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Baiso comune “senza mafia”

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Questa mattina il Comune di Baiso ha ricevuto il marchio “Mafia free” ed è entrato a far parte della rete dei comuni che si impegnano a mettere in atto una serie di norme che rendano più difficile la presenza delle infiltrazioni criminali negli apparati comunali e sul territorio.

Baiso è l’ottavo comune della provincia di Reggio Emilia. Erano presenti del prefetto Raffaele Ruberto, della presidente della rete dei comuni cosiddetti "Mafia free" Laura Caputo, di Enrico Bini, sindaco di Castelnovo ne’ Monti, e di Matteo Iori, presidente dell'associazione onlus "Giovanni XXIII".

Presenti alla cerimonia anche gli studenti della scuola secondaria di Baiso, la loro dirigente professoressa Maria Teresa Grispino, oltre al consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze.

Tante anche le autorità, le forze dell’ordine, la polizia municipale, i rappresentanti economici, i vertici della Cna provinciale Fabio Bezzi e Nunzio Dallari, il presidente dell’ordine degli avvocati Franco Mazza, i sindaci che hanno voluto testimoniare con la loro presenza la solidarietà e la volontà di combattere le infiltrazioni mafiose con ogni mezzo anche nei piccoli comuni che non sembrano più così immuni da infiltrazioni criminali.

Il sindaco di Baiso Fabrizio Corti si è impegnato a rispettare il decalogo che ha letto alla numerosa platea presente.

Tutti i relatori hanno apprezzato la presenza degli studenti dell’Istituto comprensivo, ribadendo che dalla scuola nascono i primi soprusi e le prime forme di illegalità, che vanno sempre denunciate poiché il rischio di essere sopraffatti è più alto se non vengono segnalate.

Il sindaco baisano si è detto molto soddisfatto per essere entrato a far parte della rete dei comuni, nata per non far sentire soli i sindaci onesti e la presenza di tante fasce tricolori ha mostrato che sono molti i primi cittadini a credere che la rete di persone che si vogliono battere per diffondere la cultura della legalità vede già tanti protagonisti: le forze dell’ordine, le scuole, i consiglieri comunali, i rappresentanti dell’associazionismo, i volontari che alleati possono fare molto per sconfiggere il malaffare.

Naturalmente resta ancora tanto lavoro da fare e serve molta collaborazione e solidarietà tra amministratori e cittadini perché legalità e sicurezza devono essere un obiettivo per tutti in ogni contesto del territorio.