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Inizia nel migliore dei modi la stagione teatrale del Bismantova: pienone per Covatta e Tozzi

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Mario Tozzi e Giobbe Covatta al Bismantova con "L’evoluzione arranca" (Foto Filomena Mola)

Ieri sera Emanuele Ferrari, assessore alla cultura, e Giovanni Mareggini, direttore artistico, hanno presentato l'inaugurazione della stagione teatrale 2017/2018  del Bismantova a Castenovo ne' Monti.

Nel teatro gremito è andata in scena una disquisizione colta, informata e divertente, tra un attore comico, impegnato nella divulgazione dei temi ambientali, e un geologo divulgatore per mestiere prestato allo spettacolo. Oggetto: lo stato dell’evoluzione dell’homo sapiens in rapporto all’ambiente: "L’evoluzione arranca", lo spettacolo con Giobbe Covatta Mario Tozzi. Classe 1956, Gianni Maria Covatta, in arte Giobbe, sa trattare tematiche difficili e riflessioni di impegno civile divertendo gli spettatori ma facendoli ragionare. Artista poliedrico, esprime con successo la sua vena umoristica in tutti i campi dello spettacolo – teatro, televisione, cinema – ma anche in ambito editoriale (dove conta sette titoli pubblicati).

Romano, cinquantotto anni da compiere il prossimo dicembre, laureato in Scienze Geologiche e Dottore di Ricerca in Scienze della Terra, Mario Tozzi è un volto caro al grande pubblico in particolare per i numerosi documentari e programmi televisivi che ha condotto sia sulla RAI (tra cui “Gaia – il pianeta che vive”, “Terzo Pianeta”, “Fuori Luogo”, oltre ad aver collaborato per varie edizioni a “Geo & Geo”) sia su La7 (“Atlantide”, “La Gaia Scienza”, “Allarme Italia”). Mescolando diversi linguaggi, il dialogo tra i due ha affrontato i problemi del terzo millennio come il cambiamento climatico, la fine delle risorse, l’inquinamento, analizzandone le ragioni sociali e prefigurando gli scenari futuri. In causa l’economia contro la biologia; in parallelo l’osservazione del modus vivendi degli animali e delle società tradizionali, guardando all’Africa come paradigma. Muovendosi tra il dato scientifico e l’aneddoto comico, tra disegni alla lavagna sulle differenze tra il cervello maschile e femminile e un susseguirsi di racconti esilaranti si riflette sulla stupidità con cui stiamo amministrando le nostre risorse. Con intelligente umorismo si parla di temi ecologici e attuali. Finendo col racconto della felicità primitiva della tribù dei Turkana e una domanda la pubblico: l'omo sapiens è veramente da chiamare ancora così oppure occorre cambiare aggettivo?

Emanuele Ferrari

"L'idea di presentare uno spettacolo diverso dal solito ci è piaciuta subito - afferma l'assessore Ferrari -. Questa sera si è riso però si è anche riflettuto sulla situazione tragica in cui è venuto a trovarsi il pianeta in questo periodo storico. È interessante pensare che questo spettacolo sia  stato proposto proprio nel nostro territorio, siamo una recente biosfera Unesco e abbiamo il dovere di pensare come custodire il nostro pianeta, anche se forse le grandi scelte devono farsi in altri contesti".

Sarà da ripetere un'esperienza simile?

"Come teatro abbiamo già fatto cose simili: conferenze concerto e conferenze cabaret. Cominciano a esserci diverse offerte simili, e vista la risposta molto buona del pubblico potrebbe essere una buona idea trovare spettacoli con temi interessanti da dividere con i nostri cittadini".

Giovanni Mareggini

Il direttore Mareggini ha voluto particolarmente ringraziare le maestranze, sottolineando quanto siano importanti le persone che lavorano ogni giorno per il buon funzionamento della struttura. Non è mancato un elogio ai tanti abbonati grazie ai quali si mantiene vivo e vitale il teatro dell'Appennino.

Stando al successo di questa sera possiamo affermare che è partita col botto la stagione teatrale?

"Possiamo dire che siamo contenti. Primo per il numero alto degli abbonati, quasi 190, secondo per la proposta iniziale che si differenzia sicuramente dal solito, ma che ha avuto un'ottimo riscontro, in linea con la decisione di portare in teatro una comicità diversa dai classici canoni televisivi. Anche la musica sarà grande protagonista. Per l'inizio dell'anno avremo una serie di proposte da affiancare all'attività teatrale che speriamo rappresentino gradite novità. Inoltre col Parco Nazionale stiamo cercando di condividere le proposte legate alla sostenibilità e ai temi fra natura e sacro, con progetti molto importanti".

Dopo lo spettacolo ci accoglie in camerino Giobbe Covatta (Tozzi ha dovuto immediatamente partire per impegni urgenti) e cogliamo l'occasione per fare alcune domande:

Mario Tozzi e Giobbe Covatta al Bismantova (Foto Filomena Mola)

Far ridere e far pensare contemporaneamente è un'arte in cui lei è virtuoso. Come nasce questo  suo modo di fare spettacolo?

"Avevo un professore di storia bravissimo, ma di una noiosità estrema e per questo odiavo la storia. Un giorno ebbi la fortuna di imbattermi in Indro Montanelli, con il quale non eravamo proprio in linea di idee, che raccontava la stessa storia del professore: Garibaldi era sempre Garibaldi e la rivoluzione francese era sempre la rivoluzione francese, ma come la raccontava lui era speciale. Da allora sul mio comodino c'è sempre un libro di storia, quel modo di proporla me l'ha fatta amare. Non solo presentava la storia in modo divertente, analitica e critica, ma ci insegnava a vedere e capire le concatenazioni della storia. Oggi leggo libri di storia pallosissimi, ma grazie ai suoi insegnamenti riesco a decifrarne i codici insiti, permettendomi di gustarli con curiosità. Continuo a pensare che l'informazione e lo scambio di opinioni siano fondamentali, ma per quale motivo debbono essere noiose? Anni fa tenni uno spettacolo in una zona dove la Lega era fortemente radicata, a cui però davo addosso in maniera pesante. In sala era presente un esponente di spicco del partito. Finito lo spettacolo venne in camerino e mi disse: 'Io non sono d'accordo neanche su una  parola di quello che hai detto, ma mi sono divertito tanto'. Uno dei più bei complimenti che ho ricevuto!"

Com'è nato l'incontro con Mario Tozzi?

Vide un mio spettacolo in cui con un grafico spiegavo una legge di fisica. Finito, venne in camerino a dirmi che quella parte dello spettacolo gli era particolarmente piaciuta. Da allora ho continuato a chiamare Mario ogni volta che avevo un dubbio "scientifico" e man mano è nata la collaborazione. Io ho partecipato ad alcune sue trasmissioni e sono stato ospite del parco di cui era presidente. Negli anni è cresciuta la collaborazione e la fiducia fino all'idea di questo spettacolo, che definirei più chiacchiere sulla scienza che spettacolo, e ora lo stiamo portando in giro per l'Italia.

Stagione teatrale del Bismantova 2017/2018