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Michael Martino dona vetri artistici fatti da lui per la chiesa di Miscoso

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È stato un "americano d'Appennino" tornato in visita nelle terre d'origine. Si chiama Michael Martino: è un cittadino affettivo del Parco nazionale dell'Appennino tosco emiliano e, ricevuto l'attestato, continua a dimostrare il proprio attaccamento ai luoghi delle origini mettendo a disposizione le proprie competenze di artigianato artistico.

Lunedì 27 marzo ha ricostruito le vetrate del rosone della chiesa di Miscoso. Il suo talento, infatti, è quello di utilizzare il vetro per le sue creazioni.

La sua è una vita che racconta meglio di tante parole l'Appennino e la sua storia. Cresciuto negli Stati Uniti, Michael deve le sue origini emiliane al nonno materno, un Leoncelli di Busana, che per sfuggire al fascismo si rifugiò in Australia dove venne raggiunto dal resto della famiglia. Proprio in Australia, la figlia di Leoncelli conobbe, "grazie ad un piatto spaghetti", il futuro marito e padre di Michael, un soldato americano di origini italiane in comando in Australia.

Finita la guerra i Martino si stabilirono a Uxbridge, vicino a Boston, dove ancora vive Michael che ha sempre mantenuto, però, un forte legame con l'Appennino e l'Italia tanto da formarsi a Milano nel capo dell'arte del vetro nella metà degli anni '70.

Dopo qualche anno, Michael Martino, ormai affermatosi nel proprio campo - invitato da un amico originario di Nismozza -  diede il proprio contributo alla sistemazione della chiesa locale. Un intervento appassionato che ne ha generato tanti altri tra Ramiseto, Cecciola, Busana e Miscoso, permettendogli di sviluppare e testimoniare nel proprio lavoro l'amore per i luoghi e le persone d'Appennino.

"Un amore - ci tiene a sottolineare Martino - incondizionato, che cerco di trasmettere alla mia famiglia e alle persone che mi conoscono e che voglio continuare a mettere a disposizione di questi territori."

Michael Martino è uno degli esempi del valore del ritorno e del cittadino affettivo, di una persona che ha saputo comunicare l'attaccamento ai nostri luoghi, mettendo a disposizione le proprie competenze e il proprio sapere. Un valore che è emerso anche negli incontri avuti con abitanti del Parco, tra i quali il presidente del Parco nazionale, Fausto Giovanelli, e l'assessore del comune di Ventasso, Martino Dolci, che sono rimasti colpiti dal lavoro e dalle parole del cittadino affettivo.

Parco Appennino nel Mondo, dando voce ad esperienze come quella dell'artista statunitense, continua nel suo percorso di valorizzazione del cittadino affettivo e quindi del turismo del ritorno per testimoniarne il valore culturale, economico e sociale che questo fenomeno assume nei luoghi del Parco nazionale.