dell’offerta e grazie ad un suo completamento non potrà che incrementare”.

“Agricoltura e turismo devono costituire un traino per le risorse produttive dell'Appennino, coinvolgendo tutti gli enti dal Comune, alla Provincia, alla Regione, per reperire i fondi per investire sia per il turismo che per le attività produttive”, dichiara Sergio Ghirardi, consigliere di Municipio di Genova.

Antonio Manari, candidato sindaco per la lista "Ventasso adesso!", nella sintesi conclusiva aggiunge: “L'agricoltura di montagna ha molteplici valenze, oltre a quella economica, anche la cura degli spazi e la valorizzazione dei prodotti tipici, un binomio che dobbiamo utilizzare anche per potenziare il turismo e la conoscenza dei luoghi”. Questo scambio di opinioni di esperti è stata molto utile per confrontare alcune proposte innovative su agricoltura e turismo inserite nel programma elettorale della lista, quali la creazione di un nome dei prodotti che sia riconoscibile e che agisca da infopoint per il territorio, attuare connessioni tra operatori turistici di mare (Liguria, Toscana) e Appennino, che porti anche al recupero dei borghi e la loro trasformazione in attività alberghiere e turistiche.

(Catia Marcucci)

2 COMMENTS

  1. Dopo aver letto il sunto dei vari interventi (se veritiero), mi sono definitivamente chiarito le idee sulla situazione pre elettorale, soliti metodi, solite parole, soliti sistemi. La montagna non ha bisogno di super esperti dei vari settori che in queste occasioni vengono a portare lumi, sempre che siano lumi. Cosa è stato fatto per valorizzare i prodotti veri della montagna: formaggio e derivati prodotti al 100% con latte di animali nutriti in libertà (montagna) o al 100% con foraggio della nostra montagna? Abbiamo un caseificio del Parco, lavorerà certamente soltanto latte prodotto nel Parco! Perchè sono pochi i giovani che si impegnano nel settore agricolo che in passato rappresentava almeno l’80% delle attività della nostra montagna? Qualcuno si è accorto del degrado e del dissesto idrogeologico delle nostre campagne a seguito dell’ abbandono delle attività agricole tradizionali? Sono persino stati elargiti contributi per non coltivare seminativi e campi! Le varie operazioni ed istituzioni dei vari Parchi sono state di aiuto all’agricoltura? Non esiste un piano serio che metta in relazione ambiente vegetale ed ambiente animale, qualcuno si è accorto di questo? Continuate pure a dire… è necessario, si deve, da tutelare, da progettare, modelli di riferimento? Quali? Con le solite politiche ed i soliti “salti di paradigmi”, da anni enunciati, abbiamo progredito in campo agricolo, economico ed ambientale oppure siamo regrediti? I montanari sono in attesa di progetti di rilancio dell’economia, non di enunciazioni, di bei propositi e paroloni vuoti. Cosa si è speso negli ultimi (es.) trent’anni per l’agricoltura, il turismo, l’ambiente della montagna e cosa si è raccolto in termini di occupazione e reddito? Quali sono state le ricadute sull’ambiente, sull’economia? I convegni sono importanti se si esamina la vera fotografia del luogo, traendone vere conclusioni, senza la paura di dire che si può anche aver sbagliato e si può pertanto cambiare strada. Dimenticavo, i politici mai sbagliano, conoscono soltanto la verità e le scelte giuste. Buon lavoro a tutte le persone che si impegnano veramente per la montagna, distrutta, abbandonata e spopolata, qualcuno dica il contrario, i numeri non si possono interpretare, i residenti, l’invecchiamento, le nascite, sono dati depositati all’anagrafe.

    (Fabio Leoncelli)

    • Firma - fabio leoncelli
  2. Bene, siamo tutti d’accordo sull’analisi fatta e rifatta, e quindi? Soluzioni? Le numerose cose che non vanno sono evidenti a tutti, ma è ora che abbiamo idee propositive per evitare che anche questo nuovo, ultimo, treno passi senza fermarsi. Questo dovrebbe essere ormai l’obiettivo per tutti gli abitanti del Ventasso al di là delle divisioni più o meno ideologiche.

    (C.A.)

    • Firma - c.a.