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Romeo Cagni di Casina: 97 anni di vita, un secolo di storia

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Il Giorno della Memoria quest’anno non lo vedrà ricordare il lungo viaggio dalla Grecia alla Germania, con la febbre della malaria a rendere più affannosa la condizione di prigioniero, né l’avventura di sfidare notte e filo spinato per procurarsi un supplemento di patate da mangiare crude.

Romeo Cagni se n’è andato una settimana fa, in silenzio come era vissuto, umile e coraggioso, sorridente e incoraggiante sempre. Eppure con i suoi 97 anni, un secolo di storia non era materia di studio sui libri ma testimonianza di vita vissuta.

Il Novecento lo aveva colpito con le sue tragedie, sostenuto con le sue promesse.

L’emigrazione innanzitutto: il papà era partito per l’America a pochi mesi dalla sua nascita-ultimo di sette figli!- nel 1921 e non aveva più fatto sapere nulla di sé alla moglie e ai figli rimasti a Migliara; poi la guerra in Grecia, ad Atene e a Zante dove il 9 settembre 1943 si ritrova prigioniero dell’ex alleato che lo invia in campo di concentramento a Berlino. Sopravvive, ma nel ritorno a casa la parte più dura lo aspetta nel tratto a piedi tra Casina e Migliara: occorrono 3 ore per completarlo. Ma è anche una svolta: con la pace tutto riprende e rinasce. C’è bisogno di lavoro, c’è bisogno di fiducia nella vita. Al primo provvedono le imprese locali, poi la cooperativa muratori; la seconda la porta Bice Ganapini che diviene presto la compagna della vita. Si sposano nel 1949 ed hanno 4 figlie -Maura, Enza, Giuliana, Romana - ed ora generi, nipoti e pronipoti. Una vita per la famiglia e il lavoro quella di Romeo e Bice, trascorsa tutta nella casa di Rovetto fino a che la salute ha consentito l’indipendenza, poi presso una figlia. Una famiglia molto unita anche nella cura reciproca e nella vita quotidiana, come ha sottolineato il parroco don Nildo Rossi nell’omelia. Ma non una vita chiusa in sé, come dimostrano la partecipazione di tutta la comunità all’ultimo commiato e la simpatia con cui si fermavano a scambiare quattro chiacchiere con lui tutti quelli che passavano davanti alla panchina sulla strada dove Romeo coglieva, sempre sorridente e pronto alla battuta, l’ultimo sole.

Il Giorno della Memoria è per le sorelle Cagni memoria di vita, di affetto, di cura, di unione: memoria di amore.

5 COMMENTS

  1. Abbiamo avuto anche noi la fortuna di conoscere quel prezioso papà e quel prezioso nonno. Siamo dispiaciute della sua partenza per il Cielo, terremo ben stretto il ricordo di un grande e umile uomo, così come l’amore e la tenacia che ha dedicato alla sua famiglia . Un abbraccio intenso a Romana e Minus, alla nonna Bice e a tutte le altre figlie.

    (Marina M. e zia Iliana)

    • Firma - Marina M. e zia Iliana