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Esercitazione di protezione civile “Appennino reggiano 2017”: le immagini. AGGIORNAMENTO – Coinvolti più di 500 volontari

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È in corso una importante esercitazione di protezione civile che si svolgerà oggi, sabato 11, e domani,  domenica 12 novembre, che interesserà i comuni dell'Unione montana coi rispettivi sindaci, la Regione Emilia-Romagna agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile ed il coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato per la protezione civile di Reggio Emilia.

È prevista la partecipazione di centinaia di volontari e professionisti del soccorso (VVF, 118, Saer) che opereranno sul territorio.

Le aree di ammassamento dei soccorritori a Castelnovo ne’ Monti in via dei Partigiani, 10 (centro fiera) e a Villa Minozzo in via don Pasquino Borghi, 16, saranno precluse al parcheggio da venerdì 10 novembre a lunedì 13 novembre.

L'esercitazione sta procedendo secondo i programmi e nel migliore dei modi: anche le poche criticità emerse sono di grande importanza per far sì che la macchina dei soccorsi possa migliorare in vista di emergenze reali. Anche l’evacuazione delle scuole non ha visto particolari problemi, seppur per gran parte degli studenti coinvolti si trattasse di una esercitazione a sorpresa. Nel pomeriggio sono previsti due incontri aperti alla popolazione, per fornire informazioni, indicazioni e consigli utili sul rischio sismico: saranno a Villa Minozzo presso la sala civica, piazza della Ghiacciaia alle ore 17,30; a Castelnovo ne' Monti nella sala dell’oratorio Don Bosco, sempre alle ore 17,30.

Se avete immagini in diretta dalle esercitazioni potete inviarle a [email protected] oppure whatsapp 3397508981.

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Aggiornamento ore 15,30

Procede senza intoppi l’esercitazione provinciale di protezione civile, che sta coinvolgendo più di 500 volontari di Reggio Emilia e l’intero sistema provinciale di intervento e soccorso. Sette comuni montani coinvolti fino a domani nelle operazioni di simulazione e di informazione.

Sta continuando a ritmo sostenuto, e sta anche dando importanti indicazioni per arrivare a migliorare i protocolli e le modalità d’intervento, l’esercitazione provinciale di protezione civile sul rischio sismico,  in corso nel territorio dell’Unione dei comuni dell’Appennino (Castelnovo ne' Monti, Villa Minozzo, Carpineti, Casina, Toano, Ventasso, Vetto) con il coinvolgimento di più di 500 volontari. Uno sforzo straordinario nell’ottica di una maggior sicurezza territoriale, per essere pronti e rodati in caso di emergenza. Collaborano all’esercitazione la Prefettura di Reggio Emilia, l’Unione dei comuni Appennino, i comuni, l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile – sede di Reggio Emilia, il Comando provinciale dei Vigili del fuoco, le forze dell’ordine (Carabinieri, Polizia stradale), la Provincia con la Polizia provinciale, la Polizia municipale, l’Ausl di zona (118 e Distretto sanitario di Castelnovo ne' Monti), il Soccorso alpino ER, il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano e il Consorzio di Bonifica dell’Emilia centrale.

Le aree di ammassamento individuate erano a Castelnovo ne' Monti il centro fiera, dove si è insediato anche il Centro di coordinamento sovracomunale, e la zona vicina al polo sportivo di Villa Minozzo: le squadre sono arrivate prima delle 7 e dalle 9,30 sono iniziate le operazioni di soccorso e intervento, con le squadre rapidamente messe in grado di intervenire.  Il teatro delle operazioni è stato incentrato su uno scenario simulato di forte sisma di magnituto 6,5 ed epicentro in Appennino, seguendo ciò che avvenne nel 1920 (un terremoto che distrusse diversi centri abitati, ad esempio Ligonchio, Cerreto Alpi e parte di Collagna) e una serie di azioni di emergenza, comprensive di scene di crollo, persone disperse, infortuni e feriti (il tutto ovviamente simulato). Sono state attivate in successione squadre intervenute sui seguenti scenari: in zona Carpineti-Baiso nella zona della frana di Frascanera, a Cortogno di Casina per la riattivazione della frana sull'alveo del Tassobbio, alla Pietra di Bismantova per il rischio di crolli e persone da soccorrere in parete, a Case Bagatti per ricerca di persone disperse, a Cervarezza per edifici lesionati. Altri interventi hanno riguardato ulteriori "teatri" che sarebbero facilmente coinvolti in caso di sisma. Tra questi:

