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Anziani derubati da falsi addetti gas: soldi e gioielli in una busta per proteggerli dalle perdite di gas: i Carabinieri invitano a non aprire agli estranei e chiamare sempre il 112

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«Siamo dipendenti della società gas-acqua dobbiamo controllare le tubature perché ci sono perdite di gas. Metta soldi e gioielli in un sacchetto dentro il bagno per evitare che si rovinino al contatto con il gas». In questo modo due truffatori hanno derubato a San Polo d’Enza, nel reggiano, due coniugi 85enni reggiani impossessandosi di un orologio d’oro e un migliaio di euro in contanti. Nonostante quindi i continui inviti a diffidare dagli estranei ad opera dei carabinieri del Comando Provinciale di Reggio Emilia - che al riguardo hanno anche più volte ricordato i consigli della campagna anti truffa “Non aprite quella porta” - tornano a colpire nella nostra provincia i falsi appartenenti a enti vari che con pretestuosi controlli raggirano e derubano gli anziani dei loro averi. E proprio questo è accaduto nella mattinata del 11 agosto 2017 dove presso l’abitazione di due coniugi 85enni due sconosciuti, spacciandosi per un dipendente della società  gas-acqua, hanno raccontato ai 2 anziani di casa di dover controllare le tubature per presunte perdite di gas. I malviventi, carpita la fiducia dei 2 anziani, entravano in casa per poi facendo credere che i preziosi in oro e i soldi potevano rimanere danneggiati convincevano i 2 anziani a riporre quanto posseduto (un orologio d’oro e un migliaio di euro in contanti) all’interno di un sacchetto da custodire dentro il bagno. Dopo aver finto di effettuare i “controlli”, distraendo i 2 anziani si sono impossessati del sacchetto dandosi alla fuga. Quindi l’allarme al 112 dei carabinieri che oltre a intervenire sul posto per le constatazioni di legge hanno scatenato nel reggiano e nella limitrofa provincia di Parma una vera e propria caccia all’uomo, che al momento però non ha dato esito positivo. L’episodio tuona come un vero e proprio campanello d’allarme per gli stessi Carabinieri reggiani e fermo restando le risultanze investigative su questo episodio rilanciano la campagna“Non aprite quella porta” rivolta agli anziani ricordano loro i consigli che possono, se seguiti, sicuramente aiutare a non "restare vittime” di questi malviventi:

-      non aprire agli sconosciuti e non farli entrare in casa. Diffidare degli estranei soprattutto se siete soli in casa;

-      non mandare i bambini ad aprire la porta;

-      prima di aprire la porta, controllare dallo spioncino e, se si ha di fronte uno sconosciuto aprire con la catenella attaccata;

-      in caso di consegna di lettere, pacchi o qualsiasi altra cosa, chiedere che vengano lasciati nella cassetta della posta o sullo zerbino;

-      prima di far entrare estranei, accertarsi della sua identità ed eventualmente farsi mostrare il tesserino di riconoscimento. Prima di farlo entrare comunque telefonate all'ufficio di zona dell'Ente per verificare la veridicità dei controlli da effettuare. Attenzione a non chiamare utenze telefoniche fornite dagli interessati perché dall'altra parte potrebbe esserci un complice;

-      tenere a disposizione, accanto al telefono, un'agenda con i numeri dei servizi di pubblica utilità (Enel, Telecom, Acea, etc.) così da averli a portata di mano in caso di necessità;

-      non dare soldi a sconosciuti che dicono di essere funzionari di Enti pubblici o privati di vario tipo. Utilizzando i bollettini postali avrete un sicuro riscontro del pagamento effettuato;

-      mostrare cautela nell'acquisto di merce venduta porta a porta;

-      se inavvertitamente si apre la porta ad uno sconosciuto non perdere la calma. Invitarlo ad uscire dirigendovi con decisione verso la porta.