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Si dimette l’assessore Lucia Attolini per divergenze con la giunta castelnovese

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Lucia Attolini
Lucia Attolini

“Nei giorni scorsi l'assessore Lucia Attolini ci ha fatto pervenire la comunicazione ufficiale con la quale si è dimessa dalla giunta comunale”.

A dare la notizia di questo cambiamento rilevante è il sindaco di Castelnovo ne' Monti, Enrico Bini, che ne spiega l'evoluzione. “Dopo la comunicazione delle dimissioni, abbiamo cercato di capire quali fossero le ragioni di Lucia, anche attraverso un incontro con me e la capogruppo, Sabrina Fiori. Poi c'è stato un momento di confronto allargato nel corso dell'ultima riunione di maggioranza. Le divergenze emerse hanno fatto sì che non ci fossero i presupposti per consentire il proseguimento della collaborazione.

Per questi motivi il sottoscritto, la giunta e il gruppo di maggioranza hanno concordato che non ci fossero le condizioni per tornare indietro su quella che è stata una libera scelta dell'assessore Attolini. Abbiamo coinvolto il Partito democratico della montagna per informarlo della situazione in atto. Sulla sostituzione in giunta di Lucia Attolini prenderemo decisioni più definite nelle prossime settimane. Ringraziamo comunque Lucia per il lavoro svolto finora”.

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Aggiornamento 16 giugno 2016 ore 20,40

Oggi abbiamo appreso delle dimissioni presentate dall’assessore Lucia Attolini per diversità di vedute, o meglio  divergenze, con la giunta  castelnovese di cui faceva parte; divergenze non sanabili tanto che dopo un confronto con il gruppo di maggioranza le rispettive strade si sono divise (accompagnate dall’immancabile  ringraziamento del sindaco Bini per il lavoro svolto).

Noi non vogliamo entrare nel merito dei rapporti, e anche delle eventuali polemiche, che intercorrono tra il Pd e l’Amministrazione comunale di Castelnovo ne' Monti, trattandosi di aspetti squisitamente politici, ma vorremmo capire se la rottura della collaborazione tra i componenti della giunta possa avere ricadute  sulla vita amministrativa della nostra comunità.

Proprio due anni fa, da oggi, iniziava la nuova “consiliatura”, con una amministrazione che insediandosi prometteva grandi cambiamenti, con una svolta rispetto alla giunta precedente, ma fino ad ora tutto ciò è rimasto soltanto un  proposito, o meglio una promessa non mantenuta, perché non si è visto alcun cambio di passo, come più volte abbiamo avuto modo di segnalare.

Infatti  sono stati riproposti soltanto vecchi progetti, con qualche  correzione, e alla luce dei fatti irrealizzabili, vedi ex consorzio agrario, il cui destino è ancora in alto mare; ed è pure senza concreta risposta la  questione variante del Ponte Rosso; né si è vista alcuna diminuzione di tasse-imposte; mentre vi sono alcuni servizi rimasti sostanzialmente al palo, nonostante gli annunci, vedi la raccolta differenziata; e non da ultimo l’Ospedale S. Anna, dove la strada è tuttora in salita nonostante un proficuo lavoro comune (del quale c’è chi, in maniera non propria corretta, cerca di prendersi l’intero merito).

Oggi abbiamo di fronte anche sfide importanti: vedi il futuro del Peri-Merulo,  per il quale Istituto musicale vorremmo che l’assessore preposto illustrasse in un pubblico incontro come stanno realmente le cose; vedi l’avvio del progetto Aree interne, mentre l’estate è ormai alle porte, e siamo altresì a pochi mesi  dalla Fiera di S. Michele, cui si aggiungono altre situazioni critiche che abbiamo sul tappeto; e in queste condizioni il Comune di Castelnovo non può permettersi di perdere ulteriore tempo in diatribe politiche e partitiche.

Non vogliamo fare sterili polemiche ma desideriamo un Comune che governi nell’interesse della comunità castelnovese, questo almeno è il nostro obbiettivo anche come forza di opposizione che si era candidata a guidare questo Comune in alternativa al Pd e al Movimento 5telle, e chiediamo pertanto che le fibrillazioni interne alla maggioranza, e ai partiti che la esprimono, non si ripercuotano sull’attività amministrativa, che come dicevamo è stata fin piuttosto deludente.

(Robertino Ugolotti e Daniele  Valentini, lista civica "Progetto per Castelnovo ne' Monti)

 

9 COMMENTS

  1. Secondo assessore che in un mese abbandona, chi per un motivo chi per un altro da questa giunta fanno a gara per andare via. Ma solo per me c’è qualcosa che non torna? Signor sindaco, potrebbe gentilmente spiegare quali sono le incomprensioni in questione? Credo che sia diritto dei cittadini saperlo e suo dovere comunicarlo. Il fatto che abbia avvertito il Pd è ininfluente. È lei al comando della giunta o il Pd?

    (C.R)

    • Firma - C.R
  2. La traduzione dal politichese sembra: “Ci sono divergenze tali che abbiamo accettato le dimissioni dell’assessore. Deciderà il Pd con chi cooptarla”. Non crede, signor sindaco, che sarebbe bene pubblicare la lettera di dimissioni dell’assessore, dire ai cittadini i temi sui quali c’è così grande disaccordo e perchè (in fondo il programma di legislatura è stato quello sulla base del quale ha ottenuto i voti) e procedere lei (eletto come indipendente!) alla sostituzione dell’assessore secondo criterio di competenza?