Riempimento sacchi per esondazione fiume (esercitazione) Foto Paolo Albertini

S. Bartolomeo di Villa Minozzo per possibili rischi idraulici sul greto del Secchia, Riva di Cavola per la presenza di frane, così come a Vaglie e a Montecagno in comune di Ventasso. Si tratta di punti del territorio che negli ultimi anni hanno spesso evidenziato instabilità idrogeologica, e su cui si è ripetutamente intervenuti in passato per consolidamenti. Sono stati evacuati numerosi plessi scolastici (quasi tutti) dell'Appennino e nel pomeriggio è prevista anche l’evacuazione della casa di riposo Don Cavalletti di Poiago. L'esercitazione sta procedendo secondo i programmi e nel migliore dei modi: anche le poche criticità emerse sono di grande importanza per far sì che la macchina dei soccorsi possa migliorare in vista di emergenze reali. Anche l’evacuazione delle scuole non ha visto particolari problemi, seppur per gran parte degli studenti coinvolti si trattasse di una esercitazione a sorpresa: alcuni dei ragazzi coinvolti hanno avuto bisogno di essere rassicurati dai volontari coinvolti per il timore di una reale emergenza, aspetto anch’esso importante per la formazione del personale che in caso di criticità concrete si troverebbe sicuramente a dover affrontare situazioni simili. Nel pomeriggio sono previsti due incontri aperti alla popolazione, per fornire informazioni, indicazioni e consigli utili sul rischio sismico: saranno a Villa Minozzo presso la sala civica, piazza della Ghiacciaia alle ore 17,30; a Castelnovo ne' Monti nella sala dell’oratorio Don Bosco, sempre alle ore 17,30

Prova di tenuta (esercitazione) Foto Paolo Albertini

L’obiettivo della esercitazione è di mettere alla prova il funzionamento della catena di comando, l’efficienza e la tempestività delle risposte operative ad un terremoto di magnitudo 6,5 sull’Appennino reggiano, testare i piani di emergenza provinciale e comunali e la capacità di intervento del sistema di protezione civile reggiano di fronte al rischio sismico ed ai possibili impatti sul territorio, in particolare l’innesco di frane (rischio idrogeologico), in un’area che comprende le “sorgenti sismogenetiche” responsabili dei terremoti di più alta magnitudo per l’Appennino settentrionale, Garfagnana, Lunigiana e Mugello.

L’esercitazione richiama le condizioni dello storico terremoto di magnitudo 6,5 del settembre 1920 in Garfagnana (171 morti, 650 feriti e migliaia di persone rimaste senza casa), che ebbe ripercussioni pesanti anche sul crinale reggiano, con la distruzione o il crollo di larga parte dell’antico patrimonio abitativo in pietra.

Questa mattina la scossa principale ha provocato virtualmente crolli parziali e lesioni a edifici, compromettendo la viabilità locale e la rete telefonica, causando distacchi di rocce (Pietra di Bismantova a Castelnovo ne' Monti) e la riattivazione delle frane di Febbio, Riparotonda, Asta, Secchio e Sologno (tutte sotto Villa Minozzo), Montecagno e Vaglie (a Ventasso), oltre ad altre minori su tutto il territorio.

La Prefettura di Reggio Emilia, competente per la gestione delle emergenze collegate ad eventi sismici di tipo c) ai sensi della legge n. 225/1992 e s.m.i., coordina le operazioni di soccorso, attivando la sala operativa (Soui) al centro sovracomunale di Castelnovo; sono stati attivati anche i Coc (centri operativi comunali) dei 7 comuni coinvolti.

Il volontariato di protezione civile specializzato, afferente alle 50 organizzazioni del coordinamento provinciale di Reggio Emilia, è stato attivato per supportare le componenti istituzionali nella gestione dei soccorsi, allontanare le persone dalle zone a rischio e farle convergere virtualmente nelle aree di accoglienza, individuate dalla pianificazione provinciale  di emergenza.

