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Basta tuffi nel Golfarone, il sindaco di Villa Minozzo, Luigi Fiocchi, ha decretato il divieto di balneazione e tuffi

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E' uno dei luoghi più belli dell'intera Val d'Asta lungo il torrente Secchiello, ma, certamente, dopo il clamore mediatico di questa estate è anche tra i più famosi.

Mentre il web pullula di foto di giovani e meno giovani che, sprezzanti del pericolo, si lanciano dalla sommità, ora il sindaco di Villa Minozzo, Luigi Fiocchi, ha decretato il divieto di balneazione e tuffi.

L'ordinanza di chiusura rivela che quest'anno si sono già verificati "incidenti a turisti con gravi conseguenze per gli stessi, per cui si è reso necessario l'intervento di Soccorso Alpino e Elisoccorso".

Va detto che alcuni media avevano già segnalato quanto andava accadendo, anche se in un primo momento il sindaco aveva affermato di non poterci fare molto non disponendo nemmeno di un vigile. Ma, evidentemente, dopo la segnalazione ufficiale dei Carabinieri Forestali della Stazione di Castelnovo ne' Monti, lo scorso 16 agosto, il Comune è dovuto ufficialmente intervenire. Il divieto di balneazione pubblicato sull'albo pretorio vale per i 50 metri a monte e a valle della cascata.

Non ultimo, va detto che l'afflusso e la maleducazione sul posto ha nel tempo determinato l'accumulo di diversi rifiuti e la deturpazione di questo specchio incantevole.

Chi da oggi sgarra sarà sanzionato dalle diverse forze dell'ordine competenti.

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18 COMMENTS

  1. Deborah, cosa dovrebbe fare Fiocchi? Aspettare che qualche turista si rompa la schiena? Mi risulta che qualche settimana fa due ragazzi di Reggio Emilia si siano feriti in maniera piuttosto grave. Meglio un sindaco “Lucchetto” che previene, piuttosto che intervenire dopo quando è troppo tardi!

    (Michele Lombardi)

    • Firma - michele lombardi
    • Sindaco Lombardi, ma lei crede che l’ordinanza abbia fatto desistere la gente dall’andare al Golfarone? Ieri pomeriggio si contavano 175 vetture parcheggiate e sicuramente domenica saranno quasi il doppio. Questa è solo una “polizza” per non avere grane.

      (Montanaro confuso)

      • Firma - Montanaro confuso
  2. La colpa di tutto questo non è del sindaco, ma della inciviltà di chi si reca al Golfarone. Se chi fino ad ora si fosse limitato a fare il bagno nel laghetto sotto la cascata senza salti o tuffi dalla sommità della stessa, non ci sarebbe stata alcuna ordinanza di divieto. Aggiungo che chi sino ad ora a beneficiato di quel luogo avrebbe dovuto averne anche più rispetto, senza abbandonarvi ogni sorta di rifiuto. Bene ha fatto il sindaco ad emettere l’ordinanza.

    (Massimo Bonini)

    • Firma - Massimo Bonini
  3. Niente da argomentare, ma io vorrei capire una cosa: come mai i Carabinieri compaiono quando c’è da sanzionare e per prevenire le sciagure non ci sono mai? Interessante mistero italiano.

    (Cristoforo Ramundi)

    • Firma - Cristoforo Ramundi
    • Scusi, ma l’ha letto l’articolo? L’ordinanza è ancora più chiara. I Carabinieri (ex Forestale) sono intervenuti proponendo un’ordinanza per prevenire, non hanno fatto sanzioni. Poi, si può essere concordi o meno sull’utilità dell’ordinanza, ma questo è un altro argomento.

      (Piansano)

      • Firma - Piansano
  4. Francamente non mi pare proprio la strada giusta. Se ogni volta che un cretino decide di farsi male in montagna ed i sindaci applicano un divieto, nel giro di qualche mese saremo prigionieri in casa nostra. Mi sembra un po’ come la storia del sentiero per la Pietra di qualche anno fa, emesso d’istinto e poi inutilmente e dannosamente rimasto per anni. Perché proprio non riusciamo ad elaborare che in ogni ambiente ci sono pericoli oggettivi connessi ai comportamenti? Se questa sera un ubriaco cadesse dal terrazzo del cinema lo chiudiamo subito per evitare altre sciagure? Nelle altre realtà montane che frequento e conosco vedo amministratori pubblici che agiscono con più equilibrio e pragmatismo. Di divieti si muore, di buon senso ci si sviluppa.

