Home Cronaca Troppa burocrazia: salta la “Festa dello gnocco” di Tizzolo

Troppa burocrazia: salta la “Festa dello gnocco” di Tizzolo

17
15
Alcune immagini dall'archivio di Marsilio Parolini. Foto d'antan della "Festa del gnocco" di Tizzolo

E' una delle feste più consolidate e note dell'Appennino che si svolge sin dagli anni Settanta. Ma, purtroppo, nel 2017 giunge allo stop.

E' la “Festa dello gnocco” di Tizzolo che, abitualmente, si teneva il 12 agosto di ogni anno. Un appuntamento amato da molti perché, oltre ai tanti giochi popolari per grandi e piccini (come il celebre lancio dell'uovo o della pentolaccia appesa da colpire bendati!) ha una caratteristica tutta sua: il gnocco è gratis per tutti. Un fatto, quest'ultimo, che lasciava stranite le moltissime persone (anche alcune migliaia, in alcune edizioni) che accalcavano le vie di questo paese del vettese dalle origini medievali.

"Con molto rammarico - comunicano gli organizzatori dell'associazione Quelli di Tizzolo - avvisiamo che quest'anno purtroppo la festa del gnocco di Tizzolo non si effettuerà".

Il motivo? "Le nuove e più stringenti normative che richiedono la produzione di certificazioni non ottenibili in tempi brevi".

Grande rammarico e proteste su Facebook: "Era una delle feste più belle", scrive Giovanna. Mentre per Claudia: "Ormai fare le feste nei paesi è diventato impossibile! Per un giorno servono carte come se uno dovesse aprire un ristorante... ti mettono in condizioni di non far più nulla!".

Una notizia, anche perché se da queste parti si pensa all'estate nella Valle dell'Enza la mente non può non andare alla “Festa dello gnocco 2017”. Ora, però, rimane un augurio: “Auspichiamo di ritrovarci nel 2018!".

(G.A.)

15 COMMENTS

  1. I tempi sono cambiati e in peggio, ovvio, ma per non rivedere immagini come quelle di Torino o di Nizza credo sia giusto porre alcune regole, anche se a volte impegnative. Sono certo che con un anno di tempo questa splendida festa potrà essere riproposta meglio di prima.

    (Alex)

    • Firma - Alex
  2. Quante storie. Se non si è potuta fare un motivo ci sarà e comunque se si avverte questa “lacuna” gastro-ludica, tanto di guadagnato per riproporre, il prossimo anno, una festa rinnovata e con qualche novità. Nessun dramma, su.

    (C.S.)

    • Firma - C.S.
    • Signor o signora M.R., dal suo commento si capisce subito che lei è un esperto/a nell’organizzazione di feste paesane e quindi conoscerà sicuramente l’elenco dei documenti da presentare (cartacei, on-line, a mezzo di patronato), una quisquilia! Il fatto vero è che la burocrazia sta uccidendo queste iniziative: sempre più complicato ed oneroso dove gli organizzatori partono già con spese che ogni anno diventano sempre maggiori e sperano che il tempo sia clemente nei giorni delle feste per poterle recuperare. Altro aspetto: queste feste servono soprattutto per portare un po’ di gente dalle nostre parti in un momento dove l’afflusso turistico si sta sempre più riducendo. Sacrosanto il commento di Alex (per non rivedere immagini come quelle di Torino o di Nizza) ma sa qual è l’aspetto grottesco? E’ che la parte di documenti riferiti alla sicurezza è marginale rispetto al resto. Lei, da esperto/a, condividerà sicuramente il mio pensiero a meno che esperto/a non lo sia: allora informarsi prima di formulare giudizi “a braccio”. Saluti.

      (Sergio)

      • Firma - Sergio
  3. Meglio, a me non piaceva e poi era presa d’assalto e quell’insopportabile lancio con l’uovo… Birra e bevande di scarsissima qualità. Sono 10 anni che non ci andavo, giusto così! Io non so cosa ci vede la gente in tutte queste feste di paese: per mangiare file chilometriche, pietanze ormai costose come al ristorante e totalmente antirelax. Molto meglio una bella pizzetta all’aperto in centro dove non spinge nessuno, la qualità è superiore e si spende ormai meno e non ti fermano persone che non vedi da 10 anni a chiederti: come va? ti sei sposato? hai il mutuo? lavori?

    (C.M)

    • Firma - C.M
    • Secondo me a Tizzolo non sei mai andato e ne hai solo sentito parlare. Non si paga nulla se non offerta libera o se ti iscrivi ai giochi e poi di certo non vai a bere le birre speciali alle sagre. Forse è meglio che stai nel tuo bel centro città con i tuoi amici che non ti chiedono nulla, o forse é meglio andare a mangiare la pizza da solo così ti rilassi ancora di più. Era da anni che anche io mancavo e mi spiace moltissimo; dai ragazzi, speriamo per l’anno prossimo!

