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Libri per bambini: uno in dialetto (con cd) e l’altro ambientato in Pietra con un drago protagonista

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L’uscita di una pubblicazione di sapore letterario è sempre un avvenimento importante. Questa volta le proposte sono due, anzi tre, perché una ha un doppio libro. (Proposte di Elda Zannini e Dilva Attolini).

La prima di Elda Zannini riguarda il dialetto che era la lingua degli analfabeti, dei poveri.

Oggi, tra le tante ricerche sul passato, è la lingua degli studiosi. Oggi il dialetto è cultura. Insieme a Benedetto Valdesalici due anni fa abbiamo pensato di riportarlo tra i bambini, nelle scuole materne del nostro comune.

“Sandrusela” Cenerentola è la prima proposta. Oltretutto è particolare, un po’ diversa da quella classica. Ha una trama tutta sua, affascinante. Ma la cosa più importante è il CD che riporta “del dialetto” il suono, la pronuncia, la vera voce. E’ un libro disco, più disco che libro, il libro è solo un pretesto per accompagnare il cd, è come un album, è la voce del dialetto che ritorna in mezzo a noi, che si può ascoltare in auto, al computer, alla radio, e i bambini possono ascoltarla mentre giocano, disegnano, o perché hanno voglia di ascoltare una storia. Il piccolo libro pubblicato da ABao AQu è in vendita presso la Libreria Casoli.

La seconda proposta è anch’essa particolare; "Piccolo Piero & Drago Gragun" di Dilva Attolini.

Articolata su due libri, affronta l’importanza della narrazione. I bambini fortunati sono quelli che hanno un narratore in famiglia. Raccoglie il deposito di idee fissate nel cuore. E’ una storia multipla per bambini, genitori e nonni. Ha una doppia versione, la prima per mamma e papà, (direi soprattutto per questi ultimi che cominciano a interessarsi, di più che in passato, dell’educazione dei figli), la seconda versione per i bambini, dove il protagonista è più coinvolto nella storia del drago, che abita in una grotta di Bismantova. E’ in vendita nelle librerie e nelle rivendite giornali. Di seguito una parte della quarta di copertina: “Lo guardavo rapito. Un drago e un bambino. E quel bambino ero io. Non avrei desiderato niente di più, in quel momento. Alzai una mano incerta per salutarlo.”