"La terra del cimitero di Cerreto Alpi, dominato dal Casarola e da La Nuda, ti sia lieve Davide!". E' stato questo l'ultimo pensiero delle centinaia di amici che hanno accompagnato il feretro di Davide Tronconi per le stradine del paese al riposo eterno.
Forse mai così tanta gente si era raccolta, tra le "sette case" di Cerreto, per rendere il meritato omaggio ad un giovane di 39 anni che ha perso la vita per uno stupido incidente stradale mentre si apprestava a recare soccorso ad una persona in difficoltà.
La commozione si leggeva sui visi e nel silenzio raccolto dei tanti che non avevano trovato posto nella chiesa, dove don Guiscardo Mercati, affiancato da sacerdoti e diaconi, ha officiato ed ha svolto l'omelia sulla scorta del Vangelo che riguardava le opere di misericordia: "Avevo sete e mi avete dato da bere, avevo fame e mi avete dato da mangiare...".
Il feretro era partito dall'obitorio dell'ospedale S. Anna tra una folla di divise del Soccorso Alpino, dei Vigili del Fuoco, del Club Alpino Italiano, della Associazione Nazionale Alpini, delle Croci Verde e Rossa, dei Carabinieri, della Protezione Civile: tutto il variegato mondo del volontariato votato al soccorso sul territorio.
Il corteo ha raggiunto Cerreto Alpi, dove c'erano anche diversi sindaci del territorio, amministratori e operatori del Parco Nazionale Appennino Reggiano, operatori del soccorso alpino provenienti da altre regioni tra cui il Presidente nazionale e i colleghi di lavoro della cooperativa di comunità dei Briganti del Cerreto.
Proprio gli amici del Soccorso Alpino hanno provveduto a tutti gli spostamenti del feretro per vivere con intensità questi ultimi momenti di vicinanza a Davide Tronconi, collega amato e rispettato per la sua competenza e la totale disponibilità.
"Quando lo chiamavo diceva sempre che non c'era problema, si sarebbe vestito e sarebbe partito subito" è stato detto in uno degli interventi durante la preghiera dei fedeli, quando in molti hanno voluto esprimere il dolore e la vicinanza ai familiari in questo momento drammatico.
Davide era uno dei pochi giovani che aveva scelto di tornare a vivere al paese d'origine per lavorarci e per costruirvi la sua vita, in questa montagna difficile, ma splendida, specie in questi giorni soleggiati che esaltano i colori autunnali.
Grazie Davide di quel che hai dato, fino al sacrificio della vita, per questa comunità che si ostina a presidiare questo territorio con una resilienza incredibile.
Davide non ci conoscevamo se non per esserci visti qualche volta a Cerreto eppure sono triste come se fossimo stati grandi amici.
Riposa in pace tra le tue adorate montagne, continuerai a vivere nei cuori e nelle gesta dei tuoi fratelli cerretani.
(Miriano)