Home Homepage A Vezzano esibizione dell’aquila più grande del mondo

A Vezzano esibizione dell’aquila più grande del mondo

120
6
Marco Cavozza

Riceviamo e pubblichiamo

-----

Vezzano sul Crostolo, Montalto. Al parco matildico domenica 22 aprile abbiamo ammirato uno degli splendidi spettacoli del maestro falconiere Marco Cavozza di Traversetolo, una passione, la sua, coltivata fin dall'infanzia ed esercitata da 30 anni. Una dimostrazione dal vivo di falconeria davvero affascinante, una splendida esibizione di questo falconiere con i suoi quindici esemplari tra falchi, aquile, gufi, gheppi e avvoltoi. Per la prima volta anche l'aquila di Seller, oltre due metri di lunghezza alare, la più grande del mondo. Un esemplare di cinque mesi, originaria della Russia, precisamente dal Kazakistan, e approdata in Italia dopo una quarantena in Svizzera. Parco strapieno di gente in questa domenica di caldo e in tanti, compresi i bambini, a far da corona allo spettacolo e provare il brivido dei voli dei rapaci. Una dimostrazione dal vivo di falconeria molto affascinante specialmente quando un'aquila vola in cielo e dopo il volteggiare in alto scendere sulle braccia del falconiere.

(D.A.)

6 COMMENTS

  1. Che tristezza. Animali bellissimi ridotti a giocattoli nelle mani di un falconiere per lo stupore di un po di persone. Dietro questi spettacoli, come dietro quelli dei circhi si nacondono storie di contrabbando di animali, di vessazioni e di punizioni.
    Molto meglio sarebbe educare all’osservazione in natura di questi bellissimi uccelli. E non me ne voglia redacon ma pubblicizzare questi eventi, magari con un pezzo a firma del falconiere, lo trovo di cattivo gusto. Una realtà, quella del nostro Appennino, dove le aquile ancora volano libere si meriterebbe più attenzione alla natura e meno a questi “spettacolini”.

    (AG)

    • Firma - AG
  2. Quanta ignoranza in così poche righe!!
    Paragonare l’Arte della Falconeria (patrimonio Unesco ci tengo a ricordare) a quella dei circhi! Solo assurdo pensarlo ed avvicinare le due realtà. Un’Arte che si basa sul rispetto del rapace, sull’accordo fra falconiere e rapace ed il loro feeling unico e irreplicabile, che nasce col tempo e la sola dedizione ai suoi bisogni e alla sua natura.
    Nessuna violenza o vessazioni come più volte testimoniate invece purtroppo, in spettacoli circensi. E ancora, storie di contrabbando, ignorando bellamente le leggi e le certificazioni che un falconiere che si rispetti deve seguire e onorare (ogni rapace ha certificazioni che attestano che è nato in cattività, in quali condizioni, in quale zona ecc Quindi una regolamentazione che chi scrive non sa nemmeno che esiste!)
    Così come non sa che non si ”ammaestrano’ i rapaci nel senso comune del termine, non si fanno spettacoli fra cerchi di fuoco e trampolini, ma si esibisce un’Arte di antica tradizione ( le sue origini si fanno risalire addirittura a circa 3500 anni fa, presso i popoli cacciatori delle steppe dell’Asia, passando fra le diverse epoche fino ad arrivare alla nostra attraverso illustri personaggi, come Federico II per citarne solo uno) allo scopo esclusivo di farla conoscere a più persone e mettere al centro della loro attenzione questi magnifici animali ed ammirarne la maestosità come l’intelligenza e la loro sensibilità.
    Il birdwatching al quale si riferisce non ha nulla a che fare con la Falconeria, e si riferisce all’osservazione degli uccelli, anche all’ascolto e il riconoscimento dei canti, e quindi sta parlando di cose differenti, ancora una volta non equiparabili.
    E l’insinuazione poi che sia un pezzo a firma del falconiere, cosa non vera (posso dimostrarlo) e soprattutto mi spiegherebbe il senso di scriverlo dopo lo spettacolo, e non prima, visto che parla di pubblicizzare a cosa già avvenuta…
    Redacon risponderà se vorrà a queste insinuazioni, da parte mia solo il biasimo verso una persona che senza nemmeno firmarsi, parla di cose che non solo non gli competono, ma di cui è digiuno in materia, poiché altrimenti non si esprimerebbe in questo modo esclusivamente accusatorio; postando non una semplice opinione (ognuno può avere pensieri e pareri diversi su ogni cosa, ci mancherebbe!) ma puntando con sicurezza il dito e giudicando semplicisticamente e anche in modo offensivo questi ‘spettacoli’.
    La inviterei a vederne uno, di Marco Cavozza in particolare (essendo un vero Maestro Falconiere), perché di falconieri improvvisati e nati ieri solo perché hanno 2 gufi e un falchetto c’è pieno ovunque e allora sì possiamo parlare di ‘spettacoli’ per racimolare qualche soldino facendosi una fotografia assieme al barbagianni di turno! Ma la Falconieria, lo ripeto, è ben altra cosa!
    (p.s. senza dimenticare che a fronte di qualche manifestazione al pubblico, il lavoro che sostiene molti falconieri è quello dell’allontanamento dei volatili nocivi (piccioni, gabbiani, ecc) a mezzo falchi addestrati e legalmente detenuti, da aziende, porti, aeroporti, ospedali e immobili cittadini; un lavoro eseguito in modo non cruento, a zero impatto ambientale e che aiuta a risolvere gravi problemi igienici e di insorgenza di potenziali malattie o gravi contaminazioni batteriche. Giusto per sottolineare ancora le cose che non si conoscono!)