      (Gian Marco)

      • Firma - Gian Marco
  4. Non sono come mi descrivi, Gian Marco. So che a Tizzolo non si pagava niente, ma a me non piaceva, tutto qui. Le feste di paese hanno perso senso. Sono prese d’ assalto, ma non ci si diverte. Bisogna andare là presto per mangiare, sennò la gente ha paura di restare a digiuno. Dove è il relax? Lo stare insieme? Il divertimento? Qualche anno fa se non ricordo male per la festa di Costa vendevano i biglietti prima della festa! Vi sembra normale? Nemmeno fosse il concerto di Vasco! La gente la vedo volentieri, fortunatamente ho tanti amici e una vita sociale appagata, ma queste feste di paese, diventate quasi tutte schizofreniche, proprio non mi vedranno. Allo stesso prezzo mangio una pizza e bevo una birra di qualità migliore. Qua chiudo. Saluti.

    (C.M)

    • Firma - C.M
    • Finalmente un commento negativo sensato. Il/la Sig/Sig.ra C.M. afferma infatti “a me” non piaceva. E lo/a stesso/a rileva come queste feste siano affollatissime e “prese d’assalto”. Quindi c’è chi (tante persone) alle feste paesane si diverte, c’è chi si diverte a mangiare una pizza in centro, c’è chi si diverte a pernottare in sacco a pelo una settimana per sentire Vasco che canta per 2-3 ore. Siccome, però, credo sia sacrosanto che ciascuno possa divertirsi come vuole, nessuno ha diritto di limitare la possibilità agli altri di divertirsi, stare in compagnia, ecc. come meglio crede. Non ci sono mai andato, ma l’anno prossimo andrò a Tizzolo.

      (Elio Peri)

      • Firma - Elio Peri
  5. Continuo a pensare a questioni di volontà. Per quale motivo altre feste paesane si sono svolte ? Meglio concentrare il turismo su iniziative ben organizzate nel capoluogo di Castelnovo Monti e per questo continuare con il potenziamento della ss 63, l’unica vera arteria stradale seria della provincia. In montagna è necessario fare scelte radicali e non frammentarie.

    (M.R.)

    • Firma - M.R.
  6. Per me l’importante è che ci siano sia le feste di paese, per la pizza in centro poi uno sceglie liberamente dove andare. Ricordo tante iniziative che si svolgevano in Castelnovo (vedi la sfilata di moda, la corrida, etc.) non ci sono più, ma c’è ne sono altre, i tempi cambiano. Saluti.

    (Dc)

    • Firma - Dc
  7. I commenti che qui leggiamo aprono una finestra sulle “feste paesane”, con giudizi che si dividono tra favorevoli e altri che invece lo sono meno, e una tale “panoramica” offre di fatto lo spunto per qualche ulteriore riflessione in materia, partendo dai motivi che possono averle ispirate e continuano a farlo, motivi che vanno dal desiderio di rivitalizzare il proprio paese o borgo e renderlo anche più conosciuto all’esterno, aggregando nel contempo i suoi abitanti nella organizzazione della cosa, fino al proposito di raccogliere fondi a scopo benefico o per destinarli ad un fine ben preciso (vedi ad esempio il restauro o sistemazione di un edificio di culto, ovvero la manutenzione di luoghi o spazi di comune uso e utilità). Fra chi non le apprezza granché vi sono anche quanti ritengono legittimamente che rappresentino una concorrenza inopportuna nei confronti di quelle attività (ristoranti, pizzerie, ecc.) che si trovano già gravate di spese fisse e forniscono peraltro occupazione e che non dovrebbero pertanto vedersi sottratto un certo qual numero di avventori, specie in momenti di crisi, ma è anche vero che tra i frequentatori delle “feste paesane” ve n’è una quota che non ha per solito l’abitudine di recarsi al ristorante, ecc. e va altresì considerato che tali iniziative di paese possono indurre i partecipanti a voler rivedere i luoghi che li ospitano in quella serata o giornata, tanto da moltiplicare visitatori e turisti della montagna reggiana, così che il bilancio finale può risultare complessivamente positivo per il nostro territorio. Le “feste di paese” hanno sicuramente il pregio di creare momenti di aggregazione e di identità o “campanile”, che ricordano un po’ l’atmosfera dei tempi andati, quando ci si incontrava nelle aie e nelle piazzette, il che ha indubbi aspetti positivi, pur se l’odierno contesto è ben diverso da quello di allora e inoltre, quando le “feste di paese” si tengono con cadenza annuale, sono cioè del tutto occasionali, anche la questione “concorrenza” nei termini succitati, che pure non è argomento di scarso rilievo, va sostanzialmente a sfumare e a far scendere il numero dei potenziali “concorrenti“ contribuiscono anche i casi di feste che sono andate ad interrompersi una volta raggiunti gli obiettivi prefissati, come era nelle premesse, o perché non vi è stato il necessario ricambio generazionale tra i promotori (per quelle feste che si succedono invece con maggiore frequenza andrebbe fatto un ragionamento a parte, valutando le singole circostanze e ragioni).

    (P.B.)

    • Firma - P.B.