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A Sologno è sagra con gli alpini

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L'inizio della sfilata con Zobbi, capogruppo, e Sassi, organizzatore, in prima fila

Si è svolta il 3 settembre la sagra della Madonna della Cintura a Sologno e, come lo scorso anno, l’occasione è buona per festeggiare assieme agli Alpini. Suonano a festa le campane della Chiesa di San Martino Vescovo in questo giorno di fine estate mentre il corteo degli Alpini la raggiunge; segue la Santa Messa a suffragio di tutti gli Alpini caduti e andati avanti presieduta da Don Fabrizio Crotti, ex parroco di Sologno e molto amato dai paesani.

«Nel loro maestoso silenzio sono sempre pronti a regalare emozioni infinite, soprattutto in questo giorno in cui la Comunità di Sologno ricorda la Madonna della Cintura. Anche oggi saremo un’unica famiglia assieme agli Alpini» Spiega Luca Sassi, Alpino e organizzatore della festa, all’inizio della cerimonia. Poi si rivolge agli Alpini: «Grazie per la vostra presenza,

foto di gruppo davanti alla Chiesa di San Martino Vescovo

grazie per i valori –l’aiuto, l’amore- che riuscite a trasmettere, soprattutto a quelle persone messe a dura prova da eventi drammatici come alluvioni e terremoti. Unitamente alla comunità chiedo il permesso all’Altissimo, alla Madonna e, non ultimo, al nostro Parroco, di ringraziarvi con un semplice e umile gesto: un applauso.»

Sarà poi il Capogruppo del gruppo Alpini di Villa-Minozzo, Marco Zobbi, a chiudere la cerimonia, ricordando tutti gli Alpini caduti e andati avanti. Ringrazia, a nome del gruppo, Don Fabrizio per la Messa in suffragio, il paese di Sologno che accoglie durante la loro Sagra «rendendoci partecipi alla loro festa della Cintura, che si sposa con la fede cristiana che da sempre contraddistingue il corpo degli Alpini.» Termina, Zobbi, con una delle tante massime degli Alpini: «Alpini non si nasce, Alpini si diventa, ma poi Alpini si rimane per sempre… anche dopo la morte!»

Momento di festeggiamento insieme

Dopo la "preghiera dell’alpino", letta sempre da Luca Sassi e spinti dal coro festoso delle campane, gli Alpini e tutta la comunità sono invitati a un aperitivo e pranzo insieme organizzato dalla pro-loco e dai volontari, per poi passare la giornata tra canti, risate e gioia. Perché è questo che la festa rappresenta: gioia di stare insieme, gioia di “dare per gli altri” e di essere tutti insieme una sola, grande, famiglia.