    (Elio Peri)

    • Firma - Elio Peri
  3. Sono sorpreso e dispiaciuto, Lucia stava lavorando bene e con entusiasmo, ha avuto del coraggio motivando di non essere più in sintonia, per quello che riguarda il Pd ricordo che il nostro sindaco, anche se indipendente, è uscito dalle primarie indette proprio dal Pd e non credo il Pd imponga altri nomi; sarà come ha fatto finora, una scelta del sindaco.

    (Savio)

    • Firma - savio
  4. Caro Savio, che bello sognare! Rammento quanto ancora in sella al Comitato strada statale 63, chiesi un incontro al Pd per parlare della SS63. Mi trovai dinanzi il Direttivo stizzito perchè secondo loro avevo attaccato il sindaco. Ci volle un po’ per calmare le acque. Poi venni passato al microscopio dei soliti noti, che dovevano decidere se rinnovarmi o no la tessera del Pd. Da allora compresi che il Pd locale era poco liberale, anzi molto illiberale; da qui la scelta di non rinnovare la tessera. Per me la sinistra è un’altra cosa… Comprendo gli assessori che lasciano, chi per maternità, chi per altro, stimo Enrico, ma mi chiedo se è lui che conduce o se ha solo la guida assistita. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - Malvolti Roberto
  5. Mi piacerebbe sapere perché è sempre colpa del Pd… E quando Bini fa qualcosa di buono (purtroppo poche) è merito solo suo? Parte della Giunta va via ed è colpa del Pd? Il sindaco che non riesce a tenere le redini dei suoi uomini è innocente? Bini, ottima persona, un dato oggettivo va detto, Castelnovo ha la tassazione comunale tra le più alte della provincia, quasi al massimo consentito dalla legge, il bilancio del comune, se non si riesce a vendere l’ex consorzio, ha un buco da 800.000 €, visto che era l’introito previsto nel 2016; il Ponte Rosso è un problema (potrebbe essere una bellissima ciclo-pedonale). Particolare non da trascurare sono anche tutti gli impegni del sindaco, forse un po’ troppo rivolto al risalto pubblico che a fare in Comune, la sua giornata è fatta di 24 ore come tutti i comuni mortali, rammento la sua “non” presenza all’ultima inaugurazione in ospedale, lo stesso ospedale tanto difeso… E poi?

    (Romano Bacci)

    • Firma - Romano bacci
  6. Buona sera Romano, leggendo il Suo intervento, verrebbe voglia di utilizzare il sarcasmo, ma non essendone capace, mi chiedo solo una cosa: di chi è la colpa di tutto ciò, dei debiti, delle tasse? Forse della nonnina di Maro o forse del putto di Frascaro, o del Cervo del Pianello… no Romano, solo ed esclusivamente delle amministrazioni che hanno governato. Dopo anni di vacche grasse dovute alle urbanizzazioni, ci si trova in vacche scheletriche, che dire… quando c’erano i dindi non si è fatto un piffero, ora ci vorrebbe “Padre Pio” per portare avanti lo sviluppo del paese. Isola felice con il cinese che avanza. Cordialmente.

    (Roberto Malvolti)

    • Firma - Malvolti Roberto
    • “La colpa è solo ed esclusivamente delle amministrazioni che hanno governato”. Non sarei così lapidario. Gli oneri di urbanizzazione, all’inizio, erano vincolati all’esecuzione delle opere di urbanizzazione; in seguito (governo Berlusconi) ci fu il “liberi tutti”: qualsiasi spesa poteva essere coperta dagli oneri di urbanizzazione, con l’ovvia conseguenza che si iniziò a permettere di costruire il più possibile, al di là delle necessità di una razionale espansione, per finanziare le opere pubbliche. Finché l’edilizia tirava, tutta presa dalla sua bolla. Poi venne il Patto di Stabilità. Chiamiamolo col suo nome: austerità. Nel privato, ci pensò Monti. Dichiarò: “Abbiamo distrutto la domanda interna con il consolidamento fiscale”. Era il momento del “fate presto!”. Conseguenze della moneta unica, dei trattati europei – cioè del liberismo economico in Europa. E’ tutto richiesto dai “mercati”, altrimenti sale lo spread, visto che non abbiamo più una Banca d’Italia che governa i tassi di sconto. Insomma, se non c’è più una lira (perché c’è l’euro), non mi sembra colpa di questa o delle precedenti amministrazioni, che non riescono più a far quadrare il bilancio (anche perché, ora, il pareggio di bilancio è in Costituzione, sempre per rispetto dei “mercati” e di J.P. Morgan). Quindi, in questo panorama, la vedo difficile portare avanti qualunque tipo di sviluppo del Paese, per qualunque amministrazione. Mi sembra che il massimo concesso, oggi, alle amministrazioni, sia di scegliere dove tagliare: sicurezza, servizi sociali, istruzione, cultura, promozione del territorio? Dove, il prossimo taglio?

      (Giorgio Bertani)

      • Firma - Giorgio Bertani