Home Cronaca Minacce per l’agricoltura: anche per quella dell’Appennino reggiano

Minacce per l’agricoltura: anche per quella dell’Appennino reggiano

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Riceviamo da Enrico Bussi e pubblichiamo.

Olivier De Schutter

Olivier De Schutter, direttore di IPES-alimentare*, quali sono le preoccupazioni per gli agricoltori. "Le imprese in posizione dominante sono diventate troppo grandi per nutrire il mondo in modo sostenibile, troppo grandi per operare lealmente con gli altri attori del sistema alimentare" l’affermazione contenuta nel rapporto "Troppo grande per alimentare" che IPES-alimentare ha pubblicato per la giornata mondiale dell'alimentazione del 16 Ottobre.

Olivier De Schutter, ex relatore speciale sul diritto all'alimentazione alle Nazioni Unite e ora a capo di un gruppo internazionale di esperti per promuovere sistemi alimentari sostenibili, è preoccupato per la fusione dei colossi di settore agrochimico e futuro del cibo: "il consolidamento del settore alimentare ha reso gli agricoltori sempre più dipendenti da pochi fornitori e acquirenti, riducendo ulteriormente i loro redditi ed erodendo la loro capacità di decidere se e come crescere e per chi".

Perché siete preoccupati per gli agricoltori? Le grandi aziende alimentari si aggregano per favorire le loro economie di scala. Ci sono concentrazioni sempre più forti nella produzione e distribuzione. Il problema è che gli agricoltori sono ingabbiati tra fornitori e acquirenti. I fornitori di mezzi tecnici sono sempre più determinati, riducono la possibilità di scegliere e costringono a pagare un prezzo elevato. Gli acquirenti dei prodotti dettano i prezzi e le condizioni. I rapporti di potere sono sempre più sfavorevole per gli agricoltori che non sempre ricevono un’assistenza adeguata dai servizi pubblici.

Avete inviato una lettera alla Commissione europea che dovrebbe preoccuparsi della progettata fusione tra Bayer e Monsanto: perché? Il progetto viene detto vantaggioso per i consumatori, ma creerà problemi. Il dominio è tale che i concorrenti saranno in posizione molto più debole e ciò può portare al monopolio nelle forniture di sementi e pesticidi. Siamo molto preoccupati per gli agricoltori. Industrie molto grandi esercitano un peso politico, infatti, data la loro posizione economica dominante i governi non possono ignorarne le aspettative e le pretese. Abbiamo paura che riescano a bloccare la riforma della Politica Agricola Comune. (*Monsanto comprende Zooetis, la grande industria degli antibiotici per l’allevamento intensivo)

Dovremmo promuovere un modello diverso? Sì, occorre avere una pluralità di mercati, filiere corte e locali, una maggiore varietà di scelta per gli agricoltori e la società deve rendersi conto che il governo, in questo caso la Commissione europea, ha un ruolo da svolgere per proteggere gli agricoltori dall’abuso di potere economico. Il problema è che molto spesso il diritto ad avere la concorrenza si applica in primo luogo per la tutela del consumatore, ma sono da proteggere anche gli altri anelli della catena agroalimentare. Se nel medio e nel lungo termine diminuirà la possibilità di scelta per l’agricoltore, ne soffrirà il consumatore.

Intervista di Marcilly Camille (traduzione di Enrico Bussi)

*IPES: International Panel of Experts on Sustainable Food Systems (IPES-Food) raduna dal 2015 esperti di diverse discipline per il dibattito politico sulla riforma dei sistemi alimentari in tutto il mondo.