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Altri scontri sul soccorso sanitario della donna gravida: Direzione Ausl contro Bini e contro il consigliere Delmonte

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Il dr. Nicolini

Continuano gli scontri verbali sul soccorso ad una gestante in difficoltà a Gatta di Castelnovo ne' Monti di sabato 24 marzo. Di seguito i comunicati pervenuti dalla Direzione Ausl contro il sindaco Enrico Bini per il suo esposto ai Carabinieri sull'accaduto e quello contro il consigliere regionale Gabriele Delmonte

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Il comunicato Ausl contro Bini

Apprendiamo da fonti di stampa le dichiarazioni del Sindaco di Castelnuovo Monti relativamente ad un suo esposto ai Carabinieri per accertare i fatti avvenuti nel caso della signora trasferita a Reggio Emilia in ambulanza dopo il mancato arrivo dell'elisoccorso da Bologna per una avaria.

Al di là del fatto in sé stesso che dimostra una totale assenza di fiducia nella Azienda sanitaria e modalità per lo meno inusuali di richiesta di rendicontare istituzionalmente, siamo colpiti dalla affermazione che tutto ciò viene fatto a tutela della salute dei suoi cittadini. Come se questa non fosse la ragione per cui ogni giorno oltre 7000 professionisti di questa azienda lavorano duramente, con impegno e passione, nei servizi sanitari di questa provincia.

Confermiamo la piena fiducia nei nostri operatori che hanno agito in modo corretto nel rispetto dei principi di appropriatezza e sicurezza clinico-organizzativa. Siamo pronti a dare tutte le spiegazioni, con trasparenza e lealtà,  in tutte le sedi istituzionali in cui verranno richieste. Ribadiamo che la cronologia e i tempi delle diverse fasi dell’intervento sono quelli registrati e forniti dal database della Centrale Operativa 118.  Siamo altresì determinati a tutelare l'immagine dell'Azienda e dei suoi professionisti a fronte di ogni tentativo di lederne il prestigio e la fiducia nel rapporto coi cittadini, a fronte di strumentalizzazioni e ricostruzioni dei fatti non veritiere.

Ad esempio ribadiamo che il caso specifico non ha riguardato una partoriente, come erroneamente riportato su un giornale e da alcuni successivi interventi di politici,  ma una signora alla 24 settimana di gravidanza senza alcun segno di travaglio in atto né tantomeno di parto imminente/precipitoso. Tutto questo per amor di verità e perché anche noi, ben prima del Sindaco Bini, abbiamo accettato di fare questo lavoro per la tutela della salute delle persone che ci sono state affidate.

(La Direzione Ausl)

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Il comunicato Ausl contro Delmonte

In relazione alle affermazioni del consigliere regionale della Lega Gabriele Delmonte relativamente al caso della gestante di Gatta (frazione di Castelnuovo Monti) trasferita all’Arcispedale Santa Maria Nuova di Reggio Emilia siamo costretti, a fronte di ricostruzioni dei fatti non veritiere e a strumentalizzazioni, a ribadire quanto espresso nel nostro comunicato stampa di lunedì 26 marzo.

In particolare il consigliere Delmonte afferma “La ragazza che sabato stava per partorire ha dovuto patire sofferenze lancinanti….”.

Ribadiamo, per amor di verità e a tutela dell’immagine dell’Azienda e dei suoi professionisti,  che:

a) non è vero che si trattasse di una partoriente bensì di una gestante alla 24^ settimana;

b) la versione di una partoriente è frutto di una  notizia sbagliata, non verificata, riportata a pagina 5 dal Resto del Carlino di Reggio Emilia del 26 marzo con il titolo “L’elicottero non arriva, dramma per una partoriente”;

c) si è trattato in realtà, come abbiamo più volte specificato,  di una gestante con dolori addominali non imputabili al travaglio, descritti di media entità (non certamente lancinanti)  dai professionisti intervenuti e che si sono risolti spontaneamente nel corso del trasporto in ospedale, tanto da non essere più presenti al momento della prima visita ginecologica effettuata all’arrivo a Reggio Emilia;

d) il fatto che non si trattasse né di travaglio in atto, né tantomeno di parto imminente o precipitoso è stato verificato da subito all’arrivo dell’ambulanza al domicilio e comunicato alla Centrale Operativa 118;

e) continuare a parlare di partoriente o di parto imminente è una inaccettabile distorsione della realtà che prospetta all’opinione pubblica una situazione che non è mai stata presa in considerazione dai professionisti;

f) in nessun momento la situazione si è presentata a rischio per la salute di mamma e bambino;

g) è inoltre vero che i protocolli operativi del sistema dell’emergenza-urgenza escludono il trasporto in elicottero di una gravida con travaglio in atto;

h) infine l’epoca di gravidanza (24 settimane) in tutti i casi, anche in corso di travaglio avviato, avrebbe previsto la centralizzazione presso una struttura dotata di terapia intensiva neonatale, per i gravi rischi di complicanze connessi alla prematurità. Quindi anche la presenza di un punto nascita tuttora attivo non avrebbe modificato il percorso della signora.

