Riceviamo e pubblichiamo.
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Abito a Castelnovo ne' Monti, 750 mt. slm, 45 km e 50 minuti di media per Reggio Emilia. In realtà tutti noi che scendiamo spesso sappiamo che fino al limite della città il tempo è abbastanza breve, il paesaggio bello e il cielo è cielo. È da li in poi che iniziano la noia, il traffico e sopra la testa un cielo che fa abbassare gli occhi.
Eppure, per strada, ancora in alto, ancora più vicini al cielo che alle cappe urbane, vedo giovani e anziani attendere il bus per andare in città per la stessa scuola, gli stessi servizi, le stesse faccende che a monte, a Castelnovo ne' Monti, più vicino, sotto al cielo, potrebbero avere o risolvere.
Accendo la radio, sono già in città, e ascolto che la stessa Regione che consiglia me e quei ragazzi ad andare lì dove stiamo andando comunica che proprio lì ci stiamo uccidendo, tutti insieme. La notizia al GR è che, ancora febbraio, chi va a scuola o all'ospedale alla più lontana Reggio solo perchè colma e in giù invece che nella più vicina montagna, solo perché in su, ha già respirato la polvere prevista per tutto il 2017. Già, quel viaggio in giù ti uccide. Dovremmo leggerlo sulla corriera come questo mondo ipocrita lo scrive sulle sigarette. La chiamano efficienza e pare che così si viva meglio. Che si nasca e si muoia in sicurezza. Lo dicono i dottori...
(Giovanni Teneggi)
Verissimo, se solo ci permettessero di vivere su.
(Cg)
E’ quella stessa efficienza che consente l’aumento della produttività insieme al taglio dei salari. Oppure, la stessa che indica come soluzione ai problemi della crisi economica la cosiddetta “austerità espansiva”, che poi sarebbe come proporre il “digiuno nutriente” per eliminare la fame nel mondo.
(Commento firmato)