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Un maquillage così

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ex-municipio

Nei giorni scorsi sono stati scoperti, quasi completamente, i "veli" del cantiere all'ex Municipio di Castelnovo ne' Monti (lo è stato fino al 1967), in via Roma-Bagnolo.

Rifatto l'esterno, rifatti gli infissi, eliminate le ante delle finestre. Si tratta di un edificio che ha quasi duecento anni, fatto costruire dall'allora duca estense Francesco IV.

Ora questo lavoro di maquillage, di cui vi era indubbio bisogno ma che ci ha restituito - impressione da passanti - l'ennesima palazzina moderna in un paese che, a quanto pare, poco riesce a fare per valorizzare i pochi angoli storici o caratteristici che possiede in nome della modernità/funzionalità.

 

 

11 COMMENTS

  1. Sarebbe meglio non ricordare che è stata costruita intorno al 1830! Abbiamo poche cose antiche, ma o le demoliamo (vecchio asilo di piazza delle armi) o le rendiamo irriconoscibili e senza alcun valore, nemmeno per chi ha memoria. Io l’ho frequentato quando era sede comunale e francamente sono allibito. Penso con tristezza a cosa avremmo fatto del Colosseo se fosse stato qui. Quando metteremo mano al Palazzo Ducale?

    (Umberto Casoli)

    • Firma - UmbertoCasoli
  2. “Un luogo, un edificio, un terreno, una strada, perdono la propria unicità incommensurabile e diventano mere variabili in una combinatoria in cui tutti gli elementi hanno un unico equivalente universale, quasi un feticcio, il “volume” poi facilmente monetizzabile. Per questo penso che quando si parla di urbanistica sociale o partecipata più che un mero metodo di condivisione di strumenti tecnici, per altro imprescindibili, si debba intendere innanzitutto un grande obiettivo: la costruzione di un racconto collettivo che tenga insieme i valori e le prospettive che un territorio ha per la comunità che ci vive. In questo modo, restituendogli un’identità collettiva, il territorio viene sottratto al mondo del semplicemente – a – disposizione per entrare in quello della responsabilità sociale e quindi del progetto condiviso. Tutela e sviluppo acquistano in questo contesto un senso diverso e più alto. Cessano di essere antonimi e diventano correlativi, in quanto inseriti nel medesimo discorso che, in quanto collettivo, è leggibile da tutti, dall’inizio alla fine”. Brani tratti dal capitolo “Mappe di Comunità” dal sito Comune di Castelnovo ne’ Monti. Tra qualche tempo potremo tornare in via Boschi per fare il confronto tra passato e presente. Non parliamo poi di viale Enzo Bagnoli e che dire dei giardini di Bagnolo… A proposito, tra qualche mesetto lo sfondo del monumento alla Partigiana sarà degno di nota. Mi chiedo perchè spendere danaro ed energie per creare suggestioni che vengono smentite quotidianamente dalla prassi giornaliera. Mah!

    (Luigi Bizzarri)

    • Firma - luigibizzarri
  3. La parte del tetto dell’asilo, di cui parla il prof. Casoli, che faceva angolo su via I Maggio, era un tetto del Quattrocento, un patrimonio. Avrebbe potuto essere una tesi di laurea, uno studio per sapere come e da dove fosse stato recuperato, o se fosse stato lì da sempre. Con il background culturale che gira, non mi meraviglierei se fosse finito in un camino.

    (mv)

    • Firma - mv
  4. Vado a memoria, non ho la citazione sotto mano, ma mi pare che quel fabbricato fosse la “palazzina degli ufficiali” del Palazzo Ducale, ed è collocata in perfetta simmetria con il palazzo. Inoltre, ai lati aveva due spazi vuoti, coincidenti con la larghezza del palazzo. In parole povere, era strettamente collegata con la presenza del Palazzo. Già in precedenza, queste caratteristiche erano state occultate dall’edificazione in aderenza del fabbricato della ex-pretura. Ma, del resto, sono anticaglie, miserie; meglio liberarsene, come le vecchie credenze di noce messe sotto l’albero a marcire, dai nostri vecchi, quando arrivò la nuovissima cucina americana di formica. Però, sarà sicuramente molto efficiente dal punto di vista energetico; un cubo di polistirolo…

    (Giorgio Bertani)

    • Firma - Giorgio Bertani
  5. A proposito del Palazzo Ducale, a me sembra che assomigli a un condominio anonimo di una periferia cittadina (un casermone). L’edificio poi che ospita la biblioteca non sembra un padiglione (o un’ala) di questo palazzo, bensì un’aggiunta fatta in tempi successivi. Se mai si arriverà a porvi mano, secondo me andrebbe ripristinato un aspetto il più possibile simile a quello originale, ovvero l’intonacatura a calce (non tinteggiata) e rimosse le orrende tamponature realizzate sotto le volte ad arco.

    (Roberto Pastorelli)

    • Firma - Roberto Pastorelli
  6. E’ palese che l’intervento è un ottimo esempio di “rigenerazione urbana” come quella promossa dalla recente iniziativa “Mappe di comunità” voluta dall’amministrazione comunale. Penso che all’intervento manchi un dettaglio non indifferente e cioè una bella insegna sulla facciata con scritto “Here Castelnovo Monti” che non so neanche come si debba pronunciare ma che certamente perfezionerebbe l’intervento seppellendo così definitivamente ogni richiamo al passato e al buon gusto.

    (Federico Tamburini)

    • Firma - federico tamburini
  7. Io non sono di Castelnovo Monti, ma sentendo i vostri rilevanti commenti e poi passando da lì pochi giorni fa, mi sono reso conto dell’obbrobrio realizzato che ha di fatto declassato questo storico immobile, togliendogli la dignità che forse avrebbe meritato. Qui di storico non è rimasto nulla, se non il ricordo dei più anziani, che sicuramente si rivolteranno nella tomba nel vedere questo bel risultato! Credo che di questo passo il paese sia destinato alla perdita totale della sua immagine originale. Che peccato…

    (La Voce della Verità)

    • Firma - La Voce della Verità
  8. Io so solo una cosa: che quando io e la mia famiglia abbiamo ristrutturato un immobile di nostra proprietà in via Roma nel 2011 ci fu detto che in base alla legge varata dal governo Berlusconi a tutela di centri storici e pinete avremmo dovuto rispettare tutti i vincoli imposti da tale legge. Quindi no ad aumenti di volume, no ad alzare anche di poco il tetto, no al balcone che, anche se preesistente, non era l’originale dell’epoca, no alla sirena dell’allarme (magari solo sulla facciata dietro), no ad eventuali pannelli fotovoltaici sulla porzione di tetto visibile dalla strada e, ultimo no, all’insegna luminosa per il negozio che si trova al piano terra del suddetto immobile. Due pesi e due misure? Io direi proprio di sì… a quanto pare il compito di preservare le bellezze dei nostri centri storici spetta solo ed esclusivamente ai privati cittadini, mentre le nostre amministrazioni ci regalano palazzi e palazzoni in barba delle regole e del senso del bello

    (Antonella)

    • Firma - antonella
  9. Ho frequentato Castelnovo dai primi ’90 in poi. Questo è l’ennesimo esempio di come un paese, che fino a pochi anni fa era vitale, turisticamente accattivante e punto di riferimento, si sta piano piano trasformando in un brutto sobborgo anonimo lontano e scomodo dalla città. Veramente una caduta libera. Peccato…

    (Marco)

    • Firma - Marco