(La Direzione Ausl)

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15 COMMENTS

  1. Una ricostruzione storica sulla quale sono aperte indagini e si attendono accertamenti nelle sedi giudiziarie
    -https://it.businessinsider.com/le-sette-sorelle-che-si-spartiscono-gli-appalti-di-elisoccorso-e-servizio-antincendio/

    (Rossella Ognibene)

    • Firma - rossella ognibene
  2. Per fortuna la gestante non era prossima al parto. Fortuna per l’Ausl. Se la gestante invece avesse avuto le doglie con complicanze gravi: cordone ombelicale attorno al collo del feto, o grave emorragia in atto, che sarebbe accaduto? L’ambulanza sarebbe stata abbastanza celere ed equipaggiata? Celere anche in caso di frane, neve o ghiaccio sulle strade? Una partoriente quanto ci avrebbe messo in ambulanza per esempio da Vetto ad arrivare all’ospedale di Reggio? Quello che voglio capire è chi dell’Ausl si farà carico delle gravi complicanze o morte di una gestante e/o del suo bambino se questo dovesse accadere? La colpa sarà scaricata sull’elicotterista, sull’autista ambulanza o sul meteorologo che non ha annunciato valanga di neve e ghiaccio sulle strade? E che premio carriera spetterà a chi non ha saputo/voluto contrastare le decisioni prese dal Pd? Direttori sanitari, sindaci, amministratori vari…?

    (Paola)

    • Firma - Paola
  3. L’uso improprio del termine “partoriente” e il falso allarme non spostano di una virgola il punto: esistono enormi rischi a non avere un punto nascite attrezzato in montagna. Ciò che è avvenuto, per fortuna, è stata solo la simulazione di un problema, il risultato sono state due ore in ambulanza. Provvedano a ripristinare il punto nascite o saranno i cittadini a provvedere democraticamente a rimuovere chi ha creato questi pericoli e ancora pervicacemente nega le evidenze.

    (Gianni Marconi)

    • Firma - Gianni Marconi
  4. “Si è trattato in realtà… di una gestante con dolori addominali… descritti di media entità… dai professionisti intervenuti…” (punto “c” del comunicato). Mi viene spontanea una domanda: ma allora se non era così “grave” come mai hanno chiamato l’elisoccorso? O forse, senza voler togliere niente a nessuno, i professionisti intervenuti non ne erano così sicuri!?!

    (Cristina)

    • Firma - CRISTINA
  5. Che siate determinati a salvaguardare l’Immagine dell’azienda lo avevamo capito… ma tra l’Immagine e la “sicurezza” ci sono tanti tanti km da percorrere. Non ci rimane che sperare che vada sempre bene.

    (Carla R.)

    • Firma - Carla.R.
  6. Vi arrampicate sugli specchi. “Il dolore era di lieve entità, era alla 24esima settimama (tremo), gli operatori hanno agito con professionalità bla bla…”. Se i problemi non ci fossero stati non sareste qui a parlarne, penso. Ci sentiamo alla prossima puntata…

    (Montanara)

    • Firma - Montanara
  7. Mi rendo conto che le polemiche siano davvero fastidiose, ma senza fare tanti giri di parole da cittadino mi sento di dire che se la situazione fosse stata di parto pretermine con potenziali gravi conseguenze per madre e bimbo/a oggi i toni sarebbero altri. Semplicemente è andata bene, e non di certo grazie ad un piano di intervento collaudato e strutturato, che invece che si è sciolto alla prima necessità. La cittadinanza ha pienissimo diritto, pone delle domande giuste, sensate, legittime: con la rete stradale disastrata che c’è, con più che possibile meteo avverso, con l’assenza della guardia ginecologica 24h, come si può garantire l’alto livello qualitativo di un eventuale trasporto in emergenza? Se dovesse verificarsi l’irreparabile chi ci andrebbe di mezzo, il volontario che guida l’ambulanza? L’infermiere a bordo? Si direbbe che la strada non era ben salata? Visto che si parla di rispetto per gli operatori, allora sarebbe sensato che li si facesse operare con la giusta calma e per quanto possibile in caso di emergenza, serenità, grazie a strutture adeguate e non su ambulanze “attrezzate” o elicotteri (che vuoi per maltempo o avaria “casomai” non riescono neanche a partire). Dai su…

    (Andrea Ganapini)

    • Firma - Andrea Ganapini
    • Un sindaco che in Emilia-Romagna si rivolge ai carabinieri anziché ai dirigenti dell’Ausl per avere informazioni su un disservizio sanitario: questo è il vero fatto inquietante. E’ il fallimento della politica, il prodotto della sua ignoranza e dei suoi doveri: garantire qualità ed efficienza dei servizi. Purtroppo l’amara e impietosa realtà conferma che siamo arrivati al punto di non ritorno.

      (G.R.)

      • Firma - G.R.
  8. Quello che è accaduto è deplorevole, non è altro che il risultato di scelte fatte a tavolino su dei numeri e da persone che non conoscono il territorio che governano. Mi sono sembrati molto ipocriti gli interventi che ho letto in questi giorni dei diversi politici dal Pd ai Cinque Stelle: i primi hanno sempre giustificato la delibera regionale, gli altri poco interessati a questi problemi perchè il bacino elettorale è di poco conto. Mi dispiace inoltre constatare il silenzio del sindaco di Ventasso, Manari, che dovrebbe avere a cuore la tranquillità delle future gestanti che vivono nell’alto crinale.

    (Maura)

    • Firma - Maura
  9. Che la Lega ci marci sopra a queste cose è più che scontato, avrebbe anche avuto il coraggio di dire “in pericolo di vita” pur di farsi notare e fare populismo. Per il resto penso che la chiusura del reparto di maternità dell’Ospedale S. Anna di Castelnovo sia una cosa molto malfatta, e dovrebbe riaprire subito.

    (Max Carpineti)

    • Firma - max carpineti