    (F.D.)

    • Firma - F.D.
  5. Quello del sindaco Fiocchi è un atto doveroso che forse andava fatto prima, però non bastano le ordinanze ed i divieti per contrastare certe situazioni, servono più controlli e più educazione ambientale e su questo, in montagna, non è che ci sentano molto. Peccato perché il nostro territorio è la vera nostra risorsa e andrebbe promosso e tutelato con il giusto equilibrio delle due cose. Il Golfarone non è il solo caso di cui si può parlare, ce ne sono parecchi e per citarne alcuni, ci sono la balneazione nel Secchia, nel tratto delle Fonti di Poiano e i picnic di Pian Vallese, con i falò accesi in periodo di massima all’erta di incendio e le auto parcheggiate ovunque nell’erba secca dei prati, ma qui, fortunatamente, non è ancora successo niente. Io non sono favorevole ai divieti ma girando il territorio vedo che da fare ci sarebbero molte cose e innanzi tutto servirebbero un rispetto ed una coscienza ambientale diversa da parte di tutti. Questo non significa non poter fare niente ma fare le cose nel modo corretto, per il bene, il rispetto e la tutela di tutti.

    (Antonio Manini)

    • Firma - Antonio Manini
    • Nel mio commento ho commesso la leggerezza di non precisare che le mie osservazioni erano generali, ma non erano assolutamente rivolte all’assessore all’ambiente del comune di Villa Minozzo, che per le capacità e l’impegno sempre profuso, merita tutto il rispetto e la gratitudine possibili. Trattandosi di una persona che stimo e ammiro per il suo operato e per come lo svolge, voglio sottolineare che in nessun modo intendevo criticarla, anzi colgo l’occasione per ringraziarla per l’attenzione all’ambiente ed al territorio sempre dimostrate.

      (Antonio Manini)

      • Firma - Antonio Manini
  6. Signori, è caduto uno in Prampa con la bici, sono usciti carabinieri ed elisoccorso. Io fossi in Fiocchi metterei un divieto anche lì: “divieto di transito per i sentieri del monte Prampa”. Dai che piano piano riescono a togliere le ultime cose “buone” che ci sono rimaste, così Villa muore per sempre.

    (D.)

    • Firma - d.
  7. Tutti hanno ragione, ha ragione il Comune a tutelarsi vista la crescente e dilagante irrazionalità e maleducazione di molti e magari e sicuramente anche per altri motivi. Hanno ragione anche gli altri, il Creato e le sue bellezze sono di tutti. E’ sparito il concetto di morte dalla società, si muore per malattia, per anzianità, per incidenti, per disgrazie, la morte esiste ed è inevitabile ma purtroppo si muore anche per incoscienza verso se stessi e verso il prossimo e forse in questo caso sarebbe “ritardabile”. Non si tratta solo di educazione ambientale ma di educazione di base. Educazione di base che in primis deve fornire la famiglia, poi scuola, istituzioni, associazioni di vario tipo, vicinato e chiunque può darla con il vecchio e sano buon senso, se non fossimo solo distratti. Distratti da che? Da tutto e tutti. Le famiglie stressate dall’incertezza del lavoro, dal complicarsi della società, la scuola da un eccesso di burocrazia, le associazioni da un eccesso di protagonismo, i vicini da un eccesso di individualismo, quindi jungla, si salvi chi può. E così per salvarsi ognuno pensa al suo orticello, necessario e vitale in mancanza di tutele altre e al di là delle responsabilità personali e sociali. Però w l’Appennino e chi se ne prende cura in qualsiasi modo, con qualsiasi modalità, in qualsiasi misura, a qualunque titolo, sia verso le persone che gli ambienti. Ognuno come può, responsabilmente.

    (S.B.)

    • Firma - S.B.