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Ventasso dotata di defibrillatore dal prossimo 9 luglio

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MONTE VENTASSOSabato prossimo, 9 luglio, presso il campeggio “Il Faggio” in località Ventasso, sarà inaugurato il defibrillatore che troverà collocazione sotto il portico della sede del camping.

La zona di uno dei monti più amati del nostro Appennino sarà dotata del prezioso strumento grazie al progetto “La luce di Caterina”, nato nel periodo natalizio dello scorso anno per volontà di Gianluca Rocchi, padre di Caterina, scomparsa a soli 21 anni il 10 luglio 2014, che frequentò le piste da sci del Ventasso per molto tempo. In sua memoria ha devoluto metà della somma necessaria (2300 euro) mentre il residuo è stato versato dagli operatori di Ventasso.

(Roberta Dughetti e il suo locale al Ventasso. Foto C. Casoli)
(Roberta Dughetti e il suo locale al Ventasso. Foto C. Casoli)

Determinante il coinvolgimento di Roberta Dughetti, 40enne del luogo che, assieme ai genitori Anacleto ed Ombretta, gestisce il campeggio “il Faggio”, attivo fin dal 1968.

In una breve intervista, concessa in esclusiva per Redacon, ci informa che per gestire il defibrillatore è stato necessario frequentare un corso di formazione, tenuto dagli operatori dell’Arcispedale S. Maria di Reggio Emilia, Giorgio Cardi (istruttore IRC) ed Anna Conconi (infermiera e istruttrice IRC).

Tra Ventasso e Poviglio, frazione poco distante, sono 21 gli operatori (BLS-DAE) abilitati all’utilizzo del defibrillatore, quanto mai necessario in una zona ove i collegamenti coi cellulari ed internet sono, purtroppo, ancora assai saltuari e precari.

(Il simbolo del defibrillatore)
(Il simbolo del defibrillatore)

L’apparecchio sarà ufficialmente inaugurato, appunto, il 9 luglio dopo la S. Messa in suffragio di Caterina Rocchi, che sarà celebrata alle ore 15 da Don Luca da Cavriago, all’interno del campeggio, sotto il bel Crocifisso ligneo che accoglie i visitatori.

In un ambiente rilassante ed accogliente, curato in ogni dettaglio, verrà tagliato il nastro che vedrà il giusto compimento di un obiettivo lungamente perseguito e nel quale i volontari hanno creduto, “La luce di Caterina”.

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La sigla BLS deriva dall’inglese Basic Life Support che in italiano può essere tradotta in sostegno di base alle funzioni vitali, mentre la definizione BLS-DAE si riferisce al protocollo BLS con l'aggiunta della procedura di defibrillazione. In Italia 1 persona su 1000 è colpita da arresto cardiocircolatorio (ACC) improvviso. Inesorabilmente ogni minuto che passa dal momento dell’insorgere dell’arresto cardiaco si riduce del 10% la possibilità di sopravvivenza dell’individuo, e quindi dopo dieci minuti la possibilità di sopravvivenza di un individuo è ridotta a rarissimi casi. L’esecutore BLS-D è un operatore capace di agire in situazioni d’emergenza sia mediante la rianimazione cardio-polmonare, sia attraverso l’utilizzo di defibrillatore.