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Questione logo “Here Castelnovo Monti” / “Concentrarci su quello che abbiamo già”

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video-castelnovo-monti-rimosso"Continua la polemica sul logo e video 'Here Castelnovo Monti' e noi della lista civica 'Progetto per Castelnovo ne' Monti', come abbiamo già abbiamo avuto modo di precisare, aspetteremo la presentazione della cosa, prevista per il 22 novembre in teatro, così da avere la visione completa del tutto, insieme alle spiegazioni che forniranno Amministrazione comunale e Kaiti expansion anche in merito e alla luce di quanto sta avvenendo e si va dicendo in queste ore, e anche riguardo al fatto che dopo il lancio di logo e video, oggi non se ne ha più traccia". Lo affermano Robertino Ugolotti e Daniele Valentini.

Che proseguono: "Vorremmo però esprimere e ribadire fin da ora alcune considerazioni, anche riguardo alle affermazioni fatte dal sindaco Bini nella sua risposta ufficiale. Innanzitutto, se questo progetto non voleva preoccuparsi soltanto di Castelnovo ne' Monti ma dare invece un respiro più ampio all’Appennino, visto che solo insieme si può affrontare il futuro della montagna, perché allora sia nel marchio che nel video si parla solo di noi, e cioè Castelnovo ne' Monti? Si può comprendere che l’Amministrazione attuale volesse caratterizzarsi, muovendosi in discontinuità con le amministrazioni precedenti, ma noi continuiamo a ribadire con forza che un nuovo logo non può essere sufficiente per attirare un turismo sempre più mobile, né può risolvere problemi di ricettività e di programmazione aperti da tempo, e che aspettano ancora soluzione. L’uso dell'inglese va di moda, ma altri territori 'noti' usano termini della propria lingua, vedi 'Sudtirol', proprio per accentuare la specificità e identità del luogo. Sui costi valuteremo una interpellanza sulla collaborazione con la ditta Kaiti, se dopo il 22 novembre rimanessero dubbi al riguardo. C’è poi da aggiungere che ormai tutti gli studi  riguardanti il turismo ci spiegano che se lo si vuole promuovere con buoni risultati non è più sufficiente lavorare in 'piccolo', ma occorre ragionare e investire su aree più vaste e tra loro collegate, e d’altronde lo dimostra anche l’accordo fatto in Provincia fra Camera di commercio, Unione dei comuni e Parco nazionale. Ora i giudizi sul logo e sul video possono essere i più diversi e disparati, come spesso succede, e noi ne diamo un giudizio negativo per quello che ci è conosciuto, ma ci chiediamo nel contempo come mai si è voluto attuare questa iniziativa quando abbiamo già a disposizione loghi e video importanti, come quello realizzato a suo tempo della CittaSlow e quello più recente che accompagna la mostra e promozione del Parco nazionale–Mab Unesco, due entità  conosciute sia in Italia che all’estero e che individuano  le specificità di un territorio, segnatamente  il nostro Appennino, vuoi per il modo di vivere di chi ci abita vuoi per  le sue  bellezze e caratteristiche, ambientali, economiche, sociali, occupazionali, ecc. L’affidarsi ad altri loghi rischia, a nostro avviso, di disperdere le iniziative, che andrebbero piuttosto concentrare su quello che abbiamo già".

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  1. In queste considerazioni mi pare di cogliere due aspetti, o principi, nei quali mi riconosco, il primo dei quali è l’attenzione verso l’esistente, ossia verso ciò di cui già disponiamo, prima di proiettarsi verso il nuovo, anche perché va data continuità all’azione amministrativa, a meno che qualcosa dell’esistente non abbia funzionato e sia dunque da abbandonare o sostituire (ma se così fosse, la cosa andrebbe allora esplicitata, spiegandone nel contempo le ragioni). Sono poi anch’io dell’avviso che le iniziative di promozione territoriale dovrebbero riguardare possibilmente l’intera nostra montagna, perché è proprio nel suo insieme che questa può trovare la migliore valorizzazione, e guardare con più fiducia al futuro, come avveniva, se non ricordo male, all’epoca della Comunità Montana, la quale dava identità all’intero nostro comprensorio, pur nelle sue diverse specificità. Quanto al ritiro del logo e video, se effettivamente vi è stato, pare anche a me una “mossa” sbagliata se non controproducente per l’immagine dell’ente e mi verrebbe da attribuirla alla poca o minore esperienza “politica” di chi l’ha decisa, ovviamente senza che questa mia impressione abbia a suonare come un’offesa per qualcuno. Mi verrebbe altresì da dire che se nella squadra che guida il Comune fosse stato presente un Robertino Ugolotti, il quale non manca di esperienza politica, questo “incidente di percorso” non sarebbe probabilmente avvenuto, per poi aggiungere, concludendo, che forse il nuovo, spesso tanto decantato – e che convenzionalmente viene visto come il figlio della “rottamazione”, o come ciò che è nato dalle ceneri della “Prima Repubblica” – non è sempre meglio del vecchio.

    (P.B.)

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