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Pioggia di premi letterari per Armido Malvolti

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Il premio internazionale Casentino, giunto alla 42^ edizione, è uno dei più longevi d’Italia.

Istituito nei primi anni Quaranta del secolo scorso da importanti personalità come Carlo Emilio Gadda, Nicola Lisi, Carlo Coccioli, Vittorio Vettori, fu interrotto nel periodo della seconda guerra mondiale e poi riproposto negli anni Sessanta per volontà del presidente del Centro Michelangelo, Silvio Miano.

Il centro culturale Fonte Aretusa, attuale organizzatore del premio, ha ripreso la tradizione rilanciandola anche con nuove proposte per dare risalto alla produzione letteraria e culturale presente oggi in Italia.

Il premio prevede sette sezioni fra opere edite e inedite, giudicate da una giuria autorevole e indipendente. I premi d’onore, inoltre, rendono omaggio a eminenti personalità della cultura, del giornalismo, dell’economia, della medicina. Quest’anno i premi d’onore sono andati a Vittorio Sgarbi per la critica d’arte; al ministro Carlo Calenda per l’economia; a Tommaso Cerno per il giornalismo; a Francesco d’Episcopo per la critica letteraria; a Eugenio Giani per l’attività culturale; a Claudio Marenzi per l’imprenditoria; ad Alessandro Palmieri per la medicina; a Francesco Sbarberi per la filosofia politica e all’Accademia Casentinese per la valorizzazione culturale del territorio casentinese.

Tra i premiati c’è anche lo scrittore di Castelnovo ne’ Monti Armido Malvolti.

Doppiamente premiato. Primo premio nella sezione narrativa inedita per ragazzi con il racconto “I sovrani del parco del popolo”, racconto già premiato tre settimane fa con un secondo posto al concorso “C’era una volta…” di Monterchi. Se nella località dell’Alta Val Tiberina a giudicare il testo sono stati i ragazzi delle quarte e quinte elementari e delle prime, seconde e terze medie delle scuole locali, a Poppi, invece, il verdetto è stato emesso da una giuria molto qualificata di adulti.

Protagonisti del racconto sono Glenda, una gattina molto socievole cui manca buona parte di una zampa anteriore e Achille, un cane cieco. Si legge, tra l’altro, nella motivazione della giuria: “Il testo fruisce di un notevole garbo descrittivo e di una sapiente trama e riesce a creare un immediato approccio con il lettore. Nitide le scene, fanno realtà dell’inverosimile e danno agli splendidi animali il giusto emblema di veri amici degli uomini”. La città di Reggio Emilia non viene mai citata nel racconto, ma leggendo ci si rende subito conto che è nei giardini vicini al Municipale, nelle piazze e nelle strade limitrofe,  nonché nell’area che ospita la scuola per l’infanzia Diana che la storia si dipana, fino a trasferirsi in Appennino, in una piccola località che non dovrebbe essere difficile individuare.

Nell’Abbazia di San Fedele a Poppi, dove sabato 17 e domenica 18 giugno si è svolta la cerimonia di premiazione, Malvolti è stato premiato anche nella sezione Narrativa inedita alla quale ha partecipato con il racconto “Mia cara signora morte”. In questa sezione gli è stato assegnato il premio speciale della giuria. Entrambi i racconti saranno pubblicati nel nuovo libro, in uscita nella seconda metà del prossimo mese di luglio, dal titolo “Un nonno per amico”.

Nello stesso giorno, sabato 17 giugno, Malvolti ha ricevuto un premio anche a Roma per il libro “Christian & Giorgia” viaggio dentro la leucemia infantile. Un primo premio della giuria del concorso letterario organizzato dall’associazione Caffè delle Arti. Per questo libro si è trattato del premio numero 17; mentre per Malvolti i riconoscimenti sono più di cento in cinque anni.

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