    (Monia Zanetti)

    • Firma - Monia Zanetti
    • Gentile Monia Zanetti

      forse mi sono perso un commento che è stato cancellato, o lei non ha letto attentamente le mie parole.
      Però, mi scusi, ma le storie di contrabbando non me le invento io. I campi organizzati dalla LIPU
      (Lega Italiana Protezione degli Uccelli) per controllare i nidi di Aquila del Bonelli in Sicilia, sono fatti per evitare
      le depredazione dei nidi, e i pulli non vengono venduti al ristorante cinese.
      Vengono venduti a chi pratica la Nobile Arte, sa, un certificato di nascita non è impossibile da falsificare.
      Il fatto che venga praticata da 3.500 anni, non mi basta. 2000 anni fa la gente veniva crocifissa,
      600 anni fa il conte Vlad impalava mussulmani, lo stupro fino a 60 anni fa era riparabile con un matrimonio,
      quindi per fortuna la società progredisce.
      Il paragone con il birdwatcing lo fa lei. Io che lo pratico da molti anni, ho solo chiesto più attenzione alle
      attività di osservazione di animali selvatici che alla falconeria. La prego rilegga le mie parole.
      Lei stessa ammette che “di falconieri improvvisati e nati ieri …. c’è pieno ovunque” quindi
      perchè tanta veemenza se io li chiamo “spettacolini”.
      Non ultimo, il fatto che un falconiere possa svolgere anche un attività “utile” mi ricorda tanto
      i cacciatori che proteggono le colture sparando ai cinghiali, tranne poi immetterne esemplari non originali
      perchè così divantano piu grossi, e quando li vendoni ai ristoratori guadagnano di più.