Per l’Agenzia regionale per la sicurezza territoriale e la Protezione civile è attivato il servizio d’area affluenti Po, sede di Reggio Emilia che coordina in linea tecnica le attività al centro sovracomunale e, d’intesa con il coordinamento del volontariato, presso gli scenari esercitativi.

I 2.650 volontari di Reggio Emilia di 47 organizzazioni aderenti al coordinamento provinciale di protezione civile rappresentano una realtà solida ed efficiente in supporto al lavoro delle strutture operative competenti.

In molte occasioni legati a fatti emergenziali  impattanti sul nostro territorio, dalle alluvioni del 1994, 2000, 2002, 2014 ai terremoti del 1996, 2008 e 2012 (sisma Emilia), senza contare tutti gli eventi severi che hanno messo a dura prova i cittadini, i loro beni, le loro attività, il volontariato specializzato di protezione civile ha rappresentato una risorsa fondamentale sotto il profilo dell’etica civile,  del sostegno, della solidarietà spontanea e solidale. Non ultimo, sotto il profilo economico.

L’emergenza sismica Emilia 2012 è stata diversa da altre, più mediatiche, a cui ci eravamo abituati. Lo sciame sismico che, tra maggio 2012 e i mesi successivi, ha colpito l’Emilia, ha interessato un vastissimo territorio e  si sono abbattute violentemente sui nostri territori, mentre il grosso delle forze in campo era già impegnato sui comuni oltreconfine. Eppure il sistema ha funzionato, nonostante la complessità e la durata dell'evento. Queste occasioni rappresentano anche il massimo momento in cui mettere alla prova il Sistema organizzato di risposta alle emergenze, sotto il profilo delle competenze, di relazione tra componenti operative e  della adeguatezza logistica.

Foto dei lettori

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Ecco le immagini che girano sui social.

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Dalla pagina facebook di Elio Ivo Sassi

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Da Facebook del Comune di Castelnovo ne' Monti ore 10: parte in questi minuti l'imponente esercitazione provinciale di protezione civile che vede coinvolti più di 500 volontari in tutto il territorio appenninico: operazioni in corso nei comuni di Carpineti, Casina, Castelnovo ne’ Monti, Toano, Ventasso, Vetto, Villa Minozzo. Collaborano Prefettura-Ufficio territoriale del governo, Unione dei comuni dell'Appennino, Provincia di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Agenzia per la sicurezza territoriale e la Protezione civile, coordinamento provinciale delle organizzazioni di volontariato per la protezione civile della Provincia di Reggio Emilia. Sono in uscita squadre di Vigili del fuoco, Soccorso alpino, Polizia municipale, Carabinieri, Polizia stradale, Polizia provinciale, personale Ausl, associazioni di soccorso e pubblica assistenza. Saranno coinvolte anche le scuole del territorio: Comune di Casina e Iat Appennino reggiano.

Da Facebook del Comune di Castelnovo ne' Monti ore 11: l'esercitazione che coinvolge più di 500 volontari simula uno scenario di forte sisma, con magnituto superiore a 6 ed epicentro in Appennino, e una serie di azioni di emergenza. I due centri di ammassamento sono a Castelnovo ne' Monti-centro fiera e a Villa Minozzo-zona centro sportivo. Al momento sono partite squadre che interverranno sui seguenti scenari: in zona Carpineti-Baiso sulla zona della frana di Frascanera, a Cortogno di Casina per la riattivazione della frana sull'alveo del Tassobbio, alla Pietra di Bismantova per il rischio di crolli e persone da soccorrere in parete, a Case Bagatti per ricerca di persone disperse, a Cervarezza per edifici lesionati. Altre squadre entreranno in azione per tutta la giornata (ribadiamo che si tratta di esercitazioni e non ci sono elementi di rischio reale).

Da Facebook del Comune di Castelnovo ne' Monti ore 11.30: altri interventi sono in corso o in partenza su altri "teatri" che sarebbero facilmente coinvolti in caso di sisma. Tra questi: S. Bartolomeo di Villa Minozzo per possibili rischi idraulici sul greto del Secchia, Riva di Cavola per la presenza di frane, così come a Vaglie e a Montecagno in comune di Ventasso. Sono state evacuati numerosi plessi scolastici (quasi tutti) dell'Appennino. L'esercitazione sta procedendo secondo i programmi e nel migliore dei modi.

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