Home Cronaca “La medicina che vorrei. Sui nostri monti. Ovunque”

“La medicina che vorrei. Sui nostri monti. Ovunque”

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Riceviamo e pubblichiamo.

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Sono a messa. Il cellulare vibra. Penso alle solite amiche per il solito caffè. Non rispondo. Insiste. Guardo. 0522617. Un centralino di Castelnovo ne' Monti. Di domenica. Può essere solo l’ospedale. Esco, non di corsa, sono in chiesa! Il cellulare continua a vibrare, faccio in tempo a rispondere.

Il dottor Matteo Iori, cardiologo che sta leggendo l’"holter" fatto in settimana da mia mamma, novantatreenne, vuole sapere come sta. La rassicurazione che è normalmente in chiesa non gli basta. Preferisce vederla. Rientro e al termine della messa, passiamo da casa a informare il papà e prendere la documentazione necessaria, quindi andiamo al pronto soccorso. Un solo paziente sta aspettando gli esiti degli esami. Entriamo subito. Un’infermiera e una dottoressa, gentilissime, “ci prendono in carico”. Dopo 20 minuti ci raggiunge il dottor Matteo Iori: è uno degli aritmologi del S. Maria dove dovremmo andare per una visita già prescritta dal cardiologo; è al S. Anna per uno dei turni di guardia medica (2-3 al mese) che svolge a Castelnovo. Studia la documentazione, visita e interroga, ricostruisce l’evoluzione e il percorso, spiega, si confronta sul da farsi, decide la terapia.

Solo i turni di guardia a Castelnovo? Non si potrebbe anche in orario normale, una maggiore condivisione S. Maria  S. Anna? Anche a Reggio gli specialisti sono meno di quello che dovrebbero essere, non lo si può sguarnire (ma ugualmente, Lei, dottor Zobbi, che ha fatto tanto per la cardiologia in montagna, per la prevenzione e gli stili di vita e vorrebbe di più per la sua unità, sappia che anche noi vogliamo i miglioramenti che lei vuole, non si stanchi di chiedere, di sostenere che si può e si deve).

Intanto grazie, dottor Iori, poteva scrivere la sua diagnosi e lasciarla da ritirare, invece mi ha fatto chiamare e il centralinista ha anche dovuto insistere! Deontologia professionale, certo, ma è sempre la persona a declinarla, a fare la differenza. Aggiungo il suo nome ai tanti ai quali guardo con gratitudine per la competenza, la professionalità, la capacità di attenzione: l’insuperabile dottor Maccari, la dott.ssa Sarnari, i dottori Cenini, Filippi, Bigazzi, Sciaboni, Prati, Marginesi… tutti “castelnovesi” per periodi più o meno brevi: come continuerà questo elenco?

Avere trovato tanto nell’ospedale di Castelnovo per tanti anni, toccare con mano ciò che potrebbe continuare ad essere, moltiplica all’infinito il dolore della cancellazione di questi giorni.

Torno a casa pensando che le persone “ci sono”, forse a mancare è la politica.

(Una figlia - dei nostri monti)