      Mi stia bene

      (AG)

      • Firma - AG
  3. Ho letto e compreso le sue parole, stia tranquillo, ma seguito a trovarle fuori luogo da molteplici punti di vista.
    Quando si parla o si scrive è necessaria una contestualizzazione, ed è proprio a questa che rivolgo soprattutto i miei interventi.
    L’articolo seppur breve parla del falconiere Marco Cavozza e del suo Spettacolo al Parco Matildico a Vezzano. Quindi lei non sta parlando in generale o prendendo spunto per, lei sta dicendo che la Falconeria si basa su violenze e vessazioni come da circhi, che i rapaci sono tenuti quindi in pessime condizioni e che molti possono essere rubati o risultati da contrabbando, ricollegando tutte queste situazioni a questo falconiere.
    Che è come dire, per farle un esempio diretto, io sono contraria alla vendita e alla grande distribuzione, ai prezzi esagerati o gli aumenti incontrastati della merce, e allora mi metto dinnanzi al supermercato di Via tal dei tali, sotto alla sua insegna a protestare per denunciare la questione in tutti le sue declinazioni, (anche quelle supposte personalmente dalla sottoscritta) pretendendo che si pensi che io non stia parlando di quel supermercato in particolare.
    Mi spiace, ma non funziona così. Prima di apporre giudizi e accuse, nero su bianco da qualche parte, bisogna conoscere la realtà di cui si parla, perché bisogna sempre tenere a mente che quando le parole sono pubbliche e quindi fruibili da tutti, possono avere delle conseguenze.
    Che i rapaci prelevati dai nidi di cui parla o da altri poi, vengano venduti a Falconieri non è corretto, perché ripeto, contrariamente a ciò che lei sostiene non è così facile falsificare, contraffarre e soprattutto produrre le certificazioni necessarie alla detenzione di certe speci.
    Non quando c’è un Ministero (Autorità di gestione) di mezzo, il Corpo Forestale dello Stato (Organo di controllo), una Commissione scientifica (Autorità Scientifica) ecc a decretarne il rilascio. Sostituiamo quindi, tanto per cominciare venduti a ‘persone’ e non a ‘falconieri’nella sua frase, poiché ogni Falconiere che si rispetti ha a cuore innanzitutto il benessere del suo rapace e la trasparenza della propria attività, e questa del disturbare e nuocere alle nidificazioni non è certo la strada per seguire tali principi.
    E parlando del fatto che 3500 anni non bastino a lei, voglio sorvolare, perché se non sta capendo la differenza fra cultura e progresso, posso solo esserne dispiaciuta.
    Lei mi sta paragonando La falconeria italiana diventata ufficialmente patrimonio dell’umanità (come lo è già in altri paesi) e quindi l’ufficiale riconoscimento di una tradizione secolare che appartiene alla storia dell’uomo, a pratiche ormai sorpassate e fortunatamente in disuso, come curare la gente con salassi e sanguisughe, approvare sacrifici umani o animali su altari e cose del genere. Sta scherzando vero? Perché non voglio credere che lei stia parlando seriamente di Arte e Cultura a questo modo.
    Dovremmo ridere sulle tele di Caravaggio perché oggi esistono le stampanti? Chiudiamola qui, che la questione anche per chi legge si chiude e commenta da sola.
    L’unica cosa che posso concederle sotto ad un articolo simile, è che lei sostenga di preferire guardare in natura simili animali, che non da vicino, il che rientrarebbe solo nel suo gusto personale, ma non di certo perché la Falconieria presuppone e nasconde tutto ciò che lei muove come accusa.
    E se accetta un consiglio, approfondisca la Falconeria, perché la prima regola nello stabilire un rapporto con un rapace (qualsiasi rapace, diurno o notturno) è proprio conoscenza e osservazione. Tanta osservazione, e studio, e riflessioni per poter affrontare un rapporto esclusivo con un rapace e renderlo così come è nato: padrone dei cieli. O dovrei pensare che chi ha un cane è una brutta persona perché discendendo dai lupi, non ha il diritto di averne uno al proprio fianco ma dovrebbe lasciarlo libero nei boschi (e quindi paesi e città, visto che qui sì invece il progresso è andato avanti e il contesto storico e sociale è cambiato) Oggi si chiamerebbe randagismo, non Natura!
    Le rispondo per educazione, ma ripeto seguito a trovare le sue affermazioni un mucchio di schiocchezze generaliste e ignoranti (di chi “ignora”, ripeto, nessuna offesa a livello personale, sia ben chiaro)
    E per finire ciliegina sulla torta, lei parla di abbattimento di cinghiali (quindi uccisione) e io di interventi non “cruenti” (quindi allontanamento di piccioni e altri volatili per le attività di falconeria applicate al lavoro) senza di nuovo alcuna violenza e/o uccisione. Cosa non le è chiaro nel concetto? Lasciamo ospedali e industrie alimentari o altro affondare nel guano, diffondere zecche e malattie pericolose e quant’altro allora?
    Ma anche se parlassimo della Caccia col Falco? Può essere contro la caccia, e lo sono anch’io (visto che non ne avremmo più bisogno al giorno d’oggi per sopravvivere e cibarci, e molto spesso è solo una messa in scena deplorevole ai danni degli animali selvatici – e che spesso nemmeno lo sono più fino al giorno prima dell’apertura della Caccia appunto!) Lei vorrebbe comunque paragonare un Falco che caccia e preda come è nella sua natura, mentre il faconiere assiste e lo aspetta sul pugno, allo sparare indistintamente a tutto ciò che si muove? E cosa osserva da anni, in Natura, di tutti questi uccelli? Che si cibano di biscotti e ghiande per caso?
    Le auguro una buona giornata

    (Monia Zanetti)

    • Firma - Monia Zanetti
    • Mi sembrava che tanta veemenza fosse sospetta. Bene, google fornisce tante informazioni. Lei è la fotografa, webmaster e Event Planner del falconiere di questo spettacolo. Difende il suo lavoro. Legittimo per l’amor di dio ma forse leggermente interessato come commento.

      Stia bene

      (AG)

      • Firma - AG
  4. Sa… quando volutamente ci si firma e si mostra il volto, significa che non si ha nulla da nascondere, e quindi mi fa piacere sia andato a ‘googlare’ per vedere chi sono. Non mi ha ‘smascherata’, sono sempre stata qui, a risponderle! Difendo semmai il lavoro del Falconiere in questione (uno dei miei lavori e non l’unico, se ha letto bene!), sotto all’articolo dedicato al quale le ricordo, ha mosso accuse ben precise (e quindi ho il dovere, conoscendo di persona detto Falconiere, di precisare che niente di ciò che ha scritto gli compete); ma mi sento di difendere la Falconeria in generale, perché a prescindere per chi o cosa io possa lavorare, rimane vero quello che ho affermato, conoscendo l’ambito in cui mi muovo contrariamente ad altri, che seminano informazioni errate solo per sentito dire e non verificate personalmente. Lo farei anche in altri ambiti, se sentissi che sarebbe giusto farlo.
    Se poi vogliamo aggiungere che io stessa pratico e cerco di praticare al meglio quest’Arte, ebbene la veemenza è comprensibile, ma la tranquillizzo ancora una volta non è ‘sospetta’, perché così dicendo, ancora una volta, insinua che io scriva o mi esprima “al soldo” del falconiere, ma così non è. Parlo e mi confronto con lei (e piuttosto civilmente, quindi la ringrazio) solo nella speranza di farle capire cosa possa essere vero nelle sue affermazioni e cosa no, invitandola ad abbandonare un atteggiamento qualunquista, molto diffuso in rete, e ad adottarne uno maggiormente propenso alla conoscenza e all’approfondimento.
    Sono io a prendermi la responsabilità di ciò che scrivo, ed essendo la conversazione pubblica, anche ad offrirla a chi ci legge per evitare che altre persone possano anche solo prendere in considerazione quello che lei crede di sapere. Se io stessi commettendo uno o più errori e quindi stessi prendendo una cantonata, sarei grata se qualcuno mi avvertisse, non so lei.
    L’invito quindi a venire a conoscere meglio la Falconeria e questo Falconiere, è rinnovato: i rapaci saranno lieta di accoglierla seguitando a fare ciò per cui sono nati: volare! L’indirizzo può rintracciarlo facilmente come ha trovato me.

    Arrivederci

    (Monia Zanetti)

    • Firma - Monia